“Uno Statuto non potrà mai superare la legittimità e validità di una legge regionale. Tradotto: se è stata adottata una legge regionale che stabilisce in Pescara il nome della futura città che nascerà dalla fusione del capoluogo adriatico con Montesilvano e Spoltore non c’è diatriba che tenga, né occorre scomodare, addirittura, il diritto costituzionale”. Lo ribadisce il presidente del Consiglio della Regione Abruzzo, Lorenzo Sospiri, a proposito del nome della città che nascerà dalla fusione di Pescara, Montesilvano e Spoltore, tornando a sottolineare che “il nome di Pescara resta ed è immodificabile”.
A proposito del nome, il presidente del Consiglio regionale sottolinea che “continuiamo a esprimere meraviglia nei confronti di quegli amministratori che si stanno avviluppando in una questione di lana caprina aprendo un dibattito di campanile che nulla aggiunge alla qualità del processo amministrativo ormai aperto. Il nome di Pescara – dice – è stato approvato in aula a L’Aquila nella nuova legge con cui abbiamo modificato il testo normativo originario del 2018 fissando gli step progressivi del processo di unificazione, slittato al 2027, e, appunto, stabilendo il nome della città sopprimendo l’aggettivazione ‘nuova’. Si sta lavorando per giungere alla fusione, all’armonica unione dei tre comuni, non certo all’accorpamento, non scompariranno due comuni a favore di un terzo, non cancelleremo identità, storia e tradizioni, e per questo costituiremo anche i Municipi, ma la denominazione, semplicemente più bella e naturale, è parte integrante della legge, che non presenta alcun problema di costituzionalità”, conclude Sospiri.