Via verde dei trabocchi, Pupillo: le scelte della Provincia di Chieti per gestire al meglio aree parcheggio

“E’ necessario fare una riflessione sulle dichiarazioni del sindaco di Torino di Sangro che in una nota esprime giudizi in merito all’operato della Provincia sulla via Verde dei Trabocchi, un’opera che tutti vogliamo vedere realizzata e sui cui tutti mostrano attenzione ed aspettative. Martedì scorso si è svolto un incontro, promosso dal sindaco di Ortona, con i sindaci dei Comuni interessati dalla ciclovia, per comunicare lo stato dell’arte dei lavori e le iniziative della Provincia in merito ai servizi e alle aree che gravitano sul tracciato della ciclovia”. Lo afferma il Presidente della Provincia di Chieti , Mario Pupillo.

“Tra le tante cose di cui si è parlato, per fare il punto dei lavori complessi ed articolati, in particolare per le gallerie, ho comunicato che le aree di proprietà provinciale, disponibili per i parcheggi, saranno messe a bando nel prossimo autunno per attrezzarle adeguatamente. Ricordo che le aree sono di proprietà della Provincia di Chieti e che le stesse sono state utilizzate quest’anno, ma anche negli anni scorsi, gratuitamente dai Comuni che hanno la fortuna di ospitarle. In particolare Vasto, Torino di Sangro-Le Morge, Fossacesia e San Vito. Desta stupore pertanto la sorpresa del sindaco di Torino di Sangro che critica la volontà della Provincia di attrezzare e regolamentare i circa 800 posti auto che si riusciranno a recuperare. Mi sembra sorprendente affermare che la Provincia debba condividere la gestione dei parcheggi su un’area di sua proprietà. Accade normalmente che ogni Comune gestisca in maniera autonoma l’utilizzo dei parcheggi sul suolo di sua competenza. Non mi spiego pertanto perchè il sindaco si sorprenda di questa scelta. La sosta, inoltre, va regolamentata e controllata. Infatti la vicinanza delle aree di sosta con la ciclovia ha determinato, questa estate, attraversamenti o parcheggi abusivi sulla pista o addirittura danneggiamenti del manufatto, atti vandalici con rimozione di transenne e recinzioni nel Comune di Torino di Sangro in località Le Morge e in altre località, che hanno costretto l’impresa che sta realizzando l’opera ad apporre new jersey in cemento. Il problema della carenza dei parcheggi esiste e sarebbe il caso che i Comuni, nelle aree adiacenti alla ciclovia, trovino soluzioni per creare spazi per ulteriori parcheggi che saranno gestiti ovviamente dai comuni, come la Provincia gestisce le sue aree. Quindi non si tratta di una decisione verticistica o del fare e decidere “da solo”, ma della necessità di rigenerare e mettere a norma aree oggi degradate, che riqualificate generano servizi di qualità e la sensazione di decoro urbano per i tanti turisti oltre ad utili introiti per la manutenzione dell’infrastruttura. Lo sviluppo delle aree adiacenti, cui fa cenno il sindaco, non è compito della Provincia ma è competenza in capo ai singoli piani regolatori dei Comuni: dunque la Provincia non può dettare nessun indirizzo. Pertanto esistono situazioni in cui la condivisione di scelte non è possibile, mentre altre in cui ci sono i margini per confrontarsi e collaborare come stiamo facendo con ristoratori, privati ed imprenditori su alcune problemi puntuali. La Provincia ha inoltre annunciato che, sempre in autunno, pubblicherà bando per assegnazione di aree sul sedime, destinate ad allestire punti di erogazione di servizi (bar, ristorazione, officina per bike, ecc). Anche questa scelta dovrebbe generare scalpore e polemiche? Pertanto sottolineo che sulle aree di proprietà provinciale la gestione e l’utilizzo non possono essere condivisi per ovvie norme di diritto civilistico. Pertanto nessuna lite, ma solo scelte necessarie. La preoccupazione di chi dovrà manutenere la struttura è attenuata dalle norme contrattuali che per due anni obbligano l’impresa (ATI Cogepri) a fornire la manutenzione ordinaria. La gestione della ciclovia invece sarà terreno di confronto tra Regione, Provincia e Comuni e altri eventuali portatori di interesse, in quanto le problematiche sono diverse e complesse, quali l’erosione costiera (vedi Lago Dragoni), le frane (vedi Acquabella di Ortona) l’implementazione di dotazioni tecnologiche, l’illuminazione su tutto il tracciato, il costo annuale di un ufficio dedicato, eccetera. Tutto questo sarà il vero terreno di confronto dei prossimi mesi come abbiamo preannunciato. Ci riaggiorneremo nel mese di ottobre per rifare il punto”.

 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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