Aumento di 192mila occupati nel 2018, superati i livelli pre-crisi

 Il 2018 si caratterizza per un nuovo aumento dell’occupazione (+192 mila unita’ rispetto al 2017), superando i livelli pre-crisi. Lo rileva l’Istat nell’Annuario. Nello specifico, il tasso di occupazione 15-64 anni sale al 58,5 per cento (+0,6 punti) sfiorando il livello massimo del 2008, ma si allontana ancora dalla media Ue (68,6 percento). La crescita dell’occupazione interessa soltanto i dipendenti (+215 mila), esclusivamente a tempo determinato, mentre torna a calare il tempo indeterminato. Prosegue la riduzione dei disoccupati (-151 mila) e del tasso di disoccupazione (-0,6 punti), in particolare per i giovani, che si associa alla complessiva diminuzione dell’inattivita’.

Piu’ la citta’ e’ ricca maggiori sono le disuguaglianze. E’ quanto emerge da un’analisi dell’Istat su dati del 2017 contenuta nell’Annuario statistico. “All’aumentare del reddito familiare, si acuiscono anche le disuguaglianze: i comuni centro area metropolitana registrano sia il piu’ alto reddito netto medio familiare sia il piu’ alto rapporto di disuguaglianza Andamento opposto per i comuni fino a 50 mila abitanti che si caratterizzano per avere il reddito piu’ basso accompagnato dalla disuguaglianza dei redditi piu’ bassa”. Relazione opposta a quella che si registra invece su base regionale: “nel Nord-est, caratterizzato dal reddito netto medio familiare piu’ elevato (41.019 euro a fronte di 36.293 euro dei residenti in Italia), si osserva – viene spiegato – una disuguaglianza dei redditi piu’ bassa rispetto alle altre aree”.

Nell’Annuario l’Istat riprende anche i principali dati diffusi nel corso dell’anno. Ecco che nel volume si riporta come nei primi mesi del 2018 il quadro della soddisfazione generale della popolazione di 14 anni e piu’ mostri “una lieve crescita rispetto al 2017 e torna ai livelli del 2016”. In media, si ricorda, “su un punteggio da 0 a 10, le persone danno un voto pari a 7”. La quota di persone soddisfatte per la propria situazione economica, dopo la stasi dell’anno precedente, riprende ad aumentare “leggermente” in tutto il Paese e in particolare al Sud e nelle Isole. Rimane poi “molto elevato” il numero di persone soddisfatte per le proprie relazioni con i familiari ed e’ in aumento la percentuale di chi e’ soddisfatto per le relazioni con gli amici e il tempo libero. In lieve crescita anche la soddisfazione per la propria situazione lavorativa tra gli occupati. L’Istituto riprende anche i dati relativi al 2018 sulle “famiglie in condizione di poverta’ assoluta sono un milione 822 mila (7,0%), per un totale di oltre 5 milioni di individui poveri. Le famiglie che, rispetto al 2017, vedono peggiorare la loro situazione sono quelle dove e’ presente un solo genitore, (dal 9,1% all’11,4 del 2018), soprattutto se con minori (dall’11,8% al 16,8 del 2018). “L’incidenza della poverta’ assoluta rimane elevata fra i minori (12,6% pari a un milione 260 mila minori) e raggiunge il minimo fra gli ultrasessantaquattrenni (4,6%)”, ricorda sempre l’Istat.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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