Casa, il 34% delle famiglie teme difficoltà a pagare l’affitto

Quasi la meta’ dei nuclei familiari dichiara che le disponibilita’ economiche sono appena sufficienti a far fronte alle spese primarie. La conseguenza della perdita di potere d’acquisto si traduce in una minore quota di famiglie che riesce a risparmiare (33,8% nel 2023) con impatti diretti sulle tendenze legate all’abitare, tra le quali l’acquisto di un’abitazione e la scelta di vivere in affitto. I dati emergono dall’Indagine sulle famiglie 2023 presentata da Nomisma all’interno del 16esimo rapporto sulla finanza per l’abitare, che sottolinea come nel complesso resti grande l’interesse degli italiani all’acquisto di una casa per il soddisfacimento di un bisogno primario, tanto che complessivamente sono circa 3,1 milioni le famiglie intenzionate ad acquistare un’abitazione nei prossimi 12 mesi. Le motivazioni di acquisto di “prima casa” e di “sostituzione prima casa” riguardano complessivamente l’81,2% delle volonta’ manifestate dagli intervistati. Considerando il segmento della locazione si assiste, invece, a una flessione dei nuovi contratti dopo la forte ripresa nel 2022. Nello specifico, la quota di famiglie che ha fatto ricorso all’affitto di una o piu’ abitazioni per un periodo superiore a 6 mesi e’ passata dal 5,6% nel 2022 al 5% nei primi mesi del 2023. Concentrandosi invece sulle motivazioni che sorreggono la scelta di vivere in locazione, l’indagine di Nomisma conferma come per la maggior parte delle famiglie (il 56% del totale, per la precisione) l’affitto rappresenti l’unica soluzione percorribile a causa della mancanza di risorse economiche sufficienti per accedere al mercato della compravendita. Un altro gruppo di famiglie, pari al 13%, considera invece la proprieta’ non conveniente. Nomisma ha analizzato anche la capacita’ finanziaria delle famiglie che nei prossimi mesi potrebbe indebolirsi ulteriormente. Ad esempio, la quota di famiglie che nel prossimo anno prevede di avere difficolta’ nel pagare il canone di locazione si attesta al 34,8% (+3 punti percentuali rispetto al 2022). L’indagine offre anche una vista aggiornata della quota di nuclei che dichiara di avere difficolta’ nel pagamento delle rate del mutuo (pari al 6% contro il 7,5% del 2022) mentre sale al 27,8% la percentuale di famiglie che, nei prossimi 12 mesi, teme di poter incontrare difficolta’ nel rimborsare regolarmente le rate. Un ulteriore elemento di interesse che emerge dallo studio e’ riconducibile alla propensione all’indebitamento delle famiglie: Nomisma rileva che il 42,7% degli intervistati farebbe sicuramente ricorso al finanziamento per l’acquisto dell’abitazione, mentre il 35,2% si dice intenzionato con buona probabilita’ a ricorrere al credito. Rispetto al 2022 la diminuzione della quota di potenziali proprietari che intende rivolgersi al sistema bancario per sostenere l’acquisto dell’abitazione e’ imputabile in parte a un’autoesclusione causata da sistemi di finanziamento difficilmente accessibili e da una maggiore onerosita’ derivante dal rialzo dei tassi di interesse. Parallelamente Nomisma segnala anche l’emersione di una fascia di domanda economicamente piu’ attrezzata per far fronte agli impegni. Prendendo in esame la qualita’ del credito erogato, Nomisma rileva un miglioramento. Nel quarto trimestre 2022 la riduzione delle sofferenze relative ai prestiti per acquisto di abitazioni e’ risultata piu’ marcata rispetto al credito al consumo anche grazie a politiche di erogazione particolarmente attente alla sostenibilita’ del debito. Nonostante cio’, l’incidenza delle sofferenze legate ai mutui sul totale di sistema e’ leggermente aumentata, attestandosi al 13,6%. In questo contesto il processo di alleggerimento dei bilanci bancari e’ stato garantito dalla cartolarizzazione dei mutui che e’ proseguita anche nel 2023 tanto che a marzo di quest’anno le consistenze dei prestiti cancellati aventi per controparte le famiglie residenti ammontavano a 51,5 miliardi di euro

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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