Casa, rincari per gli affitti di 384 euro all’anno

Brutte notizie per gli inquilini che hanno la revisione annuale del loro contratto di locazione. A marzo il canone mensile aumenterà di una media di 32 euro a causa della crescita dell’inflazione che inciderà in media per 384 euro annui sul portafoglio degli italiani.

A livello territoriale un milanese pagherà 44 euro in più rispetto allo scorso anno, gli inquilini romani 35 euro. I rincari meno marcati a spettano a Viterbo (15 euro/mese) e Isernia (12 euro /mese), quest’ultimo è il mercato cittadino meno impattato dall’inflazione. Aumenti sotto i 20 euro anche nelle province di Lecce, Avellino, Alessandria, Asti, Caserta, Chieti, Frosinone, Gorizia, Isernia, Nuoro, Pescara, Reggio Calabria, Taranto, Trapani, Viterbo

È quanto emerge da un’analisi dell’Ufficio Studi di idealista, portale leader per sviluppo tecnologico in Italia, che ha calcolato quanto peserà l’inflazione sull’adeguamento dei contratti di locazione di un bilocale in base all’Indice dei prezzi al consumo aggiornato e pubblicato dall’Istat. Per adeguare periodicamente i valori monetari, ad esempio il canone di affitto o l’assegno dovuti al coniuge separato, si utilizza l’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (Foi) al netto dei tabacchi. La variazione rilevata dall’Istat a marzo 2022, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, è del +6,4%. L’aumento dell’inflazione incide direttamente sui contratti di locazione legati all’indice FOI, ovvero quelli che prevedono la formula di durata 4+4. L’Ufficio Studi di idealista ha misurato questo impatto, prendendo come riferimento un bilocale nelle province e nei capoluoghi analizzati.

Dal report è risultato che Milano e Bolzano sono i capoluoghi dove gli aumenti dei canoni di locazione, per effetto dei rinnovi annuali, sono più alti a marzo 2022. L’adeguamento pesa anche sulle tasche degli inquilini di Firenze e Bologna, che dovranno pagare 38 euro in più al mese. Mentre a Roma l’adeguamento del contratto si tradurrà in un aumento di 35 euro al mese (stesso valore riscontrato anche a Venezia). A Napoli l’aumento mensile è di 32 euro, seguono Palermo, Padova e Cagliari (tutte a 29 euro/mese). Poi ci sono Verona (28 euro/mese) e Bari (27 euro/mese). Mentre a Genova e Torino gli aumenti sono rispettivamente di 24 e 20 euro al mese. Gli aumenti restano sotto la soglia dei 20 euro mensili nei capoluoghi di Isernia, Viterbo, Ascoli Piceno, Biella, Chieti, Rieti, Cosenza, Asti, Barletta, Gorizia, Reggio Calabria, Ragusa, Taranto, Trapani.

Analizzando la situazione delle province, è evidente come, a livello geografico, gli aumenti maggiori si concentrino nelle stesse aree riscontrate nel focus sui capoluoghi. Al livello provinciale, infatti, Milano fa registrare l’aumento maggiore dei canoni di locazione per l’aggiornamento annuale: +42 euro al mese. Seguono Rimini, Firenze e Bologna con 38 euro al mese in più di media. Gli inquilini della provincia di Venezia vedranno aumentare l’affitto di 36 euro al mese, mentre a Roma l’aumento è di 35 euro. Tra le altre principali province italiane, segnaliamo anche gli adeguamenti dei contratti di Verona (+31 euro/mese), Cagliari, Napoli e Padova (tutte +29 euro/mese), Palermo (+28 euro/mese), Genova (+24 euro/mese), Bari (+27 euro/mese) e Torino (+20 euro/mese). In senso assoluto, in media i rincari minori si registrano nelle province di Agrigento, Biella, Caltanissetta e Ragusa, dove gli inquilini vedranno aumentare l’affitto mensile di appena 16 euro.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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