Sedici ore di lavoro al giorno, per un totale, in cinque anni, di circa 19mila ore; 278 sedute di Giunta e 3.562 delibere adottate; 789 riunioni con verbale; 497 incontri istituzionali a Roma; 18 missioni all’estero; 3.139 contenziosi; 241 comuni abruzzesi visitati; circa 436mila chilometri percorsi e 79mila euro di carburante spesi; 21 lettere anonime ricevute; 5.313 euro di spese di telefonia per le utenze assegnate al presidente. Sono alcuni dei numeri contenuti nel volume ‘1.500 giorni di Giunta D’Alfonso’, aggiornato al 31 marzo 2018, realizzato dal presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso. Il volume, che ripercorre tutte le tappe del Governo D’Alfonso – risorse attratte e investite, eventi, iniziative, provvedimenti – è stato anticipato oggi a margine di una conferenza stampa a Pescara e verrà presentato nel corso di un evento il prossimo 7 settembre, proprio con l’obiettivo di illustrare i risultati dell’Esecutivo regionale. “Un evento pubblico in cui racconterò le risorse portate sul territorio, i problemi risolti, le difficoltà affrontate e ancora da affrontare – ha detto D’Alfonso – Metterò il voto a questa amministrazione”. Ricordando “tutto quello che ho fatto è ricostruibile al centimetro”, il governatore ha sottolineato che “la rendicontazione è una infrastruttura della moralizzazione in politica”.
“Sto rimanendo a fare le due attività, con una fatica fisica che non mi spaventa, perché voglio rendere irrevocabili le risorse. Voglio rendere i dossier amministrativi capaci di portare alla cantierizzazione. Sto facendo in modo che nulla possa essere revocato della notevole massa finanziaria che abbiamo attratto all’Abruzzo: circa tre miliardi di euro in 52 mesi”, ha spiegato D’Alfonso.
“Voglio un solo riconoscimento dagli abruzzesi e dalla politica, dagli organi di rigore e di controllo: che tutto il tempo che io avevo l’ho dedicato alla funzione. Nessuno mi può rimproverare che non ho avuto fiducia, coraggio, determinazione. Nessuno mi può rimproverare che non mi sono buttato a capofitto utilizzando tutte le risorse”. Lo ha affermato, a margine di una conferenza stampa, il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, tracciando un bilancio degli anni da governatore. “Non ho scelto la strada del ‘per evitare problemi non faccio nulla’ come il 59% degli amministratori assicura a sé stesso”, ha osservato, affermando che “nessuno mi può rimproverare che non ho avuto ragione dei tanti contenziosi vissuti e penso che anche altre vicende conosceranno la stessa conclusione, perché tutto quello che ho fatto è ricostruibile al centimetro”. Rispondendo ai cronisti che gli chiedevano come veda la Regione senza di lui al timone, D’Alfonso ha parlato di “una Regione capace sia di procedere con lento pede, sia per sussulti rivoluzionari” ed ha auspicato “di aver collaborato a introdurre una tradizione amministrativa”.
“E’ importante – ha detto – anche la revisione dell’età anagrafica media. Partiranno i concorsi nelle prossime settimane, che consentiranno un po’ di progressione di carriera alle figure interne. Stiamo introducendo anche tecnologia e spero che si riesca anche a razionalizzare i palazzi di lavoro della pubblica amministrazione. Quando sono arrivato avevo capito che c’era una regia da ‘triangolo delle Bermuda’ che faceva in modo che tante sedi di lavoro organizzassero il non controllo del lavoro. Ho provato a razionalizzare su questo fronte, noi abbiamo bisogno della concentrazione univoca delle sedi di lavoro. Sono riconoscente ai dirigenti, ai capi dipartimento al personale, che hanno lavorato tanto”. Il governatore, poi, ha citato gli enti strumentali, parlando positivamente, ad esempio, di Tua e Saga, ed ha detto che “c’è molto da fare anche per quanto riguarda la struttura amministrativa”. Poi ha parlato dell’esperienza “di Lolli, di Paolucci e di altri assessori” e della “bravura sopravvenuta in capo ad alcuni assessori regionali”. Un plauso anche alla “pacificazione all’interno del Consiglio regionale che sta facendo superare la logica amico-nemico”. “Mi aspetto che possa continuare questo grande lavoro”, ha spiegato Luciano D’Alfonso.