Denatalità, spopolamento e grandi centri urbani: come sarà l’Abruzzo nel 2030

In Abruzzo il fenomeno della denatalità è più marcato che nel resto del paese. Il dato emerge da una ricerca di Abruzzo Openpolis dal titolo “Ritorno in Abruzzo”. Si registra un calo delle nascite e l’invecchiamento della popolazione più evidenti nell’aquilano, meno nel pescarese. Nel 2070 la popolazione potrebbe essere meno di un milione, ma già nel 2030 il numero di residenti diminuirà in tutte le province (a Chieti il calo più netto), mentre in alcuni grandi comuni costieri la popolazione aumenterà. Nel paese dal 1951 al 2019 i residenti sono calati del 78%. Tuttavia negli ultimi anni il tasso di denatalità è cresciuto più che nel resto dell’Abruzzo.

Tutte le province abruzzesi, senza eccezioni, hanno visto un calo della natalità dal 2002 ad oggi. Tuttavia, nel 2021 si registra una forbice che va dai 7 nuovi nati ogni 1.000 abitanti del pescarese ai 6 dell’area aquilana. In mezzo, le province di Teramo (6,6) e Chieti (6,4).

La provincia dell’Aquila è anche quella per cui – in uno scenario di previsione mediano – si prevede incideranno di più i residenti anziani. Gli over 65 nell’aquilano potrebbero rappresentare quasi il 30% della popolazione nel 2030 (29,9%).

Più della media nazionale, quel 27,3% di ultra sessantacinquenni previsto in Italia all’inizio del prossimo decennio. Una quota comunque superata da tutte le province abruzzesi: 29,5% in quella di Chieti, 28,3% in quelle Teramo e Pescara.

Sembrano essere soprattutto i comuni distanti dalle aree più urbanizzate a risentire della tendenza alla denatalità. Nel 2020, il tasso di natalità mediano ha superato i 6 nati ogni mille abitanti nei comuni polo e in quelli di cintura della regione. Ovvero le città principali, baricentriche in termini di servizi, e i loro hinterland.

Nonostante abbia sostanzialmente mantenuto lo stesso numero di abitanti degli anni ’50, l’Abruzzo non sfugge al fenomeno dello spopolamento, soprattutto nelle aree distanti dei grandi centri urbani.

Nei comuni intermedi il tasso di natalità mediano scende a circa 5 nuovi nati ogni mille residenti. In quelli periferici e ultraperiferici cala rispettivamente a 4,3 e 4,1 nascite per mille abitanti.

Come conseguenza, attualmente solo il 30% dei comuni della regione supera il tasso di natalità rilevato a livello nazionale, pari nel 2020 a 6,8 nuovi nati ogni 1.000 abitanti. Parliamo di 92 comuni su 305, tra cui 6 dove il tasso di natalità ha superato quota 12 ogni mille abitanti.

Si tratta di Guilmi (Chieti), San Pio delle Camere (L’Aquila), Castel Castagna (Teramo), Rosciano (Pescara), Montelapiano (Chieti) e Gagliano Aterno (L’Aquila). Quest’ultimo è anche il comune abruzzese con l’incremento maggiore tra 2014 e 2020: da 0 nuove nascite ogni mille residenti a 12,2.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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