“Esprimiamo grande soddisfazione per la decisione finale assunta dalla commissione Via Pniec-Pnrr a Roma durante l’assemblea plenaria del 24 luglio”. Lo ha detto in una nota l’amministratore delegato della Lnenergy, Mark Frascogna, accedendo agli atti del procedimento di Valutazione d’impatto ambientale (Via) al Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica che ha dato l’ok per il progetto che la società intende realizzare a Bomba località Collesanto, secondo quanto riferito dalla stessa azienda in un comunicato.
Si tratta – si legge ancora – “del più grande giacimento di gas onshore non in produzione in Italia, le cui riserve in termini di confronto percentuale sono paragonabili al consumo dell’intera regione abruzzese”, ha spiegato il manager. Scopo del progetto Small scale Lng giacimento gas Collesanto targato LNEnergy è la produzione di gas naturale liquefatto (Lng).
“La nostra intenzione – prosegue LNEnergy – è quella di intraprendere l’attività estrattiva ponendo innanzitutto grande attenzione alla salvaguardia del territorio, ispirandoci al criterio della massima precauzione e sostenibilità”.
Le reazioni
“La decisione del Ministero e l’entusiasmo espresso dalla società LnEnergy sul progetto di estrazione di gas a Bomba rappresentano un colpo durissimo per il territorio e per l’intero comprensorio del medio e basso Sangro. Parliamo di un giacimento già respinto per ben due volte dal Comitato V.I.A. della Regione Abruzzo e definitivamente bocciato dal Consiglio di Stato, a conferma delle gravi criticità ambientali e della pericolosità di interventi in un’area così delicata”, così il capogruppo PD Silvio Paolucci con il segretario provinciale del PD Leo Marongiu, Raffaele Nasuti sindaco di Bomba e Salvatore Martorella segretario PD e vicesindaco di Bomba e la Presidente del PD Tiziana Di Renzo.
“Il Governo e la Giunta Marsilio, con l’ok al progetto di estrazione di gas, voltano le spalle al territorio, ai cittadini e al futuro del medio e basso Sangro. Quel giacimento è già stato respinto due volte dal Comitato V.I.A. della Regione e bocciato dal Consiglio di Stato. Nel 2018 Regione, Provincia, Comuni, comitati e associazioni avevano detto un chiaro NO alle trivelle”, commenta il consigliere Antonio Di Marco vicepresidente della Commissione Ambiente e Territorio.