Fondi Europei, per l’Italia disponibili 75 miliardi

La ministra per il Sud e la coesione territoriale, Mara Carfagna, e la commissaria europea per la Coesione, Elisa Ferreira, hanno firmato l’Accordo di Partenariato tra l’Italia e la Commissione europea che rappresenta la base per la programmazione 2021-2027 dei fondi strutturali europei. L’Italia potrà contare nel periodo 2021-2027 su un totale di 75,315 miliardi di euro di Fondi strutturali e di investimento, tra risorse europee e cofinanziamento nazionale. In particolare, le risorse in arrivo da Bruxelles saranno di oltre 43 miliardi di euro. Rispetto alla programmazione 2014-2020, le risorse a disposizione crescono di circa 10 miliardi.

Alle regioni meridionali andranno 47,962 miliardi di euro.
Il nuovo ciclo vedrà alcune modifiche nella classificazione delle singole regioni. Infatti, sono considerate “in transizione” non solo l’Abruzzo, che si conferma in questa categoria, ma anche Umbria e Marche (precedentemente tra quelle “più sviluppate”). Le regioni “meno sviluppate” sono quelle rimanenti del Mezzogiorno (Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna), mentre le “più sviluppate” comprendono quelle del Centro-Nord, con l’esclusione di Umbria e Marche.

“Si tratta di un’enorme opportunità per il Paese non possiamo sprecare un solo euro e accettare che un solo euro resti inutilizzato”, ha sottolineato Carfagna. “L’accordo di Partenariato che abbiamo firmato, stanzia per l’Italia oltre 75 miliardi di euro tra fondi europei e cofinanziamento nazionale, di questi 43,127 miliardi sono risorse in arrivo da Bruxelles. Alle regioni del Sud andranno quasi 31 miliardi, aggiuntivi rispetto al Pnrr e al Fondo nazionale di sviluppo e coesione: nei prossimi 5-7 anni si aprono per il Paese e in particolare per il Mezzogiorno delle straordinarie opportunità di crescita e di coesione che siamo chiamati a sfruttare con la massima responsabilità”, ha spiegato Carfagna. “La distribuzione tra le aree del totale, al netto della quota riservata alla Cooperazione Territoriale Europea, vede destinati alle regioni meno sviluppate (Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna) 46,5 miliardi di euro (63%), alle regioni più sviluppate (Centro Nord) 23,8 miliardi di euro (32%) e alle regioni in transizione (Umbria e Marche) 3,6 miliardi (5%)”, ha sottolineato la ministra. Da parte sua, la commissaria Ue ha ricordato come “gli oltre 75 miliardi di risorse Ue e nazionali, cui si aggiungono i 60 miliardi del Pnrr, sono risorse molto importanti per gli italiani”. Per Ferreira “i fondi di coesione possono svolgere una funzione fondamentale per la competitività e lo sviluppo sia all’interno degli Stati membri che tra gli stati membri” per “stimolare la crescita economica del Paese, dove il Pil pro capite è inferiore rispetto alla media europea”.

Il 22 dicembre 2021, il CIPESS ha approvato la proposta italiana di Accordo di Partenariato, sulla base della quale è iniziato il negoziato formale con la Commissione, che ha portato alla definizione del testo dell’Accordo di Partenariato notificato a Bruxelles il 10 giugno 2022.
L’Accordo di Partenariato italiano prevede l’istituzione di dieci Programmi Nazionali (PN), in linea con l’invito giunto dalla Commissione di ridurne il numero rispetto al ciclo precedente. Tra questi, rappresentano novità importanti il nuovo Programma dedicato alla salute nelle regioni meno sviluppate e il potenziamento di quello rivolto alle città metropolitane, che si estende anche alle città medie del Sud. A questi, si aggiunge il Programma collegato al Fondo per la Transizione Giusta, introdotto per la prima volta a livello europeo nel ciclo 2021-2027.

 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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