Gimbe: Mobilità sanitaria vale 4,6 mld, il 97,4% al Nord

Nel 2018 il valore della mobilità sanitaria ammonta a 4.618,98 milioni di euro, importo approvato dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome il 31 marzo 2020, previa compensazione dei saldi. Lo rivela il report dell’Osservatorio Gimbe che analizza crediti, debiti e saldi delle regioni relativi alla mobilità sanitaria. Il cosiddetto fenomeno della mobilità sanitaria interregionale, spiega la Fondazione Gimbe, si distingue in mobilità attiva (voce di credito che identifica l’indice di attrazione di una Regione) e mobilità passiva (voce di debito che rappresenta l’indice di fuga da una Regione). Annualmente, spiega Gimbe, vengono effettuate le compensazioni finanziarie tra Regioni su 7 flussi finanziari: ricoveri ospedalieri e day hospital (differenziati per pubblico e privato accreditato), medicina generale, specialistica ambulatoriale, farmaceutica, cure termali, somministrazione diretta di farmaci, trasporti con ambulanza ed elisoccorso. Il fiume di denaro scorre prevalentemente da sud a nord: 97,4% del saldo attivo confluisce nelle casse di Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Toscana, l’84,4% di quello passivo grava su Campania, Calabria, Lazio, Sicilia, Puglia e Abruzzo.

Per quanto riguarda la mobilità attiva, le 6 Regioni con maggiori capacità di attrazione vantano crediti superiori a € 200 milioni: in testa Lombardia (26,1%) ed Emilia-Romagna (13,9%) che insieme drenano il 40% della mobilità attiva. Un ulteriore 31,9% viene attratto da Veneto (9,6%), Lazio (8,5%), Toscana (8,1%) e Piemonte (5,8%). Il rimanente 28,1% si distribuisce nelle altre 15 Regioni e Province Autonome, oltre che all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù (244,7 milioni di euro) e all’Associazione dei Cavalieri Italiani del Sovrano Militare Ordine di Malta (43 milioni). In generale, emerge la forte attrazione delle grandi Regioni del Nord, a cui fa da contraltare quella estremamente limitata delle Regioni del Centro-Sud, con la sola eccezione del Lazio.Ciascuna delle 6 Regioni con maggiore indice di fuga genera debiti per oltre 300 milioni di euro: Lazio (13%) e Campania (10,5%) costituiscono circa un quarto della mobilità passiva; un ulteriore 28,7% riguarda Lombardia (8,2%), Puglia (7,3%), Calabria (6,7%), Sicilia (6,5%); il rimanente 47,8% si distribuisce nelle altre 15 Regioni e Province Autonome. La mobilità passiva presenta differenze Nord-Sud più sfumate: gli indici di fuga sono elevati in quasi tutte le Regioni del Sud, ma sono rilevanti anche in tutte le Regioni del Nord con elevata mobilità attiva, documentando specifiche preferenze dei cittadini agevolate dalla facilità di spostamento: Lombardia (- 379,9 milioni), Emilia-Romagna (- 275,9 milioni), Veneto (-€ 274,7 milioni), Piemonte (-263,8 milioni), Toscana (- 207,6 milioni) e Liguria (- 206,4 milioni).

“Con questo indicatore elaborato dalla Fondazione Gimbe – spiega il Presidente Nino Cartabellotta – la classifica dei saldi si ricompone dimostrando che, al di là del valore economico, gli importi relativi alla mobilità sanitaria devono sempre essere interpretati in relazione alla popolazione residente”. In particolare: il Molise conquista il podio nella classifica per saldo pro-capite; le differenze tra Lombardia (€ 74) ed Emilia Romagna (€ 73) di fatto si annullano; la Calabria precipita in ultima posizione con un saldo pro-capite negativo di € 148, superiore alla somma del saldo pro-capite positivo di Lombardia ed Emilia-Romagna (€ 147).

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

Controllate anche

Superenalotto, vinti quasi 600 mila euro a Colonnella

Quasi 600mila euro sono stati vinti al Supernalotto a Controguerra, al Bar dello Sport, in …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *