Il Fmi rivede al rialzo le stime di crescita per l’Italia

L’Istat pubblica i dati relativi all’inflazione a marzo e alla produzione industriale a febbraio e nel contempo il Fondo monetario internazionale indica le previsioni sul Pil in Europa. 
Il Fmi rivede al rialzo le stime di crescita per l’Italia: dopo il +1,5% del 2017, il pil 2018 salirà dell’1,5%, +0,1% sulle previsioni di gennaio. Per il 2019 la crescita viene confermata all’1,1%.
Per l’Istat a marzo 2018 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,3% su base mensile e dello 0,8% su base annua (da +0,5% di febbraio). La stima preliminare era +0,9%.
Secondo l’Istat la ripresa dell’inflazione è dovuta sopratutto all’ampia riduzione della flessione degli alimentari non lavorati (-0,4% da -3,2%), cui si aggiunge l’accelerazione della crescita dei prezzi dei Tabacchi (+2,2% da +0,3%) e dei Servizi relativi ai trasporti (+2,5% da +1,9%).
Mentre a febbraio la produzione industriale cala dello 0,5% rispetto a gennaio e aumenta del 2,5% su febbraio 2017. L’Istat spiega che nelle media del trimestre dicembre 2017-febbraio 2018 la produzione è salita dell’1,4% rispetto al trimestre precedente, mentre in quelle dei primi due mesi del 2018 è aumentata del 3,4% su gennaio-febbraio 2017.
L’Istat sottolinea in particolare la variazione congiunturale positiva dell’energia +8,1%, in calo beni di consumo (-2,4%), intermedi (-1,5%), strumentali -1%.
Infine il Fondo monetario internazionale indica i dati relativi al prodotto interno lordo in Europa, segnalando che pur se l’Italia è in crescita resta ancora indietro rispetto agli altri. Nel 2018 l’Italia accelera mettendo a segno una crescita dell’1,5%. Ma i tassi di crescita nelle atre nazioni sono comunque più alti. La Germania cresce infatti quest’anno del 2,5%, la Francia del 2,1% e la Spagna del 2,8%. La Grecia crescerà del 2,0%. Madrid e Atene sono pero’ alle prese con tassi di disoccupazione molto piu’ elevati di quello dell’Italia.  Per il Fmi infine l’Italia, come la Spagna, dovrebbe ridurre il suo elevato livello di debito, e rischia di pagare in termini di riforme l’attuale incertezza politica.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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