Imprese, il 25,3% è guidato dalle donne in Abruzzo

Sono 1 milione e 307mila le attivita’ guidate da donne in Italia – oltre un quarto (il 22,2%) del totale delle imprese italiane -, una quota in crescita. Sono piu’ piccole, piu’ giovani, piu’ straniere, maggiormente dislocate nel Mezzogiorno. Sopravvivono anche un po’ meno delle altre, ma si stanno strutturando, puntano sui settori a maggior contenuto di conoscenza e in molte provano a fare il salto alla “taglia” superiore. E’ quanto e’ emerso da un evento digital organizzato da Unioncamere e Sole 24 Ore, destinato a far luce sulle caratteristiche, le peculiarita’ e l’approccio alle fonti di finanziamento di questo segmento importante del sistema produttivo nazionale.  L’apporto delle donne d’impresa e’ determinante in alcune regioni, soprattutto del Sud. Sono il 27,2% delle imprese molisane, il 26,5% delle lucane, il 25,3% delle abruzzesi, il 24,7% delle umbre e il 24,2% delle siciliane. Benevento, Avellino, Chieti, Frosinone e Viterbo le province in cui l’incidenza delle imprese femminili e’ maggiore, compresa tra il 29,6% e il 27,5%. Le imprese femminili hanno un tasso di sopravvivenza piu’ basso: a 5 anni dalla fondazione, ne resta in vita il 72,3% (contro il 77,3% delle non femminili) e, superato il quinquennio, il differenziale si allarga ulteriormente, con il 67,5% delle attivita’ guidate da donne ancora sul mercato contro il 73,1% di quelle a guida maschile.

Dopo il picco toccato nel 2021, quando le imprese femminili avevano superato il milione e 342mila unita’, le aziende guidate da donne hanno conosciuto una lenta diminuzione, analoga ma meno insistita rispetto alle aziende non femminili, evidenzia Uniocamere. Rispetto al 2014, questa tipologia di impresa ha comunque segnato una crescita dello 0,4% a fronte di una diminuzione delle attivita’ non femminili del -3,6%. In quasi tre casi su quattro, le attivita’ guidate da donne operano nel settore dei servizi (72,6% contro 60,1%), sono piu’ piccole di dimensione (le microimprese sono il 96,2% del totale a fronte del 94% delle aziende non femminili), registrano una maggior concentrazione di ditte individuali (60,5% contro 47,3%, anche se le societa’ di capitali condotte da donne sono aumentate del +45% rispetto al 2014, arrivando a rappresentare lo scorso anno piu’ di un quarto di tutte le imprese femminili) e una minor presenza di imprese artigiane (il 16,7% contro il 22,6% delle non femminili). Ma presentano una maggiore incidenza di imprese guidate da donne under 35 (il 10,3% contro il 7,7%) e da straniere (12,6% contro 11%).

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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