Inchiesta appalti a Pescara, Masci: il Comune si costituirà parte civile, Fina (Pd): dimissioni atto dovuto

“Il Comune e’ stato danneggiato da questa vicenda, a tutti i livelli, ma ha dimostrato di avere un’articolazione e una struttura politico-amministrativa sana. Quanto alle conseguenze, e’ scontata la costituzione di parte civile non appena sara’ concessa dalla legge”. Lo dice il sindaco di Pescara, Carlo Masci, a proposito dell’inchiesta riguardante presunti appalti truccati e droga al Comune. “Va ribadito – prosegue il primo cittadino – che stiamo parlando di dipendenti infedeli, non certamente di un sistema corrotto e neppure di contaminazione corruttiva come qualcuno vorrebbe far credere. Nessun politico e’ tirato in causa e i dipendenti coinvolti sono una minoranza irrisoria rispetto all’intero corpo comunale con cui mi confronto ogni giorno e di cui apprezzo lavoro e impegno”.

Secondo il sindaco, “e’ stato tradito il vincolo di fiducia, sono stati traditi gli impegni contrattuali ed e’ stata tradita la deontologia professionale. Allo sconcerto iniziale e’ subentrata la rabbia, perche’ tutto questo e’ intollerabile”. Masci poi stigmatizza l’atteggiamento dell’opposizione, che ha chiesto le sue dimissioni.

 

“Le dimissioni del sindaco di Pescara Carlo Masci sono a questo punto persino dovute. L’incapacità di gestione amministrativa emersa nell‘ambito dell’inchiesta che ha pesantemente coinvolto il Comune di Pescara, sommata alla negligenza e all’assenza di controllo, è aggravata dalle sue recenti dichiarazioni pubbliche. Oltre che imbarazzanti, sono offensive. Per il ruolo che Masci ricopre, per l’istituzione che guida (che dovrebbe guidare), per le cittadine e le cittadini che lo hanno eletto”: lo dichiara Michele Fina, senatore del Partito Democratico.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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