È allarmante il bilancio degli infortuni mortali sul lavoro nei primi quattro mesi del 2025: secondo l’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega di Mestre, sono già 291 i decessi registrati a livello nazionale, di cui 211 in occasione di lavoro e 80 in itinere, ovvero durante il tragitto casa-lavoro. Un aumento dell’8,6% rispetto allo stesso periodo del 2024, con 23 morti in più. In questa mappa del rischio, l’Abruzzo si colloca tra le regioni in zona rossa, insieme a Basilicata, Umbria, Trentino-Alto Adige, Valle d’Aosta, Sicilia e Campania.
I numeri più drammatici si registrano in Lombardia, che detiene la maglia nera con 34 vittime in occasione di lavoro, seguita da Veneto (21), Campania (19), Piemonte e Sicilia (17). In Abruzzo sono otto le vittime accertate da inizio anno. I settori più colpiti in Italia risultano essere le costruzioni (31 decessi), i trasporti e magazzinaggio (30) e le attività manifatturiere (29). Il giorno della settimana più a rischio risulta essere il venerdì, seguito da lunedì e martedì.
A rendere ancora più evidente la gravità della situazione è la distribuzione per fasce d’età: l’incidenza di mortalità è maggiore tra i lavoratori con maggiore esperienza. I più esposti risultano essere gli over 65 (19,2 morti ogni milione di occupati), seguiti dai 55-64enni (14,8) e dai giovani tra i 15 e i 24 anni (9,6). In termini assoluti, la fascia tra i 55 e i 64 anni conta 79 vittime, su un totale di 211 decessi in occasione di lavoro.
Il report evidenzia anche l’aumento degli incidenti mortali tra le donne: sono 28 le vittime nel primo quadrimestre, di cui 12 sul luogo di lavoro e 16 in itinere, con un incremento del 47,5% rispetto al 2024. Allarmante anche il dato relativo ai lavoratori stranieri: 39 morti in occasione di lavoro, con un’incidenza quasi doppia rispetto a quella degli italiani (15,5 contro 8 ogni milione di occupati). In totale, gli stranieri deceduti sono 58 su 291 vittime complessive.
Sebbene le denunce totali di infortunio siano in lieve calo (-0,9% rispetto a fine aprile 2024), restano elevati i numeri assoluti: 192.253 segnalazioni, di cui 71.598 relative a lavoratrici e 120.655 a lavoratori. I comparti con il maggior numero di denunce restano le Attività Manifatturiere (20.975), seguite da Sanità (11.019), Costruzioni (10.797), Trasporti e Magazzinaggio (9.774) e Commercio (9.675).