Inps, nel 2022 la retribuzione media in Italia è stata di 24.252 euro

Nel 2022 la retribuzione media in Italia è stata di 24.252 euro ed è cresciuta del 4% sul 2021, meno della metà dell’aumento dei prezzi nello stesso periodo (+8,1%). Lo scrive l’Istat nell’Osservatorio sui lavoratori dipendenti e indipendenti scondo il quale il numero dei lavoratori complessivi nell’anno è risultato pari a 26.300.000, in crescita rispetto al 2021 del 2% con un incremento di circa 524.000 lavoratori. Ancor più consistente è la crescita rispetto al 2019 (anno pre-pandemia) con 758.000 lavoratori in più (+3%). Il numero medio di settimane lavorate nel 2022 è in crescita, 43,1 settimane contro le 42,2 nel 2021, ed è superiore a quello del 2019 (42,9 settimane). (

Nel 2022, il numero di lavoratori dipendenti e indipendenti è risultato pari a 26,3 milioni con un aumento di 524mila unità sul 2021 (+2%). Lo rileva l’Inps. Il dato si differenzia in modo consistente da quello dell’Istat perché l’Istituto di statistica considera occupato chi ha lavorato nella settimana precedente la rilevazione mentre l’Inps considera chi ha avuto almeno un contributo nell’anno. Il numero medio di settimane lavorate nel 2022 risulta in crescita rispetto al 2021 (43,1 settimane contro 42,2), ed è superiore anche a quello del 2019 (42,9 settimane). L’andamento dell’occupazione secondo la posizione prevalente è molto diversificato: tra il 2019 e il 2022, gli artigiani perdono oltre 70mila unità (-4,7%), i commercianti oltre 80mila (-4,1%) e gli agricoli autonomi circa 18mila (-4,2%). Nel 2022, i lavoratori dipendenti del settore privato tornano a crescere dopo la contrazione del 2020 dovuta alla pandemia: sono circa 800mila i lavoratori in più rispetto al 2019 (+5,1%). L’incremento percentuale per i dipendenti pubblici è pari a +2,5% (circa 88mila lavoratori), mentre i lavoratori domestici crescono di circa 8mila unità rispetto al 2019 (+1%). Prosegue, invece, il trend in diminuzione degli operai agricoli, che perdono oltre 63mila unità tra il 2019 e il 2022 (-6,9%). L’andamento dei parasubordinati nel complesso è in crescita con 127mila lavoratori in più tra il 2019 e il 2022 (+12,6%); tale crescita è dovuta soprattutto all’incremento dei post-laurea (+34,3%) e dei professionisti (+18,6%), mentre le collaborazioni sono in contrazione. Nel 2022 gli uomini rappresentano il 56,3% dei lavoratori, con un numero medio di settimane lavorate pari a 43,9 e un reddito medio annuo di 27.254 euro. Le donne hanno lavorato in media 42,1 settimane, con un reddito medio annuo di 20.378 euro. Riguardo alla distribuzione territoriale dei lavoratori, nel 2022 il 29,2% lavora nel Nord ovest (7,7 milioni di lavoratori). A seguire il Nord est con il 22,7% (circa 6 milioni di lavoratori), il Centro con il 21,1% (oltre 5,5 milioni di lavoratori) e infine il Sud, con il 18,4% (circa 4,8 milioni di lavoratori) e le Isole con l’8,4% (2,2 milioni di lavoratori). Nel 2022 i lavoratori con cittadinanza extra Ue costituiscono il 10,7% nel complesso (erano il 9,3% nel 2021). La loro incidenza è massima tra i lavoratori domestici (52,4%) e minima tra i dipendenti pubblici (0,5%). Il 22,9% di incidenza di lavoratori extra Ue si riscontra tra gli operai agricoli, l’11,2% tra i dipendenti privati e il 10,9% tra i commercianti. Il numero medio di settimane lavorate da lavoratori extra Ue è di 39,4 contro le 43,5 dei lavoratori comunitari, mentre il reddito medio da lavoro è di 15.202 euro contro 25.342 dei comunitari. Con riferimento al 2022, 705.596 lavoratori (pari al 2,7% dei lavoratori dell’anno) sono pensionati che lavorano.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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