L’Abruzzo è tra le più importanti regioni farmaceutiche d’Italia, export cresciuto del 58% nel 2022

L’export del settore farmaceutico in Abruzzo”è cresciuto del 58% nel 2022 e il settore è primo con il 53% dell’export manifatturiero nel 2022 (44% nel 2021)”. I numeri ‘da record’ sono stati presentati a L’Aquila nell’ambito dell’evento ‘Innovazione e produzione di valore’, che si è svolto al Polo farmaceutico auditorium Dompé. Un appuntamento del roadshow di Farmindustria per conoscere l’industria farmaceutica di oggi e di domani. Vale “oltre 800 milioni di euro nel 2022” l’export farmaceutico dell’Abruzzo, “cresciuto del 172% negli ultimi 5 anni e pari a circa il 10% dell’export manifatturiero della regione e al 75% dell’export hi-tech regionale”. Sono 1.300 gli addetti diretti, che raggiungono i 3mila con i settori fornitori. A contribuire a questi numeri sono le attività di aziende come Alfasigma, Dompé, Menarini e Sanofi. Secondo il report “L’Aquila e Pescara risultano fra le principali province in Italia sia per numero di addetti nella farmaceutica sul totale in Italia, sia per incidenza degli addetti sul totale manifatturiero della provincia”.

“L’Abruzzo è un territorio paradigmatico dell’industria farmaceutica in Italia – ha affermato Marcello Cattani, presidente di Farmindustria – Sia per la capacità di resilienza e la voglia di guardare al futuro, come dimostrato dopo il tragico terremoto del 2009, sia per la presenza di molte aziende radicate nel territorio da anni, diverse e sempre innovative, a capitale italiano o internazionale, che rappresentano tutte il ‘made in Italy’ e creano opportunità di buona occupazione e rapporti sinergici con le aziende locali dell’indotto. Imprese che oggi vogliono continuare a investire in questa regione e nell’intera nazione, perché credono nelle loro potenzialità. Sono infatti consapevoli delle molte eccellenze presenti nelle Life Sciences nel mondo accademico e sanitario, della partnership tra pubblico e privato che in questi anni ha portato al raggiungimento di risultati importanti – sia in termini di ricerca e produzione in Italia, sia di benefici per i pazienti – che hanno consentito, dopo l’emergenza pandemica, di far tornare a crescere l’aspettativa di vita”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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