L’Istat migliora le stime tendenziali del Pil. Nella terza stima, diffusa a 90 giorni dal trimestre di riferimento, l’Istituto ha rivisto al meglio il dato tendenziale del secondo trimestre 2022, passando da un + 4,7% a un +5%. Nel secondo trimestre del 2022 il Pil, espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, e’ aumentato dell’1,1% rispetto al trimestre precedente e del 5% nei confronti del secondo trimestre del 2021. La precedente stima della crescita congiunturale era stata dell’1,1% mentre quella tendenziale era stata del 4,7%. Rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna sono in ripresa, con un aumento dell’1,6% dei consumi finali nazionali e dell’1,1% degli investimenti fissi lordi. Le importazioni e le esportazioni sono aumentate, rispettivamente, del 2% e dell’1,6%. La domanda nazionale al netto delle scorte ha fornito un contributo positivo di 1,5 punti percentuali alla crescita del Pil: +1,5 punti i consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private, +0,2 punti gli investimenti fissi lordi, mentre la spesa delle Amministrazioni Pubbliche (AP) ha dato un contributo negativo pari a -0,2 punti percentuali. La variazione delle scorte ha contribuito negativamente alla variazione del Pil per -0,3 punti percentuali, cosi’ come la domanda estera netta, il cui contributo e’ risultato pari a -0,1 punti percentuali. Si registrano andamenti congiunturali positivi per il valore aggiunto di industria e servizi pari in entrambi i casi all’1,1%, mentre l’agricoltura registra una diminuzione dell’1,1%. Lo segnala l’Istat nella nota sui conti economici trimestrali.
Tags istat pil prodotto interno lordo
Controllate anche
Stellantis, accordo coi sindacati per l’uscita incentivata di 400 dipendenti
La direzione di Stellantis Atessa ha definito con le segreterie territoriali di Fim, Uilm, Fismic, …