Nel 2024 la Pubblica amministrazione italiana non ha pagato circa 8,15 miliardi di euro ai propri fornitori, a fronte di richieste complessive per 198 miliardi. È quanto emerge da un’analisi della Cgia di Mestre, che segnala come lo stock complessivo dei debiti commerciali della PA sia pari a 58,7 miliardi di euro, il dato più alto dell’Unione europea, pari al 2,7% del Pil.
In Abruzzo, tra le amministrazioni con tempi di pagamento più critici figura il Comune di Chieti, che nel 2024 ha registrato un ritardo medio di 43 giorni rispetto ai termini di legge. Il dato peggiora nel primo trimestre 2025, con oltre 58 giorni di ritardo, per poi ridursi a circa 44 giorni nel secondo trimestre.
La Cgia segnala che, nonostante una riduzione dei tempi medi di pagamento grazie alla Piattaforma dei crediti commerciali e agli obblighi legati al Pnrr, resterebbero “anomalie” come il pagamento prioritario delle fatture di importo maggiore o la richiesta ai fornitori di emettere fattura solo quando l’ente ha la disponibilità di cassa. Secondo l’associazione, la soluzione sarebbe introdurre per legge la compensazione diretta tra crediti vantati dalle imprese verso la PA e i debiti fiscali e contributivi delle stesse.