Parte da Ortona uno dei segmenti del nuovo reattore nucleare ITER

Il presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio, è intervenuto a Ortona, nel cantiere della Walter tosto S.p.A., all’evento che ha celebrato la spedizione del settore 4 del Vacuum Vessell del progetto ITER, in partenza dal porto di Ortona verso il porto industriale di Marsiglia, in Francia.

 

Frutto della collaborazione tra Fusion for Energy (F4E) e il consorzio AMW formato da Ansaldo Nucleare, Mangiarotti/Westinghouse e da Walter Tosto SpA, si tratta del più grande esperimento mondiale di energia da fusione.

 

Ansaldo Nucleare, in collaborazione con Westinghouse e Walter Tosto all’interno del consorzio Amw, ha completato la fabbricazione del secondo settore europeo del Vacuum Vessel per Iter, il più grande esperimento internazionale di fusione al mondo. Il traguardo è stato celebrato con una cerimonia presso lo stabilimento Walter Tosto di Ortona a Mare, alla presenza di rappresentanti dell’industria e delle istituzioni.

Il Vacuum Vessel, cuore del reattore Iter, è una struttura a doppia parete che ospiterà la reazione di fusione. Con un diametro di 19,4 metri, un’altezza di 11,4 metri e un peso di circa 5200 tonnellate, è uno dei componenti più imponenti e tecnologicamente avanzati mai realizzati. L’Europa fornirà cinque dei nove settori complessivi, mentre gli altri quattro saranno prodotti in Corea del Sud. L’assemblaggio ha richiesto oltre 20.000 ore di lavorazione e 100.000 ore di saldatura, con rigidi controlli di qualità e sicurezza. Il secondo settore europeo partirà dall’Italia a marzo, viaggiando via mare fino a Marsiglia, per poi essere trasportato al sito di Iter. Gli altri tre settori europei sono in produzione e verranno consegnati nei prossimi due anni. Fusion for Energy (F4e), l’organizzazione dell’Ue che coordina il contributo europeo a Iter, ha sottolineato l’importanza di questa collaborazione.

“Siamo davvero tutti molto orgogliosi di questo ordinario risultato – ha dichiarato Marsilio – anche alla luce di un pezzo di storia personale che mi lega al progetto della fusione nucleare. Infatti, intorno agli anni 2008-2009, epoca caratterizzata da una forte crisi dell’economia, venne approvata una norma che avrebbe favorito il ritorno dell’Italia all’energia nucleare. Fu proprio in quell’occasione che presentai un emendamento che prevedeva la ricerca e l’investimento sul nucleare da fusione. Per la prima volta, un testo di legge impegnava, attraverso il Parlamento, il Governo ad investire in maniera specifica e mirata su questo tema. Poi arrivò il referendum – ha aggiunto- ed i partiti contrari al nucleare chiesero di abrogare praticamente tutto l’articolo che reintroduceva il nucleare tranne quel comma sul nucleare da fusione che era stato introdotto proprio grazie al mio emendamento”.

Infine, l’auspicio del presidente Marsilio. “Ci abbiamo messo 15 anni per passare da una norma di legge alla firma di un accordo e vedere un pezzo di questa componente viaggiare verso la Francia – ha affermato-. Forse dovremo aspettare ancora qualche anno per vedere poi realizzato l’esperimento e capire se funzionerà. Voglio sperare però – ha aggiunto – che le previsioni pessimistiche di chi dice che prima di 30, 40 o 50 anni questa energia non si svilupperà e non sarà efficace, – ha concluso – possano essere smentite, invece, da un’accelerazione che spesso, accade nell’ambito della ricerca scientifica industriale”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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