Per una famiglia su 3 peggiora la situazione economica

“Anche nelle fasi iniziali della pandemia, una quota rilevante di cittadini ha continuato a manifestare un giudizio positivo per la propria vita personale. Il giudizio sulla situazione economica personale e’ rimasto positivo per la maggioranza delle persone, ma e’ peggiorato tra i lavoratori autonomi”. Lo rileva l’Istat nel report ‘La soddisfazione dei cittadini per le condizioni di vita’ sul 2020, evidenziando tuttavia che “emergono segnali di criticita’ per la situazione economica familiare”, che peggiora per quasi una famiglia su tre: “sale dal 25,7% al 29,1% la quota di famiglie che dichiarano un peggioramento rispetto al 2019”.

La situazione economica e’ invece stabile per 6 famiglie su 10: i giudizi sulla percezione della situazione economica a livello familiare evidenziano un quadro di sostanziale tenuta, con qualche segnale di peggioramento. La maggioranza delle famiglie giudicano invariata la propria situazione economica rispetto all’anno precedente (62,8%), tuttavia si registra un calo della percezione di stabilita’ (65,2% nel 2019) e un aumento di quella di peggioramento (29,1% rispetto a 25,7% del 2019). Le dinamiche risultano differenziate sul territorio: al Nord si ha la crescita maggiore della quota di famiglie che dichiarano un peggioramento della situazione economica familiare (28,9% rispetto al 24,3% del 2019); segue il Mezzogiorno (28,0% da 26,8%) e il Centro (30,8% da 27,5%). Nonostante la pandemia aumenta la soddisfazione per la vita nel complesso, evidenzia l’Istat. Alla domanda “Attualmente, quanto si ritiene soddisfatto della sua vita nel complesso?”, in base a un punteggio da 0 a 10 (dove 0 indica “per niente soddisfatto” e 10 “molto soddisfatto”), nel 2020 il 44,3% delle persone di 14 anni e piu’ indica i livelli di punteggio piu’ alti (8-10), il 41,3% giudica la propria vita mediamente soddisfacente (6-7) mentre il 12,5% la valuta con i punteggi piu’ bassi (0-5). Rispetto al 2019, la quota di chi esprime i punteggi piu’ alti sale dal 43,2% al 44,3%, a scapito sostanzialmente dei punteggi piu’ bassi (dal 14,2% al 12,5%). A essere piu’ soddisfatti sono le persone nelle classi di eta’ centrali, i residenti al Nord, gli occupati nelle posizioni piu’ elevate o alle dipendenze e le persone piu’ istruite. La crescita del livello di soddisfazione ha riguardato uomini e donne in misura analoga. La soddisfazione diminuisce, tendenzialmente, con il progredire dell’eta’: la quota di molto soddisfatti e’ quasi il 56% tra i 14-19enni mentre scende al 36,6% tra le persone di 75 anni e piu’. In particolare, cresce la soddisfazione per occupati dipendenti e laureati, cosi’ come la soddisfazione per la vita aumenta al Nord, mentre e’ stabile nelle altre ripartizioni. Si evidenzia invece che la quota di persone soddisfatte per le proprie relazioni familiari rimane sostanzialmente stabile rispetto al 2019, mentre quella per le relazioni amicali cala leggermente, in ragione dei primi ostacoli posti dalla pandemia a questo aspetto della socialita’. Si e’ piu’ soddisfatti per il tempo libero, mentre aumenta il divario di soddisfazione lavorativa tra dipendenti e autonomi: nel 2020 il 79,0% degli occupati dichiara di essere molto o abbastanza soddisfatto del proprio lavoro. I livelli di soddisfazione sono piu’ elevati al Nord e al Centro, dove gli occupati molto soddisfatti rappresentano il 18,0%, rispetto al 14,3% nel Mezzogiorno. Il dato e’ crescente al Nord e al Sud e stazionario al Centro. Al Nord si e’ piu’ soddisfatti per la situazione economica personale.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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