Pil in calo dell’8,6 per cento in Abruzzo a causa del Covid

Sono stati pesanti gli effetti sull’economia in Abruzzo causati dalla pandemia Covid-19. E’ quanto emerge dal Rapporto annuale “L’economia dell’Abruzzo’ di Bankitalia, presentato nella filiale dell’Aquila della Banca d’Italia, diretta da Dealma Fronzi. Le stime elaborate da Prometeia indicano, nello scorso anno, una flessione del Pil dell’8,6 per cento. La contrazione delle vendite è stata ampia nell’industria, sia per le imprese esportatrici sia per quelle operanti sul mercato interno. E’ andata peggio per le aziende di piccola dimensione. Il calo dei ricavi e il peggioramento del clima di fiducia hanno frenato l’accumulo di capitale. Le attese per l’anno in corso prospettano tuttavia una ripresa delle vendite e degli investimenti. Le esportazioni si sono significativamente ridotte, in particolare verso i Paesi dell’Unione europea. Vi ha contribuito principalmente il calo delle vendite di mezzi di trasporto, mentre un impulso positivo è provenuto dai comparti farmaceutico e alimentare. Nelle costruzioni la contrazione è stata meno accentuata della media dei settori. Dopo la caduta registrata nel primo semestre, a partire dall’estate l’attività produttiva è tornata a collocarsi su livelli prossimi a quelli dell’anno precedente. Anche nel mercato immobiliare il recupero osservato nel secondo semestre ha contenuto l’intensità della flessione delle compravendite. I servizi, in particolare il turismo, il commercio e i trasporti, sono stati pesantemente colpiti dal coronavirus. La redditività delle imprese è stimata in forte calo nel 2020 e tornerebbe a collocarsi su livelli prossimi al minimo toccato nel 2012, all’apice della precedente fase recessiva. Le accresciute esigenze di liquidità, anche per finalità precauzionali connesse con l’elevata incertezza sulle prospettive future, si sono riflesse in un aumento della domanda di credito. Le misure straordinarie di sostegno disposte dal Governo hanno favorito il soddisfacimento delle richieste di finanziamento delle imprese; i prestiti bancari, in calo all’inizio dell’anno, hanno progressivamente accelerato, con un’espansione più pronunciata per le aziende di piccola dimensione.

Sebbene i consumi siano scesi dell’11% la propensione al risparmio degli abruzzesi, in linea con il trend nazionale, e’ raddoppiata. “Si rileva una forte spinta al miglioramento, dovuta anche dalla fiducia accresciuta dalla campagna di vaccinazione” ha detto Dealma Fronzi. “Sono stati molti gli strumenti di sostegno messi a disposizione di imprese e cittadini nel periodo della crisi. Moratorie e garanzie su prestiti hanno consentito al paese di non fermarsi, quando gli strumenti verranno meno e’ indispensabile una ripresa economica e l’ammodernamento digitale anche bancario, per colmare il gap in cui il paese si e’ trovato durante la pandemia”.

Nel settore Imprese la caduta del prodotto e’ stata ampia nell’industria. La contrazione delle vendite, sia import sia export, e’ stata particolarmente diffusa tra le aziende di piccola dimensione. Il calo dei ricavi e il peggioramento del clima di fiducia hanno frenato l’accumulazione di capitale. Le attese per l’anno in corso prospettano tuttavia una ripresa delle vendite e degli investimenti. Le esportazioni si sono significativamente ridotte al -6,2% su cui ha inciso la forte contrazione delle vendite all’estero registrata nei primi due trimestri, in particolare verso i paesi della UE. Al calo ha contribuito principalmente il dato negativo delle vendite di mezzi di trasporto, mentre un impulso positivo e’ provenuto dai comparti farmaceutico e alimentare. La graduale ripresa delle vendite all’estero, registrata nella seconda parte dell’anno, e’ proseguita anche nel primo trimestre del 2021. Nelle costruzioni la contrazione del prodotto e’ stata meno accentuata della media dei settori. Dopo la caduta registrata nel primo semestre, a partire dall’estate l’attivita’ produttiva e’ tornata a collocarsi su livelli vicini al 2019. Anche nel mercato immobiliare il recupero osservato nel secondo semestre ha contenuto l’intensita’ della flessione delle compravendite. I servizi, in particolare il turismo, il commercio e i trasporti, sono stati pesantemente colpiti dalla pandemia. Le giornate di presenza dei turisti ridotte del 35% circa rispetto al 2019. Dopo l’eccezionale calo del movimento turistico registrato ad inizio pandemia, si e’ osservata una parziale ripresa nei mesi estivi, cui e’ seguita una nuova e marcata contrazione in autunno in coincidenza con l’avvio della seconda fase di diffusione del virus. Dinamiche simili hanno interessato anche gli altri comparti dei servizi.

La digitalizzazione dell’economia nel contesto della pandemia ha evidenziato che Il grado di digitalizzazione di un territorio e’ indispensabile per sostenerne la competitivita’ e per promuovere l’inclusione sociale nel lungo periodo. Alla vigilia dell’emergenza sanitaria, l’indicatore della digitalizzazione dell’economia e della societa’ abruzzese risultava inferiore alla media nazionale. Durante la pandemia l’utilizzo delle forme di lavoro agile si e’ rivelato piu’ diffuso tra le aziende che maggiormente avevano investito in digitalizzazione, contribuendo a facilitare la riorganizzazione dei processi produttivi imposta dalla pandemia. Il ricorso alla didattica a distanza ha determinato anche in Abruzzo una spinta alla digitalizzazione delle scuole e al potenziamento delle dotazioni informatiche degli studenti, sostenuta dagli stanziamenti governativi a favore delle scuole e delle famiglie. “Il grado di digitalizzazione dell’Italia nei paesi Ocse occupa gli ultimi posti e l’Abruzzo e’ in fascia inferiore alla media nazionale”, ha detto Dealma Fronzi.

 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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