Quattro adulti italiani su 10, ovvero il 41%, sceglie di andare in bicicletta o a piedi al lavoro, a scuola o per le altre attività quotidiane, mentre il restante 59% si sposta in genere con veicoli a motore. Secondo le informazioni della sorveglianza Passi dell’Istituto Superiore di Sanità relativi al biennio 2022-2023 l’Italia è “un Paese che si muove sempre meno in maniera attiva, tanto che proprio il 2023 è l’anno con i valori più bassi per la quota di persone considerate fisicamente attive grazie agli spostamenti in bici o a piedi”. Inoltre il Centro Sud ha valori più bassi e spostarsi camminando è un’abitudine in calo tra i giovani. I risultati dell’indagine, diffusi in occasione della settimana europea della mobilità in programma dal 16 al 22 settembre con il focus sullo “Spazio pubblico condiviso”, mostra che l’11% degli adulti utilizza la bicicletta per andare al lavoro, a scuola o per gli spostamenti quotidiani, con percentuali più alte al Nord rispetto che al Sud. Si osserva la stressa tendenza per gli spostamenti a piedi (38%), eccezion fatta per la Sardegna tra le Regioni del Sud. I dati raccolti mostrano che utilizzare la bicicletta per gli spostamenti quotidiani è un’abitudine più frequente fra gli uomini, fra le persone senza difficoltà economiche e alto livello di istruzione, e tra gli stranieri.
La pratica è maggiormente diffusa fra i residenti delle regioni del Nord Italia (17%) e meno fra i residenti nel Centro-Sud (7%). Il 38% delle persone di età compresa fra 18 e 69 anni ha percorso, nel mese precedente l’intervista, tragitti a piedi per gli spostamenti abituali. La percentuale di chi si muove a piedi è maggiore tra i 18-24enni, fra le donne, fra le persone senza difficoltà economiche o più istruite, e fra gli stranieri. Anche l’abitudine di spostarsi a piedi, come con la bicicletta, è più frequente al Nord che nel resto del Paese. Nel tempo, la quota di adulti che usano spostarsi a piedi diminuisce e sono i giovani (18-34enni) a registrare un maggior calo.