Saldi estivi, spesa prevista di 285 euro a famiglia

Partono i saldi estivi in quasi tutta Italia ma per le associazioni dei consumatori i livelli di spesa resteranno al di sotto del periodo pre-Covid se pur in ripresa. Le stime di Confesercenti circa la spesa procapite dei cittadini durante i Saldi estivi (285 euro a famiglia, pari a 124 a persona) sono ad esempio per il Codacons “eccessivamente ottimistiche, e dovranno fare i conti con una realtà purtroppo diversa”. “Condividiamo le previsioni che vedono una crescita del numero di cittadini interessati ai Saldi e propensi a fare acquisti nel periodo di sconti, una quota che quest’anno, in base alle nostre stime, raggiunge il 57% degli italiani – spiega il Codacons – Le vendite, seppur positive e con un incremento compreso tra il +15% e il +20% rispetto al 2020, rimarranno tuttavia al di sotto dei valori pre-Covid. I Saldi risentono infatti della concorrenza dell’e-commerce, della diminuzione del numero di turisti stranieri presenti nel nostro paese e delle incertezze economiche delle famiglie generate dalla crisi sanitaria”. E proprio il Covid, che lo scorso anno ha ridotto fortemente le vendite durante il periodo di sconti stagionali, rischia di far comparire nei negozi una quantità record di fondi di magazzino, prodotti rimasti invenduti nel 2020 e che i negozianti potrebbero riciclare assieme ai capi di fine stagione, che quest’anno saranno posti in vendita da subito con percentuali di sconto altissime. Proprio questo il Codacons invita i consumatori alla massima prudenza. Secondo uno studio dell’Unione nazionale consumatori, che ha analizzato i ribassi effettivamente praticati dai commercianti negli ultimi anni secondo le rilevazioni dell’Istat, l’abbigliamento registrerà un abbassamento dei prezzi del 20,6%, in deciso aumento rispetto al 18,5% di gennaio 2021, +2,1 punti percentuali, anche se inferiori rispetto al record dell’estate 2020 quando lo sconto si era attestato al 23,9%. Il record della convenienza spetta agli indumenti, che con -22,2% rappresentano la voce più scontata, 2,3 punti in più su gennaio 2021, ma ben sotto al primato di un anno fa, quando con un -26,2% si era superata la fatidica soglia del 25%. Le calzature segneranno un ribasso del 20,6%, 2,6 punti di differenza rispetto al 18% di quest’inverno. “I commercianti, in crisi quanto i consumatori, hanno deciso di alzare gli sconti praticati rispetto a quest’ inverno, anche se non a livelli record. Speriamo basti per risollevare le sorti del settore. I dati Istat, comunque, confermano che i ribassi solitamente reclamizzati in vetrina, 70% e 50%, sono ben lontani da quelli effettivi. Insomma, la vecchia abitudine di far lievitare il prezzo vecchio è ancora diffusa. Per questo suggeriamo ai clienti di guardare sempre al prezzo effettivo da pagare e di non farsi incantare da sconti troppo elevati” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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