Sanità, i medici “a gettone” sono costati 1,7 miliardi in 5 anni

I medici e gli infermieri ‘a gettone’ hanno sviluppato un costo per lo Stato di 1,7 miliardi di euro relativo agli ultimi cinque anni, ovvero dal 2019 al 2023. Il conto potenzialmente pagato da ospedali e policlinici per i gettonisti della sanità è stato stimato da un’analisi dell’Autorità nazionale anti corruzione sugli affidamenti pubblici concernenti il servizio di fornitura di personale medico ed infermieristico al fine di verificare la diffusione del fenomeno dei cosiddetti ‘gettonisti’, anticipata oggi da Il Sole 24 Ore.

Anac ha analizzato le base d’asta affidandosi ai codici (Cpv) che specificamente fanno riferimento uno al reperimento di personale infermieristico, l’altro a quello medico, scrive Il Sole 24 Ore. Ma per una terza voce, peraltro preponderante, il settore di riferimento è quello più generico di personale dal quale però, precisano in Anac, sono state espunte le figure non riferite ai primi due ambiti anche se non si può escludere che qualche posizione extra rispetto ai camici bianchi sia comunque entrata in gioco nei numeri della banca dati. In merito ai costi il dossier mette in luce un valore dei contratti e degli accordi quadro sottoscritti tra cooperative o società tra professionisti e stazioni appaltanti come ospedali o policlinici di un valore totale di 1,7 miliardi circa nel quinquennio che va dal 2019 ad agosto 2023. È questo il valore della base d’asta di cui ad agosto sono stati spesi quasi 900 milioni di euro, mentre gli altri 800 milioni sono inseriti nei contratti e potranno quindi essere spesi fino a conclusione degli accordi. Tutte le Regioni (tranne Trento) risultano coinvolte con picchi in Toscana (184 milioni complessivi) e Lombardia (170 milioni) mentre per la spesa effettivamente sostenuta sono ancora la Lombardia con 56 milioni di euro, l’Abruzzo con 51 milioni di euro e il Piemonte con 34 milioni. Passando poi alle condizioni di mercato il dossier Anac mostra fenomeni di concentrazione dei contratti in poche mani. Per esempio per i contratti di servizio di fornitura di personale medico solo 5 operatori (cooperative o società tra professionisti) si sono assicurati il 64% del valore dei bandi complessivamente aggiudicati, a fronte di 25 operatori che gestiscono il restante 36%. Uno squilibrio che diventa ancora più marcato per la somministrazione di infermieri: qui due soli operatori economici rappresentano il 163%del valore dei bandi aggiudicati, a fronte di altri 30 che si spartiscono il 37% del valore del mercato.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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