Fim-Fiom-Uilm sottolineano che, oltre alla manifestazione a Roma dove hanno partecipato 20mila lavoratori, e’ stata “grandissima” l’adesione allo sciopero nazionale del settore. Obiettivo della protesta, ricordano le tre sigle sindacali: “Difendere l’occupazione, il lavoro e rilanciare il futuro dell’industria dell’auto”. “La crisi del settore automotive rischia di provocare effetti devastanti per la produzione e l’occupazione” scrivono i sindacati per i quali “sono urgenti risposte da parte dell’Unione europea, del Governo e di Stellantis e delle aziende della componentistica”. Non solo, ma “non e’ piu’ rinviabile il coinvolgimento della Presidenza del Consiglio, del presidente di Stellantis John Elkann e dell’amministratore delegato Carlos Tavares, che insieme alle organizzazioni sindacali, determinino le prospettive dell’automotive nel nostro Paese, per poter dare risposte ai lavoratori degli stabilimenti Stellantis e delle aziende della componentistica”. A loro giudizio, “il piano industriale di Stellantis deve prevedere missioni produttive in grado di saturare tutti gli stabilimenti, nonche’ investimenti in ricerca e piu’ in generale negli enti centrali e invertire la tendenza di cassa integrazione favorendo nuove assunzioni”.
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