La Guardia di finanza di Teramo ha individuato uno degli hub di distribuzione della filiera del falso, sottoponendo a sequestro molteplici capi di abbigliamento, tra cui maglie, felpe, pantaloni, borse, marsupi e scarpe con marchi contraffatti nonché una macchina tipo “pressa a trasferimento termico” utilizzata per imprimere i marchi, attraverso dei cliché (matrici) realizzati per lo specifico scopo, sui vari articoli. Il servizio di contrasto alla contraffazione ha visto, per il solo anno 2024, la denuncia a piede libero di 8 soggetti per i reati di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi e di ricettazione e il sequestro di oltre 5.000 capi di abbigliamento palesemente contraffatti che, se immessi nel mercato, avrebbero consentito un illecito profitto di circa 25.000 euro.
Il sequestro è frutto di una costante attività di contrasto al settore della contraffazione lungo la zona costiera teramana, che ha portato i finanzieri della Sezione Mobile del Nucleo PEF alla recente scoperta, in un’abitazione privata di Pescara, di “un vero e proprio laboratorio del falso”, dove è stata trovata, oltre a varia merce contraffatta, anche una pressa a caldo, perfettamente funzionante, e più di 2.000 cliché (matrici) pronti ad essere impressi su nuovi capi di abbigliamento ivi presenti. La persona responsabile del laboratorio, di origine senegalese e con precedenti specifici in materia di contraffazione, è stata nuovamente denunciata all’autorità giudiziaria per il reato di “introduzione e commercio di prodotti con segni falsi e ricettazione”.