Via libera della Corte dei Conti al rendiconto generale della Regione Abruzzo

La Sezione Regionale di Controllo per l’Abruzzo della Corte dei conti ha parificato il Rendiconto della Gestione per l’esercizio finanziario 2024 della Regione Abruzzo. I giudici amministrativi hanno espresso delle riserve, sotto forma di raccomandazioni, sul documento di 5mila pagine che sono la fotografia dell’ente nel 2024, con un movimento economico di circa 6 miliardi di euro. Riserve hanno riguardato il TFR dei dipendenti regionali che l’ente gestisce in autonomia e in regime INPS, una anomalia sulla quale la Corte dei conti ha invitato a vigilare, e alcuni residui di bilancio, sui migliaia presenti nel voluminoso documento, sui quali sono state fatte osservazioni. Criticità sono state evidenziate anche nella sanità, vera piaga della maggioranza di centrodestra, anche se in questo ambito il debito nel 2024 è stato garantito dalla copertura integrale della Regione presentata al Tavolo di monitoraggio, e nella gestione delle società partecipate, in merito alle quali la Corte dei conti ha ricordato il divieto di soccorso finanziario da parte della proprietà in un chiaro invito a camminare con le proprie gambe. Ma la Sezione regionale che ha espresso le raccomandazioni in nove volumi di diverse migliaia di pagine, ha approvato il lavoro tanto che il rendiconto sarà legge regionale con il licenziamento del Consiglio regionale entro fine mese.

A dare lettura del giudizio della Corte all’Aquila, è stato il presidente, Ugo Montella, che ha evidenziato una serie di criticità gravi e strutturali, in particolare nel comparto sanitario e nella gestione delle società partecipate.

Hanno svolto le relazioni in udienza i magistrati Andrea Di Renzo, Giovanni Guida, Chiara GrassiI, Federica Lelli, Matteo Santucci, Bruno Lomazzi, Enrico Tedeschi, Paolo Onelli.

Tra i rilievi più rilevanti è emerso il disavanzo sanitario, che ha raggiunto nel 2024 quota -186,7 milioni di euro, in peggioramento rispetto ai -118 milioni del 2023. Una situazione definita «preoccupante» dalla magistratura contabile, aggravatasi per effetto dell’aumento degli acquisti farmaceutici, dell’ampliamento del ricorso ai servizi privati e di partite contabili ancora non iscritte nei bilanci, principalmente riconducibili alla ASL dell’Aquila e alla ASL di Pescara. Il presidente Marsilio ha difeso l’operato dell’amministrazione regionale e ha criticato apertamente il meccanismo nazionale di finanziamento sanitario, sottolineando la battaglia in corso insieme ad altre Regioni per una più equa ripartizione del fondo sanitario nazionale.
Il presidente del Consiglio regionale dell’Abruzzo, Lorenzo Sospiri, presente all’incontro, ha sottolineato la sua “grande soddisfazione sull’esito positivo emesso dalla Corte sull’operato finanziario di Regione Abruzzo. Ci è stato riconosciuto ogni sforzo compiuto e la volontà, tradotta in atti, di definire in maniera compiuta l’attività di gestione economica regionale per l’anno 2024”.

– “Ringrazio i giudici della Corte per l’importante lavoro svolto. Nella loro esposizione hanno giudicato ‘ragionevole l’intenzione manifestata dal Governo regionale di promuovere, nelle opportune sedi, la rivalutazione della quota capitaria del fondo sanitario, con particolare riferimento a taluni parametri di peculiare rilievo per la Regione Abruzzo, quali l’orografia e la dispersione territoriale’. Sulla base di queste affermazioni con cui la Corte riconosce l’importanza dell’azione politica che sto svolgendo nei confronti della Conferenza delle Regioni per una equa ripartizione del fondo sanitario, si eviterebbe di stressare il servizio sanitario con una riduzione della spesa e l’ottimizzazione dei costi. La verità è che se il sistema sta in deficit ciò è dovuto a un contesto di crisi perché c’è una iniqua ripartizione del fondo. Ed è questa la battaglia che sta facendo la Regione Abruzzo”. Così il presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio.

 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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