Università, la d’Annunzio di Chieti-Pescara sale nella classifica Censis

Nell’edizione 2024/2025 della classifica annuale degli atenei italiani elaborata dal Censis, l’Università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara fa registrare un miglioramento significativo, salendo al 14° posto tra i grandi atenei statali (quelli con una popolazione tra i 20.000 e i 40.000 iscritti) grazie a un punteggio complessivo di 80,0 (+3 posizioni rispetto all’anno precedente). Un risultato che testimonia il rafforzamento dell’offerta formativa, dei servizi agli studenti e della capacità di attrazione dell’ateneo nel contesto dell’istruzione universitaria italiana di medie dimensioni.

Nella classifica dei medi atenei l’Università dell’Aquila scivola al 15° posto mentre nell’altra graduatoria (atenei piccoli), l’Università di Teramo va al penultimo posto.

Apre anche quest’anno la classifica dei medi atenei statali l’Università di Trento, che con il punteggio di 93,7 mantiene la prima posizione, seguita come lo scorso anno dall’Università di Udine, che condivide il secondo posto con l’Università Politecnica delle Marche con il punteggio di 92,2, avendo quest’ultima guadagnato due posizioni. In terza si colloca l’Università di Siena (89,7), che avanza anch’essa di due posizioni.  Dall’undicesima alla quindicesima posizione si trovano, nell’ordine: l’Università dell’Insubria (83,8, +2 posizioni), di Napoli Parthenope (83,7), del Salento (83,5, -3 posizioni), di Foggia (82,5, +1 posizione) e dell’Aquila (82,0, -1 posizione) Si posizionano, infine, al penultimo ed all’ultimo posto della classifica dei medi atenei statali l’Università Magna Graecia di Catanzaro (79,8) e l’Università di Napoli L’Orientale (79,2), new entry lo scorso anno tra i piccoli atenei statali.

Tra i piccoli atenei statali (fino a 10.000 iscritti) continua a occupare il primo posto l’Università di Camerino, con un punteggio complessivo pari a 96,0, seguita dall’Università di Cassino che scala di due posizioni la classifica totalizzando il punteggio di 89,0 e supera l’Università della Tuscia, che retrocede dalla seconda alla terza posizione con 88,3. Chiudono la classifica dei piccoli atenei statali, l’Università di Teramo (81,3), penultima, e l’Università del Molise (79,0).

La classifica valuta gli atenei (statali e non statali, divisi in categorie omogenee per dimensioni) relativamente alle strutture disponibili, servizi erogati, borse di studio e altri interventi in favore degli studenti, livello di internazionalizzazione, comunicazione e servizi digitali, occupabilità. 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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