Secondo l’ultimo report dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering, da gennaio a settembre 2025 in Abruzzo si contano 14 vittime sul lavoro. Il dato colloca la regione in zona arancione, insieme a Liguria, Calabria, Trentino-Alto Adige, Veneto, Piemonte e Sardegna, cioè tra le aree con un’incidenza di mortalità compresa tra la media nazionale e il 25% in più.
A livello nazionale, le vittime sono state complessivamente 784, di cui 575 in occasione di lavoro (8 in più rispetto allo stesso periodo del 2024) e 209 in itinere. Il settore delle Costruzioni resta il più colpito con 99 decessi, seguito da Manifatturiero (83), Trasporti e Magazzinaggio (71) e Commercio (54).
In Abruzzo, come nel resto del Paese, la fascia d’età più colpita è quella tra 55 e 64 anni, mentre cresce il numero di lavoratori stranieri coinvolti, con un rischio di morte più che doppio rispetto agli italiani. L’Osservatorio ribadisce la necessità di rafforzare formazione e cultura della sicurezza per contrastare un fenomeno che continua a rappresentare un’emergenza nazionale.
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