Teramo calcio, bufera per le dichiarazioni di Di Matteo sulla camorra

“A tutt’oggi, il sig. Nicola Di Matteo, che non si trova in condizioni di incompatibilità con le norme di cui alla Legge 231/01, né con il Codice Etico, non ricopre ancora formalmente la carica di A.D., in quanto sono ancora in corso le normali procedure per il completamento dell’iter necessario all’assunzione della qualità di socio prima e di Ad dopo. Tanto premesso, la Società intende precisare che ha agito sempre con la massima legalità e trasparenza, anche sotto il profilo contabile ed amministrativo, cosa che intende fare, parimenti, per il futuro”. Così, in una nota diffusa in serata, il Teramo Calcio in merito alle polemiche suscitate dalle dichiarazioni dell’imprenditore campano che nella conferenza stampa per la sua presentazione aveva parlato di “camorra come una scelta di vita”. “La società, pertanto – si legge ancora nella nota – esprime la propria condanna e il proprio netto dissenso rispetto a qualsiasi forma di connivenza o compartecipazione ad attività di stampo mafioso e/o camorristico, avendo sempre respinto tali condotte malavitose a cui si sente profondamente estranea”. La società, pertanto, si sottolinea ancora nella nota del Teramo “agisce in linea con le norme di cui alla Legge 231/01” e del Codice Etico interno “come sino ad oggi avvenuto, per cui, per ogni iniziativa, è necessaria l’osservanza e l’applicazione da parte di ogni collaboratore che operi per conto di essa, delle predette norme, tra le quali l’assenza di precedenti penali e l’inesistenza di procedure pregiudizievoli. Il Codice Etico è, dunque, un insieme di principi e linee guida che sono concepite per ispirare le attività della Società ed orientare il comportamento, non solo dei suoi dipendenti, ma anche di tutti coloro con i quali la Società entra in contatto nel corso della sua attività, con l’obiettivo di far sì che, ad efficienza ed affidabilità, si accompagni anche una condotta etica”. 

L’antefatto, le dichiarazioni di Nicola Di Matteo alla stampa

 E’ bufera sul nuovo amministratore delegato del Teramo calcio Nicola Di Matteo che a margine della sua presentazione ufficiale allo stadio, alla presenza del presidente Luciano Campitelli, avrebbe asserito: “la camorra è una scelta di vita, io ho sempre rispettato loro, loro hanno rispettato me”. “La camorra è una scelta di morte e non di vita. Nessun cittadino teramano si riconosce in parole che non denuncino come la camorra, al pari di ogni altra organizzazione criminale di stampo mafioso, sia sopraffazione, delinquenza, dispregio delle leggi e della Libera convivenza – ha commentato il sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto- Non possiamo accettare che chi si unisce alla nostra comunità in qualche modo giustifichi o “rispetti” quei comportamenti, quelle scelte di vita e quella cultura”. 

“Ognuno di noi ha il diritto di scegliersi la sua strada e di disegnare il proprio percorso, ma quel tipo di vita non mi piaceva, né la reputo raccomandabile”. Così, in una nota diffusa nel pomeriggio dalla Teramo Calcio, l’amministratore delegato Nicola Di Matteo, al centro della bufera mediatica dopo la frase pronunciata sulla camorra. “Non rinnego la mia terra, né le mie origini, ci mancherebbe, così come fa parte del mio animo rispettare tutti, ma ribadisco un concetto già affermato, per evitare ulteriori malintesi – ha ripetuto Di Matteo – ognuno di noi ha il diritto di scegliersi la sua strada e disegnare il proprio percorso”. “La serietà professionale e lo spirito di sacrificio sono stati gli unici ingredienti capaci di portarmi dove sono ora, con lealtà e rettitudine”. Di Matteo replica indirettamente anche al sindaco Gianguido D’Alberto e al capogruppo del Pd, Luca Pilotti, che hanno sollevato la questione: “Chiedo di essere giudicato non per i classici luoghi comuni che caratterizzano il nostro Paese, viste le mie origini, ma per il lavoro che metterò in opera: sono un entusiasta del calcio e cercherò di dare una mano al club con l’innata passione che mi lega a questa disciplina”

La Lega Pro ha segnalato le dichiarazioni dall’amministratore delegato del Teramo, Nicola Di Matteo, alla Procura Federale della Figc ed ha attivato il proprio Comitato etico, presieduto dal prefetto Francesco Cirillo. “La camorra è una organizzazione criminale che nulla può accomunarci. Noi siamo e saremo contro sempre senza se e senza ma. Una dichiarazione assurda e vergognosa”, commenta il presidente di LegaPro, Francesco Ghirelli

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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