Trentasei milioni di risarcimenti a 854 risparmiatori delle ex banche

Nel corso del 2018 l’Arbitro per le controversie finanziarie (Acf), istituito dalla Consob, ha ricevuto 1.824 ricorsi. Rispetto al controvalore dei risarcimenti richiesti nei ricorsi ritenuti ammissibili e ricevibili (pari a 1.408), l’importo massimo e’ stato pari a 500mila euro, corrispondente alla soglia massima entro la quale l’Acf e’ competente. L’importo medio e’ stato pari a 59mila euro circa, mentre il controvalore complessivo del ‘petitum’ e’ stato di poco inferiore agli 83 milioni di euro. E’ quanto emerge dalla Relazione della Commissione del 2018. Negli ultimi mesi dell’anno, pero’, per effetto dell’entrata in vigore del ‘decreto milleproroghe’, l’attivita’ dell’Arbitro si e’ concentrata – a fini di liquidazione, direttamente da parte della Consob, delle somme eventualmente riconosciute a titolo di ristoro – sulle richieste di risarcimento presentate dai risparmiatori coinvolti nelle vicende delle due banche venete in liquidazione e delle quattro banche in risoluzione (Banca Marche, Etruria, Carife e Chieti). Questa attivita’ ha portato a riconoscere (tenuto conto anche delle decisioni assunte dall’Arbitro nel 2017 nei confronti di questi istituti di credito) oltre 36 milioni di risarcimenti a favore di 854 risparmiatori. Tirando le somme, conclude la Consob, ‘considerando sia i ristori riconosciuti per via legislativa tramite il milleproroghe sia quelli che hanno trovato diretta e volontaria esecuzione da parte degli intermediari di volta in volta coinvolti, i ricorrenti hanno trovato in massima parte riscontro alle proprie richieste’.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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