Un ricordo di Remo Gaspari

Ieri a Mosciano Sant’Angelo, Vittorio Beltramba ha organizzato una bella manifestazione in ricordo di Remo Gaspari che si è tenuta nella incantevole fattoria il Cerreto. Beltramba ha il merito di aver “rotto il ghiaccio” essendo il precursore di manifestazioni che si spera verranno organizzate il prossimo luglio in corrispondenza con i 100 anni dalla nascita e i 10 dalla scomparsa di Remo Gaspari. I relatori sono stati Bonanni, D’Alfonso, Di Giuseppeantonio, Pelino e Saccone. L’ex segretario della CISL ha sostenuto che nessun governo della seconda repubblica ha saputo creare quella ricchezza senza la quale ai lavoratori un può essere distribuita altro che un simulacro della ricchezza. Ha quindi auspicato che in ogni comune abruzzese ci sia una strada o una piazza dedicata a Remo Gaspari. Il senatore d’Alfonso con la nota abilità oratoria ha definito Gaspari come un uomo di potere intendendo il termine potere non come sostantivo ma come verbo ciò è poter fare, poter realizzare cose negli interessi della comunità. Questa possibilità di poter fare derivava da una profonda conoscenza della burocrazia e della amministrazione dello stato che gli proveniva dall’esperienza, dall’impegno e dallo studio dei problemi. Si è infine chiesto se oggi un Gaspari potrebbe esserci e ha concluso che non è possibile senza una vera selezione della classe politica che nasca da partiti non a guida personale dove l’azione di formazione sia rafforzata da una legge elettorale con preferenze. Il sindaco di Fossacesia Enrico Di Giuseppeantonio ha ricordato come Gaspari traeva la sua ispirazione politica dal contatto diretto con gli elettori e dalla valorizzazione delle comunità rappresentate non solo dai dirigenti locali della Democrazia Cristiana ma anche dagli amministratori comunali e provinciali di ogni partito senza preclusioni verso quelli di opposizione. Il senatore Saccone ha sottolineato la difficoltà dei rapporti tra maggioranza e opposizione che esiste attualmente in Parlamento ricordando come nella prima repubblica il confronto aspro e tenace non travalicava mai certi limiti e le posizioni ideali dei partiti di massa non scadevano mai in proposizioni populiste. L’imprenditrice Paola Pelino ha ricordato gli incoraggiamenti avuti da Gaspari all’inizio della sua attività politica. Gaspari credeva molto nelle capacità anche politiche delle donne ed infatti la regione Abruzzo è stata la prima ad avere un presidente di sesso femminile Tutti hanno alla fine concluso che senza un consistente partito moderato di centro non sarà possibile arrestare la deriva politica, economica e morale dell’Italia e che questo Grande Centro non potrà sorgere senza una forte iniziativa politica dei cattolici. Io concordo con questa analisi, ritengo che condizione necessaria sia una legge elettorale con preferenze ma che questa condizione non sarà sufficiente non dico per avere successo ma neanche per iniziare con una qualche speranza se non ci sarà una iniziativa unitaria guidata da una classe dirigente nuova e giovane.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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2 Commenti

  1. Alle citate abilità oratorie,intuitive e le indubbie doti di politico di
    razza di “Don Remo”aggijngerei la sua umanità e il suo profondo senso dell’amicizia.

  2. Antonio Ballarati

    Un grande uomo,che ha sempre combattuto con coraggio a favore del popolo. Schietto e diretto, non teneva di dire la verità, qualunque essa sia. Uomo deciso, così da prendere una grande responsabilità, in Valtellina quando senza perdere tempo, decise di fare tracimare un lago, così da salvare molti paesi e i suoi abitanti. Prima criticato, ma poi dovettero ricredersi e fu un vero eroe. Aveva dei sani principi e L”Abruzzo era la sua seconda patria.
    Grazie alla sua conoscenza e alle sue direttive e continue scelte, la regione cambio volto, facendo così, progressi inaspettati.
    Figlio di emigranti, e noto avvocato civilista e penalista, uomo acculturato, colonna della democrazia Cristiana, impedì il certo successo alla sinistra. In breve, a distanza di quasi 10 anni della sua morte, amici e anche nemici lo ricordano con grande affetto, perché ha lasciato un grosso vuoto nella storia del nostro paese.

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