Chiusura Fondazione Fraternità Magistrale: una fine annunciata da tempo

Riceviamo e pubblichiamo da parte di Fondazione Fraternità Magistrale.
“Il doloroso epilogo di una delle più antiche e prestigiose Istituzioni dell’Arcidiocesi di Pescara /Penne ha comportato la traumatica chiusura della Fondazione avvenuta in data 11 febbraio u.s.
Con essa si è consumata anche la sofferta evacuazione di circa 65 anziani ospiti per lo più non autosufficienti ed il contestuale licenziamento in tronco di circa 25 operatori dipendenti della Struttura che oggi si trovano senza lavoro, con alcuni stipendi non percepiti e il TFR per quota parte.
Alle diverse responsabilità di ordine gestionale e morale da addebitare a tanti per la travagliata storia vissuta da questo Ente negli ultimi 20 anni non può sottrarsi l’attuale Arcivescovo metropolita Monsignor Tommaso Valentinetti in qualità di Presidente dell’Ente che, nonostante l’impero economico costituito dalle tante Fondazioni ed Enti appartenenti alla Curia, non ha inteso riprendere il controllo di questo Ente né, tanto meno, offrire un posto di lavoro ai tanti operatori rimasti impoverendo, così, le rispettive famiglie. Eppure la possibilità non sarebbe mancata viste le tante assunzioni fatte presso la più ricca consorella Fondazione Paolo VI.
Peraltro, anni fa quando Valentinetti la rilevò dal suo predecessore Cuccarese, tutti ricordiamo che ebbe più volte a dichiarare che la Fraternità Magistrale non sarebbe mai stata ceduta ai privati e che si sarebbe impegnato in prima persona per risanare i debiti pregressi rilanciando così la Struttura e dando stabilità ai posti di lavoro.
Evidentemente così non era poiché, purtroppo, la storia ci narra tutt’altra vicenda.
Alla fine dell’anno 2015 il Vescovo Valentinetti individua un giovane imprenditore pugliese, totalmente sconosciuto al panorama dell’imprenditoria abruzzese, a cui affidare la gestione del ramo d’azienda della Fondazione per il tramite di un contratto d’affitto. Il giovane soggetto imprenditore costituisce a tal fine una società a responsabilità limitata semplificata (S.R.L.S.) denominata ARES con un capitale sociale di soli 1.000 € e con sede legale ad Apricena (FG)
Si arriva così al 22 ottobre 2015 data in cui la Fondazione Fraternità Magistrale, con il consenso del suo Presidente Tommaso Valentinetti, e la Ares SRLS stipulano un contratto di affitto di ramo d’azienda valido fino al 31 ottobre 2022 dove la società affittuaria (ARES) si impegna a:
• Versare una quota d’affitto mensile alla Concedente. • Subentrare nella gestione dei rapporti di lavori dei dipendenti ai sensi dell’art. 21i2 c.c. • Acquistare l’immobile della Fondazione dietro corrispettivo pattuito.
Parimenti la Fraternità Magistrale, alla scadenza del contratto d’affitto, si impegna a riprendere la gestione dell’attività socio-assistenziale e ritrasferire alle sue dipendente tutto il personale in forza a quel momento con l’ARES
Legalmente, sembra intuire che la ARES non avrebbe potuto procedere all’apertura delle procedure di licenziamento collettivo ma, tecnicamente, avrebbe dovuto restituire la Struttura alla Fondazione, insieme quindi a tutto il personale, che a sua volta doveva procedere a gestire tutte le successive fasi legali e gestionali”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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