Inchiesta concorsi Arta, Pagnanelli: ‘incongruenze nel bando’

 Il presidente del Consiglio comunale di Pescara Franceso Pagnanelli e’ stato ascoltato oggi, in qualita’ di testimone, dal Tribunale collegiale di Pescara presieduto dal giudice Carmine Di Fulvio, nell’ambito del processo su un concorso da perito elettronico all’Arta (Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente) e sulla gara di affidamento del servizio di patrocinio legale dell’Ente. La vicenda e’ frutto di un’inchiesta del 2012, venuta alla luce grazie alle rivelazioni della funzionaria dell’Arta Monica Ruscitti. Pagnanelli, che e’ anche avvocato, e’ stato citato dalla difesa di uno degli imputati, avendo partecipato alla gara per l’affidamento del servizio di patrocinio legale dell’ente.

“Nel 2011 partecipai al bando in quanto ritenevo di essere in possesso dei requisiti richiesti, tra i quali figurava ad esempio quello di avere sostenuto un certo numero di procedimenti amministrativi – spiega il presidente del Consiglio comunale pescarese -. In seguito mi contatto’ un collega che aveva partecipato all’apertura delle buste, grazie al quale scoprii di non essere in linea con i requisiti, a causa di una piccola incongruenza nel bando, in quanto da una parte si richiedeva di essere avvocati da almeno cinque anni e dall’altra si chiedeva di essere cassazionisti, un requisito per il quale occorrono 12 anni di esperienza. Subito dopo essermi reso conto della cosa – aggiunge Pagnanelli – ritirai la mia candidatura”.

Nel procedimento sono imputati Antonio Fernandez, ex direttore dell’Arta; Pierluigi Tenaglia, presidente uscente dell’ordine degli avvocati di Chieti; Angela Del Vecchio, ex direttore del distretto provinciale Arta di Pescara; Nicola Colonna, membro della commissione di concorso; Pietro Domenico Pellegrini, candidato precario, che secondo l’accusa sarebbe stato il “beneficiario consapevole del concorso truccato” da perito elettronico; Ernesto D’ Onofrio, ex dipendente dell’Arta. In mattinata sono stati ascoltati altri testimoni delle difese, tra i quali la persona che ha partecipato alla verbalizzazione della gara per il patrocinio legale dell’Arta, che ha confermato l’incongruenza rilevata da Pagnanelli. Inoltre sono stati ascoltati diversi esperti di enti pubblici di altre regioni, che hanno parlato di Colonna come di “uno dei massimi esperti di campi elettro-magnetici su elettrodotti”. Infine sono stati ascoltati alcuni dipendenti ed ex dipendenti dell’Arta, che avevano collaborato con Pellegrini quando questi lavorava da precario all’interno dell’ente. Il giudice infine ha fissato all’11 dicembre l’esame degli ultimi testimoni e degli imputati e al 16 gennaio la discussione finale. 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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