‘Ndrangheta, gli arrestati in Abruzzo non rispondono al gip Chieti

Si sono avvalse della facolta’ di non rispondere due delle quattro persone sottoposte oggi all’interrogatorio di garanzia davanti al gip del Tribunale di Chieti Luca De Ninis, ed arrestate insieme ad altre 15 persone lo scorso 21 febbraio dai carabinieri di Chieti i quali, al termine di un’inchiesta coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia de L’Aquila. Si e’ detto estraneo all’associazione per delinquere di stampo mafioso che gli viene contestata a tutti gli indagati, T.B., 43 anni di Pescara. L’uomo, che e’ assistito dall’avv. Goffredo Tatozzi, ha giustificato la conoscenza con S.C. sostenendo di aver lavorato con per lui, come piastrellista, nella realizzazione di un villaggio turistico a Brancaleone, producendo durante a sostegno della sua linea difensiva della documentazione, fra cui un computo metrico del villaggio. T.B. ha anche detto di non conoscere molti degli altri indagati. L’avv. Tatozzi ha presentato istanza di rimessione in liberta’ o di arresti domiciliari con il braccialetto elettronico. Ha risposto all’interrogatorio, E.M., l’albanese di 29anni che risiede a Francavilla al Mare. Ma il suo legale, l’avv. Giovanni Nunnari, al termine dell’interrogatorio ha riferito solo che il suo assistito ha risposto a tutte le domande, senza entrare nei particolari. Secondo i carabinieri la cellula malavitosa aveva consolidato un efficiente canale di approvvigionamento di ingenti quantita’ di cocaina da un gruppo di affiliati alla ‘ndrangheta in Lombardia, a loro volta riconducibili alle famiglie della ”Locale di Plati”’. La droga proveniente dalla Lombardia, una volta in Abruzzo, finiva sul mercato delle zona di Chieti e Pescara. E i proventi dello spaccio venivano reimpiegati nell’acquisizione di attivita’ commerciali nel settore della raccolta di scommesse elettroniche e nella ristorazione, e in episodi di usura in danno di piccoli commercianti ed imprenditori locali in difficolta’ pretendendo da essi interessi esorbitanti. I reati contestati a tutti gli arrestati, sono l’associazione per delinquere di stampo mafioso, con l’aggravante di essere associazione armata, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, tentato omicidio, detenzione illegale di armi da fuoco, estorsione, usura, incendio di esercizio pubblico e di autovettura e intestazione fittizia di beni, con l’aggravante di essersi avvalsi dei metodi mafiosi

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

Controllate anche

Sulmona, mezzo milione di interventi per il carcere

Il Comitato paritetico Giustizia – Ministero delle Infrastrutture ha approvato la realizzazione di nuovi interventi …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *