Goffi: esuberi Nbm saranno gestiti in modo non traumatico

Nella revisione del piano industriale del Gruppo Ubi, rivisto al 2020, sono annunciati per il perimetro delle 3 banche ponte (Etruria, Chieti e Banca Marche), la riduzione entro tre anni di 200 milioni degli oneri operativi delle ‘good bank’, 1.569 esuberi e la chiusura di 140 filiali. Una situazione che, secondo l’ex amministratore delegato di Nuova Banca Marche Luciano Goffi avra’ ripercussioni anche in Nbm ma che il Gruppo Ubi ha “intenzione di gestire con gli strumenti normali che i contratti nazionali consentono”. ”Sicuramente – ha detto Goffi – ci sono sovrapposizioni di sportelli tra NBM e Ubi, in particolare nel maceratese e nell’anconetano, ma sara’ una gestione ‘normale’, un destino comune all’intero sistema bancario che in questa fase sta chiudendo sportelli; si puntera’ su filiali strutturate con tutti i servizi disponibili per la clientela”. Quanto ai lavoratori “ci sara’ da gestire anche un certo numero di esuberi, questo non vuol dire direttamente gente che esce; il messaggio forte che Ubi ha dato e che mi sento di confermare e’ che gli esuberi verranno gestiti non in maniera violenta ma trovando soluzioni organizzative e tecniche tali da far uscire le persone secondo percorsi molto lineari”. ”Recentemente – ha ricordato – abbiamo raggiunto un accordo per definire il primo nucleo di esuberi, gia’ pronte ad uscire sono 270 persone ma poi il bacino effettivo supera i 300 dipendenti in termini di adesioni raccolte. E’ il primo esempio di come questo problema verra’ gestito da Ubi: in caso di necessita’ non si pensa ai licenziamenti ma all’uso del fondo esuberi, della solidarieta’ e del part time”. 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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