Mancano oltre 3.000 lavoratori agricoli nel Fucino

Nella Marsica, dove si produce un terzo del raccolto italiano di patate e carote, il coronavirus sta mettendo in seria difficolta’ il comparto agricolo: secondo una previsione di Confragricoltura Abruzzo mancano dai 3500 ai 4000 lavoratori, carenza grave visto che tra 20 giorni i raccolti di ortaggi da foglia entreranno nel vivo. Il presidente regionale Fabrizio Lobene rimarca che “il 90% della manodopera nel Fucino e nella Marsica e’ d’origine magrebina o dell’est Europa e non tornera’ in Italia per lavorare. Quindi dovremo chiedere alla ministra Bellanova dei corridoi sotto controllo sanitario, se no nei prossimi 2/3 mesi non sapremo come fare. Secondo me saro’ necessario ricorrere agli italiani: lo so, sembra un paradosso, ma le condizioni non sono cosi’ facili da spiegare, ecco perche’ dovremo ipotizzare percorsi per chi percepisce reddito di cittadinanza o cassa integrazione”. Nella provincia dell’Aquila, secondo Lobene, si contano l’80% delle giornate agricole annuali d’Abruzzo “e il 99% lavora a contratto provinciale che e’ migliorativo di quello nazionale. Nel chiedere percorsi diversi di accesso alla manodopera non chiediamo soldi alla regione, o ad altri soggetti pubblici, per esempio, ma volonta’ politica. Norme che ci autorizzino ad assumere italiani ora in difficolta’. Se no si rischia il ‘ricatto’ da parte di altre categorie di lavoratori stagionali che potrebbero chiedere di piu’ rispetto al contratto nazionale di lavoro. Il contratto noi lo rispettiamo, qui nella Marsica. Lavoro in nero? No, noi al 90% paghiamo regolare”.

 

immagine di repertorio

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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