Istat, la spesa delle famiglie più del reddito

Cresce la spesa delle famiglie più del reddito. Lo rileva l’Istat che indica anche un calo della propensione al risparmio, il fisco incide per il 16,2%.
Nel 2017 le famiglie hanno aumentato la spesa per i consumi del 2,5%, più del reddito disponibile (+1,7%); di conseguenza, la propensione al risparmio delle famiglie scende al 7,8% (-0,7% sul 2016)’.
L’Istat sottolinea come il potere d’acquisto resti positivo (+0,6%) ma ‘in rallentamento rispetto alle tendenze registrate nel biennio precedente’.
Nel contempo la Banca d’Italia registra a febbraio un lieve calo del debito pubblico: 0,1 miliardi in meno, fino a quota 2.286,5 miliardi di euro.
Sempre secondo i dati Istat il tasso di profitto delle società non finanziarie nel 2017 scende al 41,7% (-0,7 punti percentuali rispetto al 2016) ed il tasso di investimento cresce al 21,1% (+0,9 punti percentuali).
Le società finanziarie registrano una riduzione del valore aggiunto ai prezzi base (-1,4%).
Le società finanziarie registrano un miglioramento dell’accreditamento di 14 miliardi di euro rispetto al 2016, mentre per le società non finanziarie e per le famiglie risulta un peggioramento pari a, rispettivamente, 3 e 4 miliardi di euro. L’indebitamento delle amministrazioni pubbliche si riduce di 1,9 miliardi di euro, con un saldo pari a -39,7 miliardi di euro.
 
La Banca d’Italia evidenzia come “i principali indicatori qualitativi, seppure in calo nei dati più recenti, restano nel complesso su livelli compatibili con un’espansione del prodotto interno lordo. L’incertezza relativa alla stima di crescita del Pil è quantificabile in un intervallo di 0,1 punti percentuali al di sopra o al di sotto della proiezione centrale, con una prevalenza dei rischi al rialzo: l’accelerazione dell’attività nel terziario, dalla quale sarebbe derivato il principale sostegno all’incremento del prodotto, potrebbe essere stata più marcata rispetto a quanto incluso nella stima centrale. Il contributo dell’industria in senso stretto sarebbe invece stato nullo; il comparto delle costruzioni avrebbe continuato a recuperare”.
Infine l’Ocse propone una tassa patrimoniale per il nostro Paese per ridurre le diseguaglianze sociali.
L’Italia è uno infatti dei Paesi dove, dopo la crisi economica dell’ultimo decennio, la disuguaglianza sociale è più aumentata e dove la concentrazione di ricchezza verso l’alto è diventata più evidente.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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