Megalò 2, Paolucci: posizione della Regione è chiara

 “La posizione della Regione Abruzzo sulla vicenda del Megalo’ 2 e’ sempre stata chiara: il Comitato Via gia’ nel marzo scorso ha giudicato improcedibile la richiesta di modifica del progetto e ha prescritto come obbligatoria, prima dell’avvio di qualsivoglia attivita’ realizzativa, la verifica dell’efficacia delle opere di messa in sicurezza a fini idraulici”. Cosi’ in una nota l’assessore regionale al Bilancio, Silvio Paolucci, ricordando che come “evidenziato dal presidente Luciano D’Alfonso con nota del 6 dicembre scorso indirizzata al Genio Civile di Chieti-Pescara , al direttore generale della Regione e alla Protezione civile, gli uffici regionali sono chiamati ad ‘attivare ogni utile iniziativa volta a interrompere ogni attivita’ da parte della societa’ Sile Costruzioni srl’. Dello stesso tenore – tiene a sottolineare Paolucci – e’ la nota del 7 dicembre scorso, firmata dal dirigente del Genio Civile di Chieti-Pescara Vittorio Di Biase, nella quale si precisa che ‘allo stato attuale non e’ presente alcuna certificazione del superamento dell’emergenza idraulica richiamata dall’ordinanza RA/312705 del 12/12/2013′ e, ancora piu’ esplicitamente, che “questo servizio del Genio civile di Pescara, da parte sua, si riserva di completare l’istruttoria anche mediante accertamenti sul posto, al fine di verificare le risultanze del Collaudo tecnico amministrativo rimesso dalla Sile Costruzioni con la nota del 28/11/2017”. Infine, riferisce ancora l’assessore Paolucci, “il 7 dicembre abbiamo segnalato alla Procura della Repubblica di Chieti alcune anomalie riscontrate nella documentazione presentata dall’azienda costruttrice. Non permetteremo che si evitino le procedure previste dall’ ordinamento e soprattutto diciamo ‘No’ alla decadenza ambientale, alla diffusione di situazioni di pericolo e alla rovina ulteriore del commercio della zona”. 

“E’ impensabile che Regione, Provincia, Comuni, Magistratura e Forze dell’Ordine possano consentire questa ulteriore cementificazione, palesemente priva delle necessarie autorizzazioni, senza un deciso intervento di stop. In ogni caso – dicono – le associazioni di categoria, gli ambientalisti e quanti altri vogliano partecipare, ben consapevoli del danno ambientale ed economico che si sta minacciando per un territorio gia’ duramente colpito, continueranno in ogni sede la loro legittima battaglia in difesa degli interessi della collettivita’ e chiedono alle Autorita’ ad ogni livello di attivarsi per impedire ulteriori scempi”. “Questo – spiega poi Di Tizio – e’ un terreno permeabile che, quando ci sono eventi meteo, assorbe acqua: nel momento in cui cementifichiamo questo terreno, l’acqua non sara’ assorbita piu’ e finira’ o per scivolo direttamente, oppure con le pompe che funzionano ogni volta che c’e’ una piena, e verra’ buttata nel fiume. Quindi aumentera’ la portata del fiume Pescara in maniera eccessiva e di conseguenza aumentera’ il rischio a monte a valle che gia’ e’ presente. Abbiamo fatto una diffida alla ditta e ai Comuni di Chieti e Cepagatti – aggiunge Di Tizio – perche’ venga impedito l’avvio di questi lavori”. Tra i presenti al presidio i consiglieri regionali Mauro Febbo (Forza Italia) e Sara Marcozzi (Movimento 5 Stelle), l’assessore alle attivita’ produttive del Comune di Chieti Carla Di Biase, e consiglieri comunali teatini dei diversi schieramenti. 

 Secondo il consigliere regionale Mauro Febbo (Forza Italia) “il permesso a costruire e’ illegittimo perche’ e’ scaduto, deve di nuovo iniziare completamente la pratica. Manca l’indicazione del direttore del cantiere – ha detti Febbo – e secondo me mancano molti dati come la denuncia di inizio attivita’. Credo che sia una messa in scena – ha aggiunto Febbo – solo per cercare di attirare l’attenzione ma l’iter deve essere iniziato di nuovo perche’ il primo passaggio fondamentale e’ la valutazione di impatto ambientale che e’ necessaria perche’ i due Comuni poi possano riattivare la conferenza dei servizi per decidere se poter rilasciare l’autorizzazione, cosi’ come prescrivono le norme”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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