A Salle il concerto con Gli Archi del Cherubino

Proseguono le iniziative del programma estivo a Salle (Pe).

Con un concerto di musica barocca,  saranno protagonisti Gli Archi del Cherubino che proporrano come repertorio il Prete rosso di Antonio Vivaldi. 

 

Gli Archi del Cherubino

L’orchestra nasce il primo giugno 2007 da un’idea di Judith Hamza, come luogo ed occasione di collaborazione tra giovani musicisti e noti professionisti. Dalla fondazione a oggi l’orchestra ha eseguito più di 150 concerti, frequentemente per prestigiose società concertistiche e con importanti solisti. Il repertorio affrontato spazia dal seicento alla musica contemporanea, comprendendo anche composizioni originali dedicate al gruppo. La progressiva specializzazione nel campo della musica barocca ha portato l’ensemble “Gli Archi del Cherubino” a imporsi tra i più attivi gruppi del centro Italia per quanto riguarda l’esecuzione storicamente informata. Caratteristico del gruppo è il fatto che tutti i componenti, anche i più giovani, vengono incentivati ad assumere ruoli solistici e concertanti, così da promuovere un continuo stimolo al miglioramento e una maggiore conoscenza della musica. Tra le società concertistiche e i festival di cui il complesso è stato ospite si segnalano: Festival Barocco di Roma, Cornerstone Arts Festival (Liverpool, Gran Bretagna), Trento MusicAntica, Zilele Musicale (Târgu Mureș, Romania), Trame sonore – Mantova Chamber Music Festival. Frequenti sono le collaborazioni con la Società Aquilana dei Concerti “Barattelli”, l’Associazione Harmonia Novissima di Avezzano, il festival I Cantieri dell’Immaginario, la Società Filarmonica Ascolana, la stagione musicale dell’Oratorio del Gonfalone a Roma. Tra i musicisti ospiti dell’ensemble figurano artisti di fama internazionale come Vanni Moretto, Oscar Ghiglia, Carlo Goldstein, Enrico Dindo, Maria Fabiani e molti altri. Una menzione particolare ha il rapporto con la cantante Gemma Bertagnolli, concretizzatosi in numerose produzioni concertistiche. Concerti e interviste ai componenti dell’orchestra sono stati trasmessi da Radio3, Radio Vaticana, TV2000, dall’emittente web israeliana U-Sophia e inoltre, a riguardo dell’immediata ripresa delle attività dopo il terremoto del 2009, è stato dedicato al complesso uno spazio sulla rivista musicale Amadeus. Per l’attività di ricostruzione sociale e culturale dopo il terremoto aquilano, l’ensemble “Gli Archi del Cherubino” ha ricevuto nel 2009 le “chiavi della città” dell’Aquila e nel 2012 l’encomio presidenziale della Presidenza della Repubblica Italiana. Nel 2016 è uscito il primo disco dell’ensemble, dedicato alle Sinfonie di Tomaso Albinoni. (da https://barattelli.it/artisti/gli-archi-del-cherubino-2/)

 

Salle è famosa da sempre per la produzione di Corde armoniche, che esporta in tutto il mondo. Gli studi condotti dal Prof. Gianfranco Miscia, ricercatore presso l’istituto nazionale per lo Sviluppo Musicale nel Mezzogiorno, attestanto inequivocabilmente lo spessore storico della tradizione cordara Sallese. Sin dall’inizio dell’età moderna, le famiglie cordare Sallesi hanno lavorato con mirabile maestria il budello animale al fine di ottenere le più diverse tipologie di corde armoniche. Nel Seicento, ad esempio, le note di quell’atmosfera culturale che siano soliti chiamare Barocco, in molti e prestigiosi casi, sono state suonate proprio sfiorando le corde Sallesi. Non dobbiamo, quindi, stupirci se i più grandi interpreti della recente “riscoperta” della musica barocca si siano rivolti ad una impresa sallese, la Toro Strings, per ottenere l’anello mancante della loro impresa filologica. I fratelli Toro,, infatti, dopo una faticosa e certosina sperimentazione sono gli unici ad essere riusciti,basandosi proprio sugli appunti dei loro antenati, a riprodurre la fisionomia, il calibro, la resistenza,le sonorità e la levigatezza delle corde armoniche. Nel corso dei secoli, i successi ottenuti e le necessità materiali dovute all’espansione della produzione, hanno spinto i cordari ad aprire bottega fuori da Salle, in Italia e nel mondo. Questa migrazione artigianale è all’origine del successo planetario delle nostre corde.

Si pensi che, ancora oggi, l’industria leader mondiale del settore è la D’Addario Strings, fondata dal Sallese Donato D’Addario nel XVII secolo e oggi gestita dai suoi eredi negli Stati Uniti D’America. Un’affermazione talmente dirompente che ha autorizzato qualcuno a definire i Sallesi come gli “inventori delle corde armoniche” e, altri, ad ambientare tale invenzione nella notte dei tempi della mitologia. Del resto, le nostre imprese hanno ricevuto numerosi riconoscimenti sia in Italia sia all’estero. La famiglia D’Orazio, ad esempio, custodisce gelosamente in una bacheca le onorificenze ricevute dalle Fabbriche riunite Corde armoniche: Gran Diploma e Croce d’onore al merito (Palermo 1909), Gran Prix e Medaglia d’Oro (Londra 1910), Gran prix e medaglia d’oro (Parigi 1911). Questi prestigiosi premi testimoniano la vitalità dei cordari Sallesi agli inizi di un secolo, il Novecento, in cui l’intero comparto ha subito una riorganizzazione all’insegna della diversificazione produttiva. Alla fabbricazione delle corde armoniche, si è affiancata la produzione dei fili per la sutura chirurgica (soprattutto dopo lo scoppio della Prima Guerra mondiale), delle corde da tennis e delle budella per gli insaccati. Non solo. Nella seconda metà del secolo, un altro straordinario cordaro Sallese, Giulio D’Addario, ha inventato una macchina semi-automatica per la produzione in serie di corde musicali da montare su strumenti giocattolo: una sorta di “rivoluzione industriale”, un segno del genio artigiano Gallese. Un genio che, del resto, non era mai mancato. I cordari di Salle, infatti, oltre ad avere una sorta di monopolio nell’ambito produttivo, hanno offerto anche un contributo decisivo alla riflessione teorica e all’evoluzione delle tecniche di realizzazione. Solo per fare un esempio, possiamo citare i numerosi brevetti ideati da Roberto Salerni. E’ pensando a questa storia e a questi grandi uomini, ai loro operai che tanto hanno faticato lavorando spesso in condizioni disagiate, che l’Amministrazione comunale ha ideato un grande progetto culturale, di cui il Festival della Musica rappresenta il primo importante risultato.

L’evento, organizzato dal Museo delle Corde Armoniche in collaborazione con Toro Strings e con il patrocinio del Comune di Salle,  è in programma martedì 1 agosto 2018 alle ore 21,15 presso la Chiesa del SS Salvatore a Salle (Pe).

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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