Sanità, D’Angelo: “In Abruzzo cresce la rinuncia alle cure, la Regione intervenga”

Il presidente della Provincia di Teramo, Camillo D’Angelo, esprime forte preoccupazione per i dati diffusi da Istat e Cnel sulle prospettive della sanità pubblica nel triennio 2026-2028, che in Abruzzo mostrano un quadro più critico rispetto alla media nazionale.
Secondo le rilevazioni, nel 2024 il 12,6% degli abruzzesi ha dichiarato di aver rinunciato a curarsi per motivi economici, per le liste di attesa o per la difficoltà di accesso alle strutture sanitarie. La percentuale, in crescita del 3,7% rispetto al 2023, rappresenta circa 160mila cittadini, ponendo l’Abruzzo al secondo posto in Italia per rinuncia alle cure. A livello nazionale la media è del 9,9%.
“La sanità pubblica i cittadini la pagano, ma non abbiamo strumenti per invertire questa tendenza – afferma D’Angelo –. Mi appello alla Regione Abruzzo affinché indichi le azioni che intende adottare per ridurre la distanza dal dato nazionale, già di per sé allarmante”.
D’Angelo fa riferimento ai numeri espressi nel corso dell’audizione del 6 novembre scorso per la valutazione sul Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2026 e bilancio pluriennale per il triennio 2026-2028: nel 2024, il 9,9% degli italiani ha dichiarato di aver rinunciato a curarsi per problemi legati alle liste di attesa, alle difficoltà economiche o alla scomodità delle strutture sanitarie. Nel 2023 erano il 7,5%. In Abruzzo, seconda Regione per percentuale di cittadini che rinuncia alle cure, la percentuale è del 12,6% nel 2024, con un aumento del 3,7% rispetto al 2023. “In numeri assoluti si tratta di circa 160.000 abruzzesi che vengono lasciati soli, con la Regione Abruzzo in evidente difficoltà su questo tema con scelte e provvedimenti molto poco incisivi – insiste il presidente D’Angelo -. Se il diritto costituzionale alla Salute era già minacciato, la crescita esplosiva di questo dato deve preoccupare tutti perché è il pilastro centrale del Welfare ad essersi incrinato, minacciando di far traballare i fondamenti della democrazia italiana”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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