Lavoro, due milioni di italiani in part-time “involontario”

Sono più di 2 milioni di italiani che lavorano a tempo ridotto pur non avendolo scelto. Il fenomeno si chiama part-time involontario e colpisce soprattutto le donne. Lo rivela il nuovo rapporto del Forum Disuguaglianze e Diversità. In Italia, secondo i dati Istat 2022, ci sono 4 milioni e 203mila lavoratori a tempo parziale. Di questi, il 56,2% ha accettato l’orario ridotto per necessità o per assenza di alternative. Si tratta del 10,2% sul totale degli occupati, come confermato dal rapporto Bes 2023 dell’Istat, in cui il nostro peggior posizionamento in Europa nell’ambito del benessere equo-sostenibile è proprio nel numero delle persone in part-time involontario. La media dei 27 Paesi Ue è del 3,6%. A dover accettare queste condizioni sono soprattutto le donne, che sono circa tre quarti dei part-time totali: il 16,5% delle occupate è a tempo parziale senza volerlo, mentre gli uomini nella stessa situazione sono il 5,6%. Molte sono giovani: sono il 21% delle lavoratrici tra i 15 e i 34 anni. Il divario di genere cresce ancora per le professioni non qualificate: in questo caso l’orario (e stipendio) ridotto è indesiderato per il 38,3% delle dipendenti contro il 14,2% degli uomini. Un fenomeno che dimostra come questo tipo di contratto sia più spesso una necessità delle aziende che dei lavoratori. In 8 imprese su 10 l’incidenza delle lavoratrici part-time sul totale dei dipendenti è di oltre il 50%.

Il part-time involontario aumenta nel Mezzogiorno, ma anche tra le persone straniere e chi possiede un basso titolo di studio. È più frequente per i contratti a tempo determinato: 23% contro il 9% del tempo indeterminato. Negli anni il numero di part-time in Italia si è avvicinato alla media europea, raggiungendo il 18,2% rispetto al 18,5% continentale. Nonostante ciò, gli italiani sono molto più spesso costretti a scegliere questa opzione: da noi più della metà sono contratti involontari, nel resto d’Europa meno di un quarto (19,7%). Secondo il gruppo di lavoro per cambiare rotta bisognerebbe intervenire su tre aree: rafforzando la contrattazione, contrastando il part-time involontario attraverso forme di denuncia e aumentando i controlli.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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