Siccità, allarme fiumi in tutta Italia

da https://www.lanuovaecologia.it/siccita-allarme-italia-2022/

La portata del Po è mediamente al 30% della media storica mensile. Ma preoccupa il livello di tutti i corsi d’acqua, da Nord a Sud. Allarme anche per il manto nevoso sulle cime, in Lombardia è stimato del 18,9% inferiore al minimo storico. I dati dell’Osservatorio Anbi

Dagli ultimi monitoraggi dell’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche risulta che da inizio anno la situazione è sempre più critica non solo nel Nord Italia ma anche nel Centro Italia. Sul ferrarese dal gennaio scorso sono caduti solo 18 millimetri di pioggia, addirittura 4 millimetri in meno di quanto registrato sull’oasi africana di Merzouga nello stesso periodo. In 16 mesi, dal primo gennaio 2021, si sono registrati 437,5 mm di pioggia. Conseguenza di ciò sono i minimi storici dei fiumi emiliano-romagnoli, con il Trebbia arrivato a segnare -92% sulla media. Preoccupa la portata dell’Arno (mc./sec. 11,20 contro una media pari a mc./sec. 104,94), dove a marzo si registra mezzo millimetro di pioggia contro una media di mm 66 (-95%).

Peggiora la situazione anche nelle Marche, dove torna ad affacciarsi lo spettro della siccità dopo un 2021 in emergenza idrica: calano sia le portate dei fiumi che i volumi d’acqua trattenuti negli invasi (circa mezzo milione di metri cubi in meno). Nel Lazio permane da molti mesi una situazione di sofferenza idrica per i fiumi del bacino del Liri e, in alcune zone, il deficit è superiore a quello del siccitoso 2017, con piogge inferiori dal 20 al 50% rispetto alle medie. Anche in Campania la situazione inizia a destare qualche preoccupazione per una fase di siccità primaverile con i livelli idrometrici dei fiumi Sele, Volturno a Garigliano in calo fin dalle sorgenti, mentre sono in ripresa i livelli dei bacini nel Cilento.

Infine, in Basilicata, per la prima volta dall’autunno, si registra una flessione nel riempimento degli invasi (-500.000 metri cubi) a testimonianza di un’avviata stagione irrigua; crescono ancora, invece, i volumi d’acqua, trattenuti negli invasi pugliesi e cresciuti di 6 milioni e mezzo di metri cubi in 7 giorni. “La situazione apulo-lucana – conclude Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI – evidenzia l’importanza della riserva idrica garantita dagli invasi in regioni che, seppur confinanti, stanno vivendo differenze contingenze meteo: in carenza di piogge sono i bacini a fornire l’acqua necessaria alle prime colture dell’anno.”

Manto nevoso a rischio in Lombardia

Eccezionalmente negativa è anche la condizione del manto nevoso in Lombardia, stimato del 18,9% inferiore al minimo storico. Sempre in Lombardia, il fiume Adda è ai livelli più bassi da 50 anni in conseguenza delle scarse portate erogate dal lago di Como, il cui riempimento è ridotto al 4,7% ed è ormai pericolosamente vicino al minimo storico del 1958.

La situazione dei laghi del Nord Italia

Analogamente continuano a calare i livelli di tutti i laghi del Nord Italia (anche il Garda è sceso sotto media), la cui condizione è aggravata dallo scarso manto nevoso, presente anche in quota: a Courmayeur, nella Val d’Aosta dimenticata dalle piogge, la neve al suolo è inferiore del 72% alla media mensile e la Dora Baltea ha portata dimezzata rispetto allo scorso anno (fonte: Centro Funzionale Regionale Valle d’Aosta).

Lo stato del fiume Po

I livelli del fiume Po continuano a calare (la portata è mediamente al 30% della media storica mensile) ed al rilevamento di Piacenza si toccano record negativi sempre nuovi e flussi che mai, nemmeno nelle  estati più siccitose, erano state così scarsi. Se i corsi d’acqua piemontesi permangono in marcato deficit idrico (soprattutto, il Tanaro), non va meglio a Nord-Est, dove tutti i fiumi registrano portate al minimo dal 2017 (fonte: ARPA Veneto)

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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