“A Roma abbiamo commesso errori, ma chi cade poi deve rialzarsi. Se avessimo fatto calcoli in chiave elettorale non avremmo mai ambito a governarla, viste le difficoltà. Ma noi non ci occupiamo di strategie: non siamo come Rutelli e Veltroni, che usarono la città come un trampolino”. Lo afferma Luigi Di Maio in una intervista al Fatto nella quale spiega che il silenzio avuto finora sulla vicenda della giunta Raggi nasceva dal fatto che “il Movimento stava prendendo una decisione su Roma. Si parla solo dopo che si è deciso: ho sempre fatto così. Molti hanno parlato di fuga. Sono critiche dei nostri oppositori. Sarebbe stato controproducente parlare in quelle ore”. E della decisione di mandare via Marra e di nominare Romeo nuovo vicesindaco rinnovando la fiducia M5S nel lavoro della Raggi precisa: “Beppe Grillo, il garante, ha fatto tutte le sue valutazioni. Ha parlato con la sindaca e assieme hanno stabilito una road map per far ripartire il Comune”. Ammette tuttavia che l’arresto di Raffaele Marra “è stato un colpo per tutti”. Smentisce poi di avere mai definito Marra “competente”: “Non è vero. Esiste un video (pubblicato sul sito Fanpage.it, ndr) che lo prova. Non è così. In quella risposta su Marra dico due cose: chi ha partecipato al massacro del Campidoglio si faccia da parte, mentre chi è competente venga a darci una mano. Perché associare a Marra questa seconda parte? La verità è che già in quei giorni volevamo che fosse allontanato. Ci basavamo sulle informazioni di dominio pubblico. Le varie questioni che lo coinvolgevano ci spinsero a chiedere alla sindaca di metterlo da parte. E poi la sua permanenza stava creando divisioni nel M5S. Spettava alla sindaca decidere. Oneri e onori a lei”.
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