Redazione Notizie D'Abruzzo

Coronavirus, 600 pizzette donate all’ospedale di Lanciano

Arrivano 600 pizze appena sfornate all'ospedale di Lanciano, donate da Donato Di Campli, titolare di Supporter Management, che ha voluto cosi' testimoniare la sua vicinanza al personale del 'Renzetti' facendo recapitare le famose 'pizzette', consegnate in scatole personalizzate per ogni unita' operativa. Non solo applausi, dunque, per gli operatori del Servizio sanitario, che vivono giorni di grande pressione. "Tengo molto alla mia citta' e cerco in ogni occasione di dimostrare in modo concreto la mia vicinanza- ha detto Di Campli- Soprattutto in questa circostanza e' necessario essere vicini e partecipi, e oggi desidero esprimere la riconoscenza del nostro gruppo a chi sta lavorando in condizioni difficili". 

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Coronavirus, diminuzione notevole delle multe a Pescara

Pochissime auto in giro, negozi, locali e parchi chiusi, bus semivuoti e strade deserte. E' l'immagine di Pescara a seguito del decreto del premier Conte per contenere il contagio da Coronavirus. Con la riduzione del traffico, anche a Pescara, come nel resto d'Italia, diminuiscono le sanzioni della Polizia municipale legate alle infrazioni stradali. "In questo momento - conferma il sindaco del capoluogo adriatico, Carlo Masci - c'e' una diminuzione notevolissima delle contravvenzioni. Un dato reale che ci aspettavamo perche', ovviamente, girano meno macchine e ci sono meno persone che commettono infrazioni stradali". 

Nei giorni scorsi, Masci e i sindaci degli altri tre capoluoghi abruzzesi hanno inviato una lettera al Governo "per segnalare che - dice il primo cittadino - la crisi comunque avrebbe riguardato anche le entrate dei Comuni e la gestione dei servizi comunali e che, quindi, il Governo si dovra' far carico di questa situazione. Un problema - aggiunge Masci - che oggi molti non si stanno ponendo perche' c'e' l'emergenza e, quindi, e' necessario gestire l'emergenza buttando il cuore oltre l'ostacolo e facendo tutto quello che bisogna fare"

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Coronavirus, varato il maxi decreto di aiuti

Il governo ha varato  il decreto 'cura-Italia', con le ultime misure per l'emergenza coronavirus: aiuti per medici, lavoratori, famiglie e imprese;' Attivati 350 miliardi. 

 

Aiuti per medici, lavoratori, famiglie, imprese. Un'iniezione di sostegno all'economia, subito, da circa 25 miliardi. E finanziamenti mobilitati per 350 miliardi. Eccola la manovra "cura Italia". Prende forma in un maxi decreto che sarà approvato lunedì in Consiglio dei ministri e nelle limature finali si aggira attorno ai 120 articoli. Nelle ore di allarme massimo per la tenuta del sistema sanitario in Lombardia, il governo si prepara a varare misure - "solo le prime" - per frenare i contraccolpi economici dell'emergenza Coronavirus e per sostenere la sanità: alberghi requisiti, cliniche private a disposizione degli ospedali pubblici, la creazione di fabbriche per produrre mascherine.

"Nessuno sarà lasciato solo", assicura il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri. Il premier Giuseppe Conte mette in cima alle priorità "far lavorare in sicurezza medici, infermieri e tutto il personale sanitario": "Siamo strenuamente impegnati" per questo ed è "l'unica cosa che conta". "Non è il momento", osserva il presidente del Consiglio, di polemiche come quella della Regione Lombardia contro la Protezione civile. Durissimo il ministro Francesco Boccia: "Serve senso dello Stato" e invece, denuncia, "ci sono avvoltoi che intendono spargere altri virus in un momento così delicato". Il decreto che il governo si appresta a varare "è solo una prima tappa", spiega Gualtieri, perché dopo "servirà una fortissima spinta", anche da parte dell'Europa, per la ripartenza del Paese. Il ministro aveva ipotizzato un primo decreto da 12 miliardi ma sceglie di portare in Cdm un maxi-dl da 25 miliardi, l'intera cifra autorizzata dal Parlamento.

Se l'emergenza si protrarrà - spiega - le misure assunte per il mese di marzo potranno essere rinnovate per aprile. Il governo mobilita finanziamenti per 350 miliardi, una cifra "equivalente" in percentuale del pil ai 550 miliardi della Germania. Ma il ministro fa appello alla responsabilità di tutti: le scadenze fiscali sono tutte rinviate ma "chi ha la possibilità paghi", per destinare risorse al sistema sanitario. Le misure per la sanità sono in cima al decreto. Arrivano 1,15 miliardi per la sanità e 1,5 miliardi per la Protezione civile. Ci sono fondi per gli straordinari di medici e infermieri, la possibilità per i prefetti di requisire ospedali e altre strutture per le persone in quarantena, il potere per la Protezione civile e per il nuovo commissario straordinario per l'emergenza sanitaria di requisire strutture e mezzi per potenziare i reparti degli ospedali. Il commissario, Domenico Arcuri, potrà fronteggiare la grande carenza di mascherine e di altri macchinari di terapia intensiva anche avviando intere nuove linee produttive. E poi ci sono i sostegni alle imprese, a quelle che si sono fermate e quelle che continuano a lavorare.

Per gli autonomi, inclusi i lavoratori di turismo e spettacolo, arriva una una tantum da 500 euro. Tutte le aziende potranno usufruire di nove settimane di cassa integrazione in deroga. Come annunciato, vengono sospesi i mutui, fino a 18 mesi, per tutti coloro che siano in difficoltà economica, inclusi gli autonomi. Nasce un fondo "di ultima istanza" da 200 milioni per aiutare chi nel 2019 aveva guadagnato meno di 10mila euro e ora a causa del virus si è dovuto fermare. Chi ha continuato ad andare al lavoro a marzo avrà un bonus di 100 euro. Per le famiglie con i figli a casa arrivano congedi speciali retribuiti al 50% fino a 15 giorni o in alternativa un bonus baby sitter da 600 euro che salgono a 1000 euro per medici e tecnici sanitari. Ci sono misure per proteggere i taxisti, i postini. Rimborsi degli spettacoli, sostegno all'editoria.

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Coronavirus, stop ai ricoveri negli ospedali di Ortona e Atessa

Dalle ore 20 odierne, non potranno piu' essere effettuati ricoveri di pazienti in Area medica negli ospedali di Ortona e Atessa. Il provvedimento e' scattato a seguito delle misure straordinarie di riorganizzazione adottate dalla Direzione della Asl Lanciano Vasto Chieti per fare fronte all'emergenza Coronavirus. Il blocco dei ricoveri si rende necessario per consentire il trasferimento da Atessa a Ortona di pazienti, attivita' e personale della Riabilitazione e Lungodegenza. Le operazioni di trasferimento avranno inizio martedi' 17 marzo per concludersi nella giornata successiva. Per i degenti che possono essere dimessi, e' previsto il ritorno al proprio domicilio. Nel piano di interventi previsto dalla Asl a Ortona saranno accentrati i pazienti di area medica no Covid, mentre Atessa sara' Covid Hospital per pazienti non critici

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Coronavirus, a Pescara ci si avvia verso i 100 ricoverati

Ci si avvia a quota cento pazienti ricoverati affetti da Coronavirus all'ospedale di Pescara. Ventitre' invece le persone ricoverate nel presidio ospedaliero di Penne. Ci sono ancora alcuni posti disponibili, ma e' stata quasi raggiunta la capienza massima di posti letto, nonostante la Asl abbia provveduto a creare nuovi posti letto attraverso l'utilizzo di altri reparti e spostando pazienti non affetti da Covid-19. Al momento sono 14 i pazienti intubati, alcuni anche giovani. Stando a quanto si apprende da fonti sanitarie, e' in corso un briefing per capire come e dove allestire nuovi posti letto. 

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Italypost individua le 1.000 imprese che porteranno l’Italia fuori dalla crisi

Sono 1.000 le imprese champion individuate dal Centro Studi di ItalyPost per l'edizione 2020. Una sintesi della ricerca realizzata sui bilanci delle imprese tra i 20 e i 500 milioni compresi tra il 2012 e il 2018 è stata anticipata da L'Economia del Corriere della Sera che, per l'8 maggio, ha organizzato in Borsa a Milano un evento dedicato a questi 1.000 imprenditori durante il quale si festeggerà il quarto compleanno dell'inserto economico del quotidiano. L'indagine racconta due importanti universi dell'impresa italiana: quella tra i 20 e i 120 milioni di fatturato, che vede la presenza di 800 aziende champion, e quella tra i 120 e i 500 milioni di fatturato di 200 aziende italiane top performer. A corollario di questa indagine, il centro Studi di ItalyPost ha stilato anche una classifica delle 20 imprese big, di taglia cioè tra i 500 milioni e il miliardo di euro di fatturato. Il quadro che ne emerge, ma stiamo parlando di bilanci a fine 2018, cioè appena all'inizio della fase di stagnazione, è ancora molto positivo e racconta di imprese che mediamente sono cresciute negli ultimi sei anni del 9,84%, passando complessivamente da un fatturato di 44,7 mld nel 2012 a 78,6 mld nel 2018, con una marginalità media degli ultimi tre anni del 16,42%, con un roe 2018 del 15,86%, un patrimonio netto aggregato di 46,4 miliardi e con una solidità finanziaria invidiabile espressa da un rapporto Pfn/ebitda medio degli ultimi tre esercizi pari a -0,25. 

Pur in un quadro di rallentamento, dunque, queste imprese sembrano assolutamente capaci di bypassare una fase di stagnazione tanto che, in un survey compiuta nei mesi di gennaio e febbraio 2020 (prima dello scoppio del coronavirus) il 61% ci dichiarava di aver chiuso il 2019 in crescita, mentre il 23% con un fatturato analogo al 2018 e solo il 14% con un fatturato in diminuzione rispetto all'anno precedente. Prima degli eventi che stanno sconvolgendo l'economia italiana, le previsioni sul 2020 erano infatti ancora largamente positive, con una percentuale del 59% che prevedeva di crescere ulteriormente, un 24% che prevedeva una situazione stazionaria e soltanto il 9% che stimava una contrazione di ordini e fatturato. Appare evidente ora evidente che il 2020 non potrà che essere un anno orribile, segnato da risultati, anche per le imprese champion, assai meno lusinghieri. La cosa che però appare probabile, è che, come per la grande crisi del 2008 - 2009, grazie alla maggiore liquidità e alle migliori risorse umane, queste imprese possano operare già da subito investimenti che potranno permettere loro di essere tra le prime pronte a ripartire nel momento in cui i mercati inizieranno la ripresa. La regione con il maggior numero di imprese champion si conferma la Lombardia con ben 322 imprese, a cui seguono il Veneto con 175 imprese e, immediatamente a ridosso, con un numero sorprendentemente elevato rispetto anche al recente passato, l'Emilia Romagna con 141 imprese. Nelle altre regioni il numero di imprese champion si comincia ad assottigliare, ma va notato che la Toscana con 68 imprese segnala una performance che inizia a farla avvicinare al Piemonte, che si ferma a sole 96 imprese, mentre le Marche si piazzano al sesto posto della graduatoria regionale con 30 imprese.

Nelle altre regioni del Nord i numeri sono assai più ridotti e tendono ad essere simili a quelli delle migliori regioni del Sud. Va segnalato in questo contesto il fatto che le sole due province del Trentino Alto Adige con 19 imprese quasi raggiungono il dato complessivo delle quattro province (di cui due un tempo fortemente industrializzate) del Friuli Venezia Giulia, che si ferma a quota 22 e sorpassa largamente la Liguria, ferma a 16 imprese champion. Al Centro Sud è sempre la Campania la regione leader con 28 imprese, mentre il Lazio si ferma a 25 imprese e la Puglia a 16. Infine, in coda alla classifica, seguono l'Abruzzo con 11 imprese, la Sicilia con 10, Calabria e Sardegna 2 e Molise 1. Milano, grazie anche al fatto di avere molte sedi legali di aziende operanti in altri territori, si conferma prima in classifica con 99 imprese, seguita in Lombardia dall'asse dell'A4 (o meglio ancora della BreBeMi), che vede Bergamo al terzo posto con 53 imprese appena dietro a Brescia, che si piazza al secondo posto della classifica con 55 imprese champion. Al quarto posto della graduatoria provinciale si conferma Vicenza che, pur avendo un numero di abitanti pari al 50% di quelli di Brescia e inferiore del 40% a quella di Bergamo, è presente con ben 51 imprese champion, superando così Torino che si ferma al quinto posto con 47 imprese, Bologna al sesto con 38 imprese, Treviso al settimo posto con 36 praticamente appaiata con Padova all'ottavo con 35, Firenze al nono posto con 33 e al decimo posto Verona con 28.

Uno degli elementi più interessanti dal punto di vista della geografia del pil è il peso assoluto e relativo che sembra assumere l'Emilia Romagna nei confronti di due regioni storicamente più forti come la Lombardia e il Veneto. A colpire non è solo la numerosità delle imprese champion nel rapporto imprese/abitanti, che la vede in un rapporto sostanzialmente simile a quelle delle altre due regioni (1 impresa champion ogni 31.300 abitanti, contro i 30.800 della Lombardia e i 28.000 del Veneto), ma soprattutto il fatto che il fatturato complessivo, pari a 13,411 mld di euro, è superiore agli 11,391 mld del Veneto, e che il fatturato medio, pari a 95 milioni per impresa, e assai superiore agli 88 milioni delle imprese lombarde e di gran lunga maggiore ai 65 milioni di quelle venete. Pur avendo fatturati medi superiori a quelli delle imprese delle altre due regioni, contraddicendo la teoria che più una impresa cresce più riduce la sua redditività, l'ebitda medio risulta di qualche decimale superiore a quello delle altre due regioni, attestandosi percentualmente ad un 16,4% contro il 16% delle imprese lombarde e del 16,2 delle imprese venete. A leggere questi dati, in sostanza, si evidenzia una concentrazione di imprese capaci di affermarsi sia dimensionalmente che per redditività nei territori della motor e la packaging valley, mentre sembrano non tenere il passo di una crescita altrettanto impetuosa le aree delle colline del prosecco e, persino, le vallate lombarde bresciane e bergamasche

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Inflazione decelera a febbraio, -0,1%

Nel mese di febbraio, si stima che l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettivita' (Nic), al lordo dei tabacchi, registri una diminuzione dello 0,1% su base mensile e un aumento dello 0,3% su base annua (da +0,5% di gennaio); la stima preliminare era +0,4%. Lo rende noto l'Istat diffondendo i dati definitivi. "Sono le componenti piu' volatili (Beni energetici non regolamentati e Beni alimentari non lavorati cui si aggiungono i Servizi relativi ai trasporti) a spiegare la decelerazione registrata a febbraio dall'inflazione, che quindi si conferma debole. - commenta l'Istat - La crescita dei prezzi della componente di fondo e' infatti piu' che doppia di quella riferita all'intero paniere, mentre i Beni energetici regolamentati, che registrano per l'ottavo mese consecutivo una flessione tendenziale ampia, si confermano come la componente merceologica che contribuisce di piu' a frenare l'inflazione nel nostro paese".

L'inflazione acquisita per il 2020 e' pari a -0,1% per l'indice generale e per la componente di fondo. La decelerazione dell'inflazione, spiega l'Istat, e' imputabile prevalentemente alla dinamica dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (la cui crescita passa da +3,2% a +1,2%), dei Servizi relativi ai trasporti (da +2,6% a +1,5%) e, in misura minore, dei Tabacchi (da +2,9% a +1,5%) e dei Beni alimentari non lavorati (da +0,8% a +0,1%); tali andamenti sono stati solo in minima parte compensati dal ridursi dell'ampiezza della flessione dei prezzi dei Servizi relativi alle comunicazioni (da -5,2% a -2,8%) L'"inflazione di fondo", al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici rallentano entrambe di un decimo di punto (da +0,8% del mese precedente a +0,7%). Il calo congiunturale dell'indice generale e' dovuto principalmente dalla diminuzione dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (-1,4%) e dei Servizi relativi ai trasporti (-0,8%), solo in parte bilanciata dall'aumento dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati (+0,6%). L'inflazione rallenta per i beni (da +0,1% di gennaio a -0,3%), mentre e' stabile per i servizi (+1,0%); il differenziale inflazionistico, pertanto, rimane positivo e si amplia (+1,3 punti percentuali da +0,9 a gennaio). L'indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) diminuisce dello 0,5% su base mensile, a causa principalmente delle ulteriori riduzioni di prezzo registrate per i saldi invernali di abbigliamento e calzature, di cui l'indice Nic non tiene conto. L'Ipca aumenta dello 0,2% su base annua, da +0,4% del mese precedente. La stima preliminare era +0,3%. L'indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (Foi), al netto dei tabacchi, registra una diminuzione dello 0,2% su base mensile e un aumento dello 0,2% rispetto a febbraio 2019. 

A febbraio l'inflazione rallenta in tutte le ripartizioni geografiche: rimane al di sopra della media della penisola al Sud (dove passa da +0,7% di gennaio a +0,5%) e nelle Isole (da +0,6% a +0,4%), e' pari a quella nazionale nel Nord-Est (da +0,5% a +0,3%), mentre e' al di sotto nel Nord-Ovest (da +0,4% a +0,2%) e nel Centro (da +0,4% a +0,1%). Nei capoluoghi delle regioni e delle province autonome e nei comuni non capoluoghi di regione con piu' di 150mila abitanti l'inflazione piu' elevata si osserva a Bolzano (+1,4%), Napoli (+1,0%) e Bari (+0,9%), mentre Aosta registra la flessione piu' ampia (pari a -0,5%). 

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Banco Alimentare operativo in sicurezza per i 30 mila bisognosi del territorio

"La carità non va in quarantena". È il messaggio che arriva dal Banco Alimentare dell’Abruzzo, che in questi giorni di emergenza non ha sospeso le sue attività. La distribuzione di cibo agli enti che assistono i bisognosi della regione, infatti, non si è fermata, e sono state adottate tutte le misure necessarie per effettuarla in sicurezza: dalla distanza di sicurezza di un metro alla segnalazione dell’arrivo ad un volontario predisposto all’ingresso, dall’attesa per il carico all’esterno del magazzino all’interno del furgone evitando assembramenti all’accesso di un ente per volta, passando per la disinfezione delle persone chiamate a transitare in ufficio fino all’obbligo di dispositivi di sicurezza personale. Tutto questo per garantire cibo alle 30 mila persone assistite in Abruzzo anche in questo difficile momento di emergenza sanitaria mediante la rete di 177 enti convenzionati.

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Coronavirus, Livello (Aca): il consumo d’acqua e’ salito in percentuale fra il 20 e 30%

"Da quando e' scoppiata l'emergenza Coronavirus, il consumo d'acqua e' salito in percentuale fra il 20 e 30%. E' come se fosse ogni giorno sabato o domenica, quando normalmente si registrano maggiori consumi. Ormai da alcuni giorni, ovvero da quando la gente e' in casa, come richiesto nel DPCM, stiamo assistendo ad un sovraconsumo, considerando solo il fatto per esempio che si raccomanda di lavarsi spesso le mani, e che comunque stando sempre in casa, si utilizza ovviamente piu' acqua". Cosi' il direttore tecnico dell'Aca Lorenzo Livello che ha poi spiegato come dopo un inverno secco, la situazione in vista dell'estate sia tutt'altro che incoraggiante: "Le falde hanno poca acqua e se prima speravamo in un febbraio ed un mese di marzo piovosi, a questo punto e' difficile immaginare che la situazione possa rovesciarsi. Per questo nelle prossime settimane invieremo una comunicazione a Regione e Ato per segnalare quelle che sono le dotazioni attuali in vista della stagione estiva. Le proiezioni in vista dei prossimi mesi sono di carenza idrica, per cui - ha concluso Livello - bisognera' lavorare per mettere in atto politiche di razionalizzazione".

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Cartoons on the Bay si farà a dicembre

L'edizione 2020 di Cartoons on the Bay, il Festival dell'Animazione Crossmediale e della Tv dei Ragazzi promosso dalla Rai e organizzato da Rai Com, si svolgera' la prima settimana di dicembre a Pescara. Evento in collaborazione con la Regione Abruzzo, il Comune di Pescara e il Comune de L'Aquila. Le date fissate ad oggi sono dal 3 al 5 dicembre. L'appuntamento era fissato in origine dal 3 al 5 aprile ma l'emergenza coronavirus ha determinato lo spostamento. In quella occasione verranno assegnati i Pulcinella Awards nel rispetto dei termini del regolamento in vigore. La giuria preliminare ha gia' indicato i finalisti per ciascuna categoria in concorso. La giuria internazionale sta continuando il suo lavoro da remoto. A dicembre saranno consegnati anche i 'Pitch Me!' per cui sono gia' stati selezionati i finalisti

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