Redazione Notizie D'Abruzzo

Traffico sulla A14, approvata una risoluzione per la richiesta di risarcimenti

"Ottenere dal concessionario autostradale un legittimo risarcimento per tutte le attività economiche e commerciali danneggiate dal passaggio dei mezzi pesanti a seguito dei divieti sulla A14". E' quanto chiesto dal vice capogruppo del PD Dino Pepe al Presidente della Giunta regionale, nella risoluzione approvata in Commissione "Territorio" sulle misure urgenti da adottare per la salute pubblica e a sostegno dell'economia locale dopo il divieto di transito del viadotto del Cerrano autostrada A/14. 

"Tale provvedimento sta causando una paralisi sulla dorsale adriatica aggravando una situazione già critica – ha precisato Pepe - determinata dalle già imposte limitazioni di velocità (90 chilometri orari) e di distanziamento tra veicoli prescritte negli ultimi mesi dallo stesso concessionario nelle gallerie tra Porto Sant'Elpidio e Pescara".

Poiché le misure operative assunte di pianificazione del traffico lungo il tratto di A14 e lungo le principali arterie collegate non sono sufficienti a mantenere il flusso veicolare al di sotto della capacità dell'infrastruttura e non sono tali da limitare o evitare che l'autostrada vada in congestione, come si rileva dai numerosi fenomeni di intasamento veicolare di questi giorni, dal gravissimo impatto in termini di incremento di emissioni inquinanti, consumi di carburante, minore sicurezza, danno economico al sistema produttivo, maggiori costi per la distribuzione delle merci, oltre il limite di sopportazione dell'utenza il consigliere del PD ha posto in risalto che : "I mezzi pesanti che quotidianamente si riversano sul tratto urbano della Strada Statale 16, stanno causando notevoli disagi alle popolazioni residenti sia in ordine alle ricadute sulla salute dei cittadini in tema di qualità dell'aria e di inquinamento acustico, sia con ripercussioni negative anche sulle attività economiche e commerciali e sia, sulla stessa rete viaria dove, la pavimentazione delle strade interessate dal passaggio dai Tir risulta notevolmente danneggiata".

Inoltre, in tale contesto di emergenza denunciato, le Amministrazioni locali d'intesa con la Prefettura di Teramo, hanno elaborato piani di emergenza specifici per la gestione del traffico locale in caso di ingorghi eccessivi. Pertanto, Pepe ha chiesto al Presidente ed alla Giunta regionale, nella risoluzione approvata di: "Avviare subito, con la ASL e con l'Agenzia Regionale Per la tutela dell'Ambiente (ARTA), un rigoroso controllo, H 24, della qualità dell'aria e dell'inquinamento acustico, attraverso l'istallazione di specifiche centraline di monitoraggio, su tutto il territorio interessato dalla problematica e più nello specifico nei Comuni di Silvi, Città Sant'Angelo, Pineto e Roseto degli Abruzzi a mettere in atto ogni azione utile al fine di ottenere dal concessionario autostradale il risarcimento alla luce di quanto evidenziato, dopo i disagi e mancati guadagni, richiedendo dal concessionario autostradale il ripristino della rete viaria in quanto, a seguito del passaggio dei mezzi pesanti, la pavimentazione delle strade risulta notevolmente danneggiata".

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Venti nuovi bus per la Tua

 Venti nuovi bus Iveco Croosway Line da dodici metri (con motori alimentati Euro 6), già immessi in servizio dalla TUA SpA, sono stati presentati, questa mattina, a Pescara, alla stampa, nella sede della società pubblica di trasporto abruzzese, alla presenza del presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio, e del sottosegretario con delega ai Trasporti, Umberto D'Annuntiis.

Nel corso dell'incontro con i giornalisti, Marsilio ha anche raccolto l'appello del presidente del CdA di TUA, Gianfranco Giuliante, di lavorare nella direzione di scongiurare il rischio che TUA, sulla base di una legge regionale approvata nel 2016, possa essere costretta ad abbattere 1 milione e mezzo di chilometri di percorrenza lungo tutto il territorio regionale ad esclusione delle zone colpite dal terremoto. 

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Piano di difesa della costa, presentata la relazione preliminare

Presentata la relazione preliminare al "Piano di difesa della costa". L'obiettivo è di ridurre il rischio di erosione della fascia costiera abruzzese, fenomeno che negli ultimi anni sta mettendo in ginocchio diversi comuni e operatori economici. Si tratta di un atto prodromico, proposto dal Dipartimento regionale Infrastrutture e Trasporti, in collaborazione con l'Università degli Studi dell'Aquila, mirato a pianificare gli interventi, definendone il quadro programmatorio ed attuativo, sia per l'attivazione e la disposizione delle risorse economiche sia per la successiva autorizzazione e realizzazione degli interventi. Alla presentazione hanno partecipato il Presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio, il Presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, il Sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale, Umberto D'Annuntiis, e i sindaci dei Comuni della costa abruzzese. L'approvazione del Piano, secondo i tecnici, dovrebbe avvenire a inizio della prossima estate.

«Con il nuovo Piano non ci saranno più interventi spot bensì iniziative coordinate e omogenee sul territorio mirate a mitigare il rischio di erosione della costa secondo le criticità del territorio - ha esordito il Presidente Marco Marsilio -. Dopo le riunioni svolte con gli amministratori locali, abbiamo avviato immediatamente il percorso amministrativo che ci porterà, tra sei mesi, all'adozione del Piano di difesa della Costa». Il Sottosegretario Umberto D'Annuntiis ha ricordato anche i sette milioni di euro recuperati e destinati a contrastare i fenomeni erosivi della costa dopo le mareggiate di novembre 2019. «Questa amministrazione regionale ha dimostrato, in modo concreto, di aver inserito questa problematica tra le proprie priorità di intervento e di voler dare una risposta tangibile al proprio territorio martoriato dagli eventi calamitosi dello scorso novembre - ha esordito il Sottosegretario Umberto D'Annuntiis -. Il Piano ha come riferimento sette obiettivi generali, diretti e indiretti, che nella formulazione e nell'attuazione complessiva garantiscono il raggiungimento delle finalità di tutela e sviluppo del sistema costiero attraverso il mantenimento dei valori naturalistici presenti e di quella parte di economia strettamente connessa ai territorio rivieraschi». L'aggiornamento del Piano arriva dopo 17 anni dalla sua prima stesura. 

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Coronavirus, in Abruzzo rischio minimo

In Abruzzo, a oggi, il livello di rischio contagio del nuovo Coronavirus 2019 resta minimo. Tuttavia, la Regione ha già attivato i protocolli per far fronte a eventuali situazioni di criticità che dovessero emergere, sulla base di quanto stabilito dalla circolare di ieri pomeriggio del Ministero della Salute. Lo fa sapere l'assessore alla Salute, Nicoletta Verì. 

Nella sede del Dipartimento regionale Sanità c'è stata già una prima riunione - coordinata dalla dirigente del Servizio Prevenzione e Tutela sanitaria, Stefania Melena - a cui hanno partecipato i Direttori delle malattie infettive e del rischio clinico delle Asl abruzzesi. 

"In attesa delle decisioni degli esperti dell'Organizzazione mondiale della Sanità - spiega l'assessore - il nostro Ministero ha esplicitato i criteri per definire un caso sospetto: se un paziente che afferisse ai nostri servizi di assistenza avesse un quadro respiratorio severo che non ha un' altra causa nota accertata e presentasse un rapido deterioramento non diversamente esplicabile, è suggerito l'isolamento prudenziale respiratorio e da contatto, e anche la diagnosi molecolare su sangue e campioni respiratori per il nuovo Coronavirus. Per effettuare la conferma del sospetto diagnostico, come laboratorio regionale di riferimento, in prima istanza, è stata individuata l'unità operativa complessa di microbiologia e virologia della Asl di Pescara".

"E' importante rivolgersi sempre al proprio medico di famiglia, che saprà valutare il quadro clinico del paziente. Chiedo di evitare di recarsi direttamente ai pronti soccorso ospedalieri, andando ad affollare presidi che in questo periodo dell'anno sono già particolarmente in sofferenza" conclude l'assessore.  Per fornire linee guida comuni per fronteggiare eventuali casi sospetti, sono stati convocati per domani in assessorato i Direttori sanitari delle ASL ed i responsabili delle malattie infettive. 

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Istat, fatturato industria fermo a novembre e ordinativi -3%

A novembre l'Istat stima che il fatturato dell'industria, al netto dei fattori stagionali, rimanga invariato rispetto al mese precedente. Nella media degli ultimi tre mesi l'indice complessivo e' cresciuto dello 0,2% rispetto alla media dei tre mesi precedenti. Gli ordinativi registrano invece una flessione congiunturale dello 0,3%, mentre nella media degli ultimi tre mesi sui precedenti tre sono aumentati dello 0,9%

In termini tendenziali l'indice grezzo degli ordinativi diminuisce del 4,3%, con riduzioni su entrambi i mercati (-2,2% quello interno e -7,3% quello estero). La maggiore crescita tendenziale si registra nel settore dei macchinari e delle attrezzature (+9,1%), mentre il calo piu' marcato si rileva nell'industria delle apparecchiature elettriche e non (-25,7%). L'indebolimento della domanda estera determina, a novembre, un arresto della crescita congiunturale del fatturato dell'industria che tuttavia, su base trimestrale, segna un risultato positivo, spiega l'Istat nel commentare i dati. La crescita trimestrale e' determinata dalla piu' vivace dinamica del mercato interno e, con riferimento ai raggruppamenti principali di industrie, dalla crescita dei beni di consumo (sia durevoli che non durevoli). Al netto della componente di prezzo, il settore manifatturiero evidenzia una variazione congiunturale nulla su base mensile e una modesta crescita su base trimestrale. Nel dettaglio, la dinamica congiunturale del fatturato e' sintesi di una crescita del mercato interno (+0,3%) e di una riduzione di quello estero (-0,4%). Per gli ordinativi, la flessione congiunturale riflette un modesto risultato positivo delle commesse provenienti dal mercato interno (+0,1%) e un calo di quelle provenienti dall'estero (-0,7%). Con riferimento ai raggruppamenti principali di industrie, gli indici del fatturato a novembre segnano un aumento congiunturale solo per i beni strumentali (+1,6%). Risultati negativi si registrano per tutti gli altri raggruppamenti: -0,2% per i beni di consumo, -0,7% per i beni intermedi e -2,9% per l'energia. Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 20 contro i 21 di novembre 2018), il fatturato totale cresce in termini tendenziali dello 0,1%, con un incremento dello 0,6% sul mercato interno e un calo dell'1,2% su quello estero. Con riferimento al comparto manufatturiero, l'industria farmaceutica registra la crescita tendenziale piu' rilevante (+6,5%), mentre il settore della raffinazione del petrolio mostra il risultato peggiore (-11,5%).

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Confindustria, le imprese non trovano giovani

Gli imprenditori cercano con urgenza figure professionali che in più di 1 caso su 3 sono di difficile reperimento, addirittura per gli under 29 si farà fatica a selezionarne 1 su 2. L'offerta formativa è infatti carente soprattutto per le competenze scientifiche e tecniche medio-alte. E' quanto emerso dalla XXVI giornata di Orientagiovani promossa da Confindustria e Luiss con il sostegno di Umana e la partecipazione di Unindustria. E' stato un momento di incontro tra impresa e studenti in cui è stato presentato il fabbisogno delle competenze più richieste dalle imprese nel prossimo triennio. In tutta Italia, hanno preso parte all'iniziativa oltre 90 associazioni industriali con il coinvolgimento di circa 20mila studenti. Secondo le previsioni frutto di elaborazioni dell'Area Lavoro, Welfare e Capitale Umano di Confindustria sulla base di dati Istat e Unioncamere saranno circa 200mila i posti di lavoro a disposizione nel prossimo triennio (2020-2022) nei settori della meccanica, dell'ICT, dell'alimentare, del tessile, della chimica e del legno-arredo. Nello specifico, le previsioni indicano che saranno 67mila i nuovi posti di lavoro nel settore della meccanica. Di questi, circa un terzo saranno disponibili per professioni manageriali, scientifiche e di elevata specializzazione (come ingegneri, progettisti e specialisti in scienze informatiche) e per professioni tecniche come ad esempio addetti alla gestione dei processi produttivi, specie quelli legati al digitale.

Nei settori della chimica, della farmaceutica e della fabbricazione di prodotti in gomma e plastica, si prevede per il prossimo triennio una domanda di lavoro pari a circa 16mila addetti. In questo settore, le professioni tecniche, scientifiche e di elevata specializzazione (come l'analista chimico, il ricercatore farmaceutico e il tecnico di laboratorio) rappresenteranno dalla metà ai due terzi delle figure professionali richieste, con una significativa domanda anche di dottori di ricerca. La domanda di lavoro delle imprese dell'ICT è stimata sui 40mila individui nel triennio 2020-2022. In particolare, in prospettiva le figure più richieste saranno il programmatore, il progettista/sviluppatore di software e app, il data-scientist il progettista di apparecchiature informatiche e loro periferiche e il progettista di impianti per le telecomunicazioni. Sia i macro-settori della chimica che dell'ICT si caratterizzano per una forte domanda di nuovi posti di lavoro che prescindono dal turn-over dei lavoratori che andranno in pensione.

È il caso anche del settore alimentare in cui gli ingressi complessivi entro il 2020 saranno circa 45mila, con una crescita di quasi +15mila rispetto allo scorso anno, con una forte domanda di giovani under29. Significativa inoltre la crescita del fabbisogno del settore tessile, che si attesterà sulle 25mila persone, caratterizzata inoltre da punte di difficoltà di reperimento che superano l'80% per figure tecniche fondamentali come i modellisti. Nel legno-arredo invece, la domanda di lavoro consisterà di quasi 12mila nuovi ingressi con una forte domanda di designer e operai specializzati nella lavorazione del legno. Nel corso dell'evento sono state premiate le imprese eccellenti che si sono distinte per l'alternanza scuola lavoro (con il riconoscimento del BAQ, il Bollino per l'Alternanza di Qualità) e la collaborazione con gli ITS (con il riconoscimento del BITS, il Bollino Impresa in ITS). Per il 2019 la migliore azienda nella graduatoria BAQ è stata la Co.Mac di Bergamo, mentre la migliore azienda nella graduatoria BITS la Accorhotels Italia. Nella classifica complessiva di punteggio primeggia invece Umana. Durante Orientagiovani sono state premiate anche le associazioni industriali che hanno totalizzato il numero maggiore di nuovi Bollini da aziende associate: l'Associazione Industriale Bresciana-AIB con 17 e la Confindustria Bari-BAT.

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Editoria, pirateria sottrae ai libri 528 milioni all’anno

La pirateria sottrae ogni anno al mondo del libro 528 milioni, pari al 23% del valore del mercato (escludendo scolastica ed export), 1,3 miliardi complessivi al sistema Paese e 216 milioni al fisco: persi in termini di mancata occupazione 8.800 posti di lavoro, di cui 3.600 nella filiera del libro. È quanto emerge da una ricerca commissionata per la prima volta dall’Associazione italiana editori (Aie) a Ipsos che traccia le dimensioni del fenomeno: ogni giorno nel nostro Paese si compiono circa 300.000 atti di pirateria (293.000) ai danni del mondo del libro, 107 milioni in un anno. Il fenomeno coinvolge più di un italiano su tre sopra i 15 anni (il 36%), addirittura il 61% dei professionisti (avvocati, notai, commercialisti, ingegneri, architetti e altri) e l’80% degli studenti universitari. 

A essere danneggiati sono tutti i settori del mondo editoriale, non solo l’editoria universitaria: le vendite perse nel settore della varia (fiction e saggistica) sono pari a 29,2 milioni di copie (libri ed ebook) all’anno, per un mancato fatturato di 324 milioni di euro. Le copie perse nel settore universitario sono 4 milioni, per un fatturato di 105 milioni di euro, quelle nel settore professionale e banche dati 2,9 milioni, pari a 99 milioni di euro. Secondo la ricerca presentata dal presidente di Ipsos Nando Pagnoncelli, gli italiani (popolazione sopra i 15 anni) sono consapevoli che piratare libri, e-book, accedere a banche dati è illecito e illegale (risponde affermativamente l’84% del campione di 4.000 intervistati), ma una buona fetta lo considera un comportamento poco o per niente grave (39%) e una decisa maggioranza (il 66%) ritiene poco o per nulla probabile che gli illeciti vengano scoperti e puniti. La maggior parte degli atti di pirateria passa attraverso il web: un italiano su quattro sopra i 15 anni (il 25%) ha scaricato gratuitamente almeno una volta un ebook o audiolibro da siti o piattaforme illegali su Internet; il 17% ha ricevuto da amici/familiari almeno un ebook, l’8% ha ricevuto da amici/conoscenti almeno un libro fotocopiato, il 7% ha acquistato almeno un libro fotocopiato. L’incidenza della pirateria è particolarmente alta tra i lettori forti (lettura giornaliera o settimanale) di libri cartacei (45%), tra quelli di ebook (68%), e tra quelli di audiolibri e podcast (66%).

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Ex Honeywell, Febbo incontra il delegato Baomarc

Primo incontro tra i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl e la Baomarc, la multinazionale di componentistica per auto che ha rilevato la Honeywell di Atessa. L'incontro è stato promosso dall'assessore regionale abruzzese allo Sviluppo economico, Mauro Febbo. Dal responsabile delle risorse umane della società, si è appreso che la società avvierà le procedure di assunzione di 110 unità alla fine di gennaio.

"L'incontro con Baomarc era indispensabile all'indomani dell'acquisizione dell'ex Honeywell - ha esordito l'assessore Febbo - e mi sembra che l'iniziativa abbia avuto il consenso dei sindacati che in questo modo hanno avuto chiarimenti direttamente dall'azienda. Il quadro comunque mi sembra chiaro - ha aggiunto l'assessore allo Sviluppo economico -. Baomarc avvierà la riassunzione dei dipendenti ex Honeywell fino ad un numero massimo di 162 unità (110 + 52) con un processo di valutazione che parte alla fine di gennaio con una prova scritta e una prova orale. Il dato controverso è capire il bacino di utenza sul quale verranno avviate le procedure di assunzione, dato che il numero dei dipendenti è cambiato da riunione a riunione. Baomarc comunque ha confermato che i lavoratori dell'ex Honeywell saranno al centro del processo di riassunzione". Sulla questione riassorbimento delle maestranze, l'assessore Febbo ha inoltre confermato l'intenzione della Regione di finanziare la formazione dei lavoratori: "Su questo aspetto la Regione è pronta a fare la sua parte; abbiamo in atto politiche attive che ci permettono di finanziare la formazione dei dipendenti in caso di riconversione industriale o riacquisizione di aziende in crisi. Mi sembra il caso di sottolineare - ha concluso Febbo - il valore dell'azione istituzionale della Regione Abruzzo che in maniera imparziale ha dato impulso alla difficile vertenza Honeywell che rischiava di avere conseguenze occupazionali disastrose sul tessuto economico e sociale della regione". 

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Scontri tra tifosi di Pescara e Roma, condannati 7 ultra’ giallorossi

 Sette ultra' della Roma sono stati condannati a 6 mesi di reclusione dal tribunale collegiale di Pescara, per gli scontri avvenuti l'8 agosto del 2010, all'esterno dello stadio Adriatico, prima dell'incontro amichevole tra il Pescara e la squadra capitolina. Assolti per non aver commesso il fatto, invece, gli altri 14 imputati: 9 tifosi abruzzesi e 5 romanisti. Le condanne riguardano unicamente il reato di resistenza a pubblico ufficiale aggravata, in quanto il reato contestato nell'altro capo d'imputazione, relativo a violazioni della normativa a tutela della correttezza nello svolgimento di manifestazioni sportive, risultava gia' prescritto. Nel corso degli incidenti rimasero feriti tre esponenti delle forze dell'ordine, che tentarono di separare i due gruppi rivali entrati in contatto e che per tutta risposta furono fatti oggetto di un "lancio di corpi contundenti - si legge nel capo d'imputazione - e materiale esplodente". Il pm Rosangela Di Stefano, al termine della sua requisitoria, aveva chiesto condanne a 4 anni per tutti gli imputati, ad esclusione di un pescarese ritenuto estraneo ai fatti.

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Pizzini a boss e affiliati, arrestato agente di polizia penitenziaria

In cambio di seimila euro si sarebbe disponibile a veicolare all'esterno del carcere i "pizzini" del boss, detenuto al 41bis: un agente della Polizia Penitenziaria originario del Napoletano di 45 anni, e' stato arrestato dalla DIA con l'accusa di concorso in corruzione continuata e aggravata dalle finalita' mafiose con il boss Antonio Lo Russo. Secondo gli inquirenti, e anche secondo il gip di Napoli Emilia di Palma, che ha emesso il provvedimento cautelare l'agente della Polizia Penitenziaria, in servizio nel carcere de L'Aquila, ha consentito al boss di tenersi in contatto con i suoi affiliati consegnando i suoi messaggi. Avrebbe svolto, in sostanza, il ruolo di "ufficiale di collegamento" con il clan facendo pervenire comunicazioni contenenti disposizioni finalizzate alla gestione del clan ricevendo le risposte dagli affialiti che avrebbe poi recapitato prontamente al boss Lo Russo, arrestato a Nizza nell'aprile del 2014 e diventato collaboratore di giustizia il 4 novembre del 2016.

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