Redazione Notizie D'Abruzzo

Violati i profili di migliaia di giocatori online, truffa da 30 milioni

Violati i profili di migliaia di giocatori online. Perquisizioni della guardia di finanza di Torino hanno smascherato una truffa da 30 milioni di euro. Coinvolte decine di sale scommesse in tutta Italia, 3 le persone denunciate, 60 i siti 'congelati'. L’operazione è nata nel capoluogo piemontese, dopo che le fiamme gialle, alcuni mesi fa, avevano denunciato i due titolari di una sala scommesse illegale, travisata da punto raccolta, nel quartiere Lingotto. L'accusa è di accesso abusivo ai sistemi informatici ed esercizio abusivo di attività di gioco o di scommessa.

L’imponente operazione ha visto coinvolte numerose regioni in tutta Italia, dalla Lombardia al Lazio, dall’Abruzzo sino alla Sicilia. I due concessionari coinvolti nell’inchiesta avevano predisposto le loro piattaforme di gioco, (nate con il solo scopo di promuovere il gioco in rete attraverso l’apertura di conti intestati agli utenti) in modo tale da memorizzare i dati sensibili di accesso ai conti gioco aperti dai clienti, senza l’immissione di password personali. Così facendo, i conti personali e i profili degli ignari giocatori potevano essere 'utilizzati' anche in loro assenza in quanto i dati rimanevano memorizzati sul conto madre di ogni singolo punto vendita. La truffa ideata, oltre ad aggirare l’apparato concessorio dei Monopoli di Stato, ha causato una vorticosa falla nell’intero database che avrebbe dovuto garantire la riservatezza dei dati personali dei clienti, invece, così facendo, era possibile accedere ai singoli profili, e di conseguenza ai conti gioco, cliccando sulla sola userid del cliente.

Ad aggravare la posizione dei concessionari la creazione di 60 siti denominate Skin che attraverso i punti di ricariche (Pvr) presenti sul territorio consentivano di ricevere scommesse su canale di raccolta fisica senza aver pagato la relativa concessione statale che per tale attività ammonta a 6mila euro a punto vendita. Tra l’altro, in questo modo, nei punti vendita, spacciati per la maggior parte come internet point, potevano tranquillamente accedere i minori in quanto privi di particolari restrizioni e divieti. L’indagine, coordinata dalla procura della Repubblica di Torino e condotta dai finanzieri del Gruppo Torino, è culminata questa mattina con decine di perquisizioni nelle provincie di Roma, Napoli, Milano, Palermo e Teramo e Torino. A finire sotto inchiesta i due rappresentati legali dei concessionari statali con sede a Roma e Napoli nonché l’amministratore di una terza società Milanese in quanto è risultata affiliata ad uno dei concessionari. Oltre sessanta i siti di gioco online 'congelati'.

Le perizie effettuate dalla Direzione generale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Roma e dalla Sogei S.p.A., spiega la Gdf in un comunicato, hanno accertato che tali concessionari dovevano esclusivamente “osservare e/o far rispettare, nell’eventuale attività di promozione e diffusione dei giochi oggetto di convenzione, dei relativi contratti di conto di gioco e di rivendita della carta di ricarica, il divieto di intermediazione per la raccolta del gioco a distanza nonché il divieto di raccolta presso luoghi fisici, anche per il tramite di soggetti terzi incaricati, anche con apparecchiature che ne permettano la partecipazione telematica”. Per le gravi responsabilità che stanno emergendo dopo l’operazione della guardia di finanza di Torino, l’agenzia delle Dogane e dei Monopoli valuterà l’opportunità di ritirare la concessione statale. 

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Export, i dati regione per regione del terzo trimestre

Nel terzo trimestre 2019 l'Istat ha registrato una crescita congiunturale delle esportazioni per il Nord-ovest (+1,3%), il Nord-est (+1,0%) e per il Sud e Isole (+1,5%), mentre si registra un'ampia diminuzione per il Centro (-4,2%). Nel periodo gennaio-settembre 2019, aggiunge l'Istat, la crescita tendenziale cumulata dell'export mostra notevoli differenziazioni territoriali: resta sostenuta per il Centro (+15,2%), piu' contenuta per il Nord-est (+1,9%), in lieve flessione per il Nord-ovest (-0,9%) e in netto calo per il Mezzogiorno (-2,8%), a seguito di una marcata flessione per le Isole (-11,1%), parzialmente compensata dalla crescita del Sud (+1,4%). Nei primi nove mesi dell'anno, tra le regioni piu' dinamiche all'export su base annua, si segnalano Lazio (+21,4%), Toscana (+17,1%), Puglia (+9,0%), Campania (+7,9%) ed Emilia-Romagna (+4,8%). Diversamente, si registrano ampi segnali negativi per Calabria (-22%), Basilicata (-19,4%) e Sicilia (-15,8%). Nei primi nove mesi del 2019, continua l'Istat, le vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici dal Lazio e dalla Lombardia, e le vendite di articoli in pelle, escluso abbigliamento, e simili e di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti dalla Toscana contribuiscono alla crescita tendenziale dell'export nazionale per 2,1 punti percentuali. Nel periodo gennaio-settembre 2019, un impulso positivo alla crescita su base annua dell'export nazionale proviene dalle vendite della Toscana verso la Svizzera (+118,4%), del Lazio e della Lombardia verso gli Stati Uniti (+92,0% e +17,6% rispettivamente) e dell'Emilia Romagna verso il Giappone (+89,1%). Nell'analisi provinciale dell'export, si segnalano le performance positive di Firenze, Latina, Arezzo, Milano, Bologna, Roma e Frosinone

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Provincia di Teramo invia una diffida ad Autostrade sui viadotti della A14

Una diffida a Societa' Autostrade con richiesta di ristoro economico: l'ha inviata la Provincia di Teramo il cui presidente, Diego Di Bonaventura, dichiara: "Sostituire le barriere, questo chiede la Procura di Avellino: il concessionario non puo' tenere sotto scacco il Paese e nel frattempo riduca i pedaggi". "Nel braccio di ferro fra ufficio ispettivo territoriale del ministero Infrastrutture e Autostrade, mezzo Paese, nell'esodo natalizio, e' sotto scacco per disagi creati da sequestri e cantieri - dice Di Bonaventura - L'autorita' giudiziaria chiede la sostituzione delle barriere new jersey ritenute non sicure dopo elementi emersi nel processo per la cosiddetta strage di Acqualonga. Decine i viadotti sequestrati dall'estate e i danni li pagano cittadini, imprese, autotrasportatori. Inconcepibile paralizzare la viabilita' senza intervenire concretamente". "La chiusura del casello di Roseto degli Abruzzi su A14 - aggiunge - e' a tempo indeterminato, c'e' da supporre che potrebbe persistere finche' sara' mantenuto il provvedimento giudiziario di sequestro".

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Sanità, sei Bollini Rosa a ospedali del Chietino

Gli ospedali di Chieti, Lanciano, Ortona e Vasto hanno ricevuto da Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, sei Bollini rosa per il biennio 2020-2021: 2 a Chieti, 2 a Ortona e uno a testa a Lanciano e Vasto, in una scala da 1 a 3, con il nosocomio vastese che rappresenta la new entry. I Bollini rosa sono il riconoscimento che Fondazione Onda, impegnata nella promozione della medicina di genere, attribuisce dal 2007 agli ospedali attenti alla salute femminile e che si distinguono per l'offerta di servizi dedicati a prevenzione, diagnosi e cura delle principali malattie delle donne. I premi sono stati ritirati da Fernando Di Vito, direttore medico degli ospedali di Chieti, Ortona e Vasto, e Maria Bernadette Di Sciascio, direttore del servizio Qualita' accreditamento e rischio clinico della Asl, che ha coordinato le iniziative aziendali, nonche' referente 'Bollini rosa' per gli ospedali di Chieti, Lanciano e Vasto. Presente anche Arturo Di Girolamo del servizio Qualita'. Tre i criteri di valutazione: presenza di specialita' cliniche che trattano problematiche di salute specificamente femminili e patologie trasversali ai due generi che necessitano di percorsi differenziati, di percorsi diagnostico-terapeutici e di servizi clinico-assistenziali in grado di assicurare un approccio efficace ed efficiente in relazione a esigenze e caratteristiche psico-fisiche della paziente e di ulteriori servizi volti a garantire adeguata accoglienza e degenza della donna tra cui supporto di volontari, mediazione culturale e assistenza sociale. 

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Rete emergenza, la proposta della Asl di Lanciano Chieti Vasto

Un'intesa sulla proposta di riorganizzazione delle rete di emergenza illustrata dal direttore generale dell'Asl Lanciano Vasto Chieti, Thomas Schael,  e' stata trovata a Chieti nel corso della riunione del Comitato ristretto, fra sindaci e Asl. La proposta sara' comunque oggetto di confronto con le amministrazioni locali. Allo studio del gruppo di lavoro Asl, in particolare, c' e' una proposta che pone in capo alla Centrale operativa del 118 il ruolo fondamentale di effettuare il triage gia' alla chiamata, stabilendo il tipo di intervento e inviando il mezzo piu' idoneo, che si tratti di elisoccorso, ambulanza medicalizzata, o ''india'' con infermiere e autista, o auto medica. L'idea e' di avere a disposizione un parco mezzi eterogeneo e mandare sul posto cio' che serve a seconda del caso da trattare. Si tratta, quindi, come si legge in una nota dell'Asl - di rivedere i protocolli operativi del 118, passando prioritariamente per una formazione specifica del personale della centrale e delle e'quipe che salgono a bordo delle ambulanze. Altro aspetto fondamentale e' la verifica dei tempi di percorrenza per misurare il tempo necessario a prestare il soccorso e trasportare il paziente all'ospedale piu' attrezzato per trattare una determinata patologia. A tale proposito sara' effettuata una prima simulazione attraverso le mappe e poi, sul campo, a bordo delle ambulanze per ottenere un riscontro su strada ai tempi scaturiti dai calcoli su carta. A bordo delle ambulanze per la verifica dei tempi potranno salire anche i sindaci, ai quali sara' sottoposto un documento di rimodulazione della rete di emergenza stilato a conclusione della fase preliminare, una volta strutturato il programma di formazione e pianificati i tempi di percorrenza.

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La transumanza e’ stata proclamata patrimonio culturale immateriale dell’umanita’

 La transumanza e' stata proclamata patrimonio culturale immateriale dell'umanita'. E' quanto annuncia la Coldiretti nel commentare positivamente la decisione del Comitato intergovernativo dell'Unesco riunito a Bogota', in Colombia per tutelare l'antica pratica della pastorizia che consiste nella migrazione stagionale del bestiame lungo le rotte migratorie nel Mediterraneo e nelle Alpi. La candidatura della transumanza, che ha visto l'Italia capofila di una alleanza con Grecia e Austria, e' stata avanzata nel 2017 per tutelare una pratica ancora oggi diffusa sia nel Centro e Sud Italia, dove sono localizzati i Regi tratturi, partendo da Amatrice e Ceccano nel Lazio ad Aversa degli Abruzzi e Pescocostanzo in Abruzzo, da Frosolone in Molise al Gargano in Puglia. Pastori transumanti sono ancora in attivita' anche nell'area alpina, in particolare in Lombardia e nel Val Senales in Alto Adige. Il voto positivo dell'Unesco - evidenzia la Coldiretti - certifica il valore della tradizionale migrazione stagionale delle greggi, delle mandrie e dei pastori che, insieme ai loro cani e ai loro cavalli, si spostano dalla pianura alla montagna, percorrendo le vie semi-naturali dei tratturi, con viaggi di giorni e soste in luoghi prestabiliti, noti come "stazioni di posta". Un riconoscimento importante - sottolinea la Coldiretti - che conferma il valore sociale, economico, storico e ambientale della pastorizia che coinvolge in Italia ancora 60mila allevamenti nonostante il fatto che nell'ultimo decennio il "gregge Italia" sia passato da 7,2 milioni di pecore a 6,2 milioni perdendo un milione di animali. Il riconoscimento tutela un'attivita' ad elevato valore ecologico e sociale poiche' - continua la Coldiretti - si concentra nelle zone svantaggiate e garantisce la salvaguardia di ben 38 razze a vantaggio della biodiversita' del territorio, dalla rustica pecora sarda alla pecora Sopravissana dall'ottima lana, dalla Brogna con testa e gli arti privi di lana alla pecora Comisana con la caratteristica testa rossa, dalla gigantesca Bergamasca fino a quella massese dall'insolito manto nero che rappresentano un patrimonio di biodiversita' il cui futuro e' minacciato da un concreto rischio di estinzione.  "La notizia del riconoscimento Unesco, dato alla Transumanza come Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanita' inorgoglisce ed impreziosisce non solo la storia e la lunga tradizione abruzzese, ma tutto il popolo abruzzese". Questo il commento dell'assessore regionale al Turismo, Mauro Febbo che specifica come "la Transumanza da sempre racchiude, rappresenta e racconta il nostro passato, le tradizioni abruzzesi piu' genuine ed autentiche. Oggi con questo importante e fondamentale riconoscimento conferito dall'Unesco abbiamo un valido strumento per promuovere le nostre tante e innumerevoli bellezze naturali presenti sul e nel percorso della Transumanza a partire dalle tradizioni culinari, artigianali, culturali ed artistiche. Abbiamo lavorato in questi mesi perche' il percorso entrasse a pieno titolo nel Piano Strategico del Turismo proprio attraverso cammini specifici'

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Pescara, partono le attività all’interno della ‘Cittadella dell’infanzia’

Apre la “Cittadella dell’infanzia”, la struttura di via Tavo 248 a Pescara, messa a disposizione dal Comune adriatico, che ospiterà le numerose attività dell’omonimo progetto selezionato dall’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

L’iniziativa è promossa a Pescara, in Abruzzo, da un nutrito gruppo di partner tra enti pubblici e associazioni di Terzo settore capitanato dalla Cooperativa sociale Orizzonte, avrà una durata di tre anni e coinvolgerà in particolare i quartieri più problematici della città.

Le attività rivolte ai bambini e alle loro famiglie, tutte gratuite, già avviate nei mesi scorsi nel nido dell’infanzia “Cipì” nel quartiere Zanni, nelle quattro scuole dell’infanzia coinvolte nell’iniziativa (Istituti compresivi 1, 2, 5, 7) e nelle sedi delle associazioni partner del progetto, da questo mese di dicembre potranno contare appunto anche sulla Cittadella dell’infanzia di via Tavo. La struttura è stata completamente adeguata dal Comune con il rifacimento dei tramezzi interni, la sostituzione degli infissi, la realizzazione del verde attrezzato nell’aula polifunzionale, l’adeguamento di tutti gli impianti e tanti altri accorgimenti utili ad accogliere i bambini e le loro famiglie in totale sicurezza. Tra questi interventi, anche la sistemazione di una parte del cortile per consentire ai piccoli utenti di trascorrere del tempo all’aperto durante la bella stagione, mentre a partire dal 2020 sarà disponibile anche una casetta di legno all’esterno del nido comunale Cipì per le attività del Nido nel bosco.

Tra le attività che verranno realizzate nell’arco del progetto, sono previsti: laboratori didattici e ricreativi per bambini dai zero ai 6 anni, incontri di informazione e formazione per i genitori in cerca di occupazione, laboratori creativi 3D, musicali, di lettura, artigianali, di arte e di manipolazione, di integrazione multiculturale, di psicomotricità, ma anche l’apertura di sportelli dedicati all’ascolto, all’accompagnamento alla genitorialità e all’orientamento al lavoro per le famiglie, formazione per docenti e operatori, oltre all’attivazione del Nido nel bosco per attività di outdoor education. Spazio anche alla tecnologia digitale, con la creazione di un’app per i genitori, e all’economia circolare, con la promozione di un mercatino per il riuso e la realizzazione di biciclette brandizzate Cittadella con materiali ecologici attraverso laboratori per detenuti ed ex detenuti della casa circondariale di Pescara. Tutte le fasi del progetto, inoltre, saranno raccontate sull’apposita sezione del quotidiano online “Felicità Pubblica – alla ricerca dell’economia civile” e sul blog Percorsi con i bambini.

A presentare la struttura e il progetto, questa mattina nel corso di una conferenza stampa all’interno della Cittadella dell’infanzia, sono stati la presidente della Cooperativa sociale Orizzonte, Grazia Giallorenzo, il vicesindaco di Pescara, Giovanni Santilli, gli assessori comunali Nicoletta Di Nisio e Maria Rita Paoni Saccone e l’ingegnere Marco Polce, tecnico del Comune adriatico.

 

Tutte le attività previste nel progetto hanno ancora posti a disposizione e, almeno per il momento, non c’è alcuna restrizione per la partecipazione. Nel caso in cui la domanda dovesse superare i posti a disposizione, variabili a seconda delle attività, verrà valutata la possibilità di dare priorità all’utenza sulla base del reddito familiare.

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Banda ultra larga, entro 2 anni tutti gli interventi completati

"Anche nei piccoli comuni abruzzesi sarà possibile navigare fino a 1 Gigabit al secondo con una rete interamente in fibra ottica (FTTH) che arriva direttamente nelle case dei cittadini, per colmare quel divario digitale che rischia di escludere migliaia di cittadini dalla possibilità di usufruire di un collegamento ad internet ultraveloce. Entro due anni tutto l'Abruzzo avrà una connessione ultra veloce e affidabile". Questo il commento del presidente della giunta regionale, Marco Marsilio nel corso della conferenza stampa che si è tenuta a San Pio delle Camere questa mattina.

La nuova fase del piano (BUL) è stata illustrata alla presenza del Presidente, dall'amministratore Delegato di Infratel Italia Domenico Tudini, dall'amministratore delegato di Open Fiber, Elisabetta Ripa, dall'assessore regionale con delega all'Informatica, Guido Quintino Liris, del Sindaco, Pio Feneziani, e del responsabile Agenda digitale Regione Abruzzo, Domenico Lilla.

Il progetto è realizzato da Open Fiber nell'ambito dei bandi Infratel (società del Ministero dello Sviluppo Economico). La commercializzazione dei servizi in Abruzzo parte da San Pio delle Camere (L'Aquila), cui seguiranno progressivamente tutti i comuni della Regione interessati dal Piano Banda ultra larga nazionale.

Il Comune di San Pio delle Camere (conta circa 700 abitanti) ad oggi è interamente servito dalla fibra ottica ultra veloce. Il primo cliente del servizio di tutti i comuni abruzzesi è un artigiano di San Pio delle Camere, Ulderico Ciuffini. L'imprenditore è titolare di un'impresa familiare con 3 dipendenti e l'azienda si occupa della lavorazione del ferro.

Il piano di cablaggio in Abruzzo coinvolge 234 mila unità immobiliari in 190 comuni. L'investimento complessivo è di 90 milioni di euro. Sono già 120 i cantieri aperti da Open Fiber e i lavori sono terminati in circa 41 comuni coprendo 23 mila unità immobiliari.

A San Pio Delle Camere l'investimento è stato di 282 mila euro per collegare le 553 unità immobiliari alla banda ultra larga, tramite una nuovissima rete in fibra di circa 11 chilometri (di cui oltre il 60% realizzata sfruttando infrastrutture esistenti, quindi senza ricorrere a scavi).

La vendibilità dei servizi era già stata aperta in via sperimentale da Open Fiber, su scala nazionale, a fine 2018 ed è oggi attiva in 140 comuni. La Regione Abruzzo è stata tra le prime regioni italiane a programmare, attraverso le risorse messe a disposizione dall'Unione europea e dal governo, interventi di banda ultralarga su tutte le aree a fallimento di mercato del territorio, ossia quelle zone dove non è vantaggioso per il privato costruire l'infrastruttura di rete, visti gli eccessivi costi dovuti alla disposizione geografica delle abitazioni o alla scarsa domanda del servizio.

"I piccoli comuni dell'Abruzzo - ha affermato l'assessore Liris - attendono l'arrivo della banda ultralarga e soprattutto di veder colmato il divario digitale che ancora oggi condiziona in maniera forte lo sviluppo delle aree interne del territorio regionale. Abbiamo dato il via alla più importante opera infrastrutturale degli ultimi anni prevedendo l'eliminazione del divario digitale. Abbiamo investito circa 100 milioni di euro nel progetto di banda ultralarga, tra fondi regionali comunitari e fondi nazionali e si prevede la cablatura di tutti i comuni in Abruzzo per raggiungere circa 620 mila abitanti per un totale di circa 430 mila unità immobiliari. Stiamo cablando circa 2300 sedi della pubblica amministrazione (i principali plessi della pubblica amministrazione con particolare attenzione alle scuole e alle aziende sanitarie) oltre alle aree industriali". 

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Al porto di Ortona concessi spazi per facilitare i controlli su prodotti extra Ue

E' stato sottoscritto a Pescara, nella sede della Direzione marittima, l'accordo di contratto per la concessione in uso temporaneo e gratuito alla Regione di specifici spazi all'interno dell'area portuale di Ortona in disponibilità dell'Agenzia delle Dogane e del Monopolio per favorire le attività connesse al 'posto di controllo frontaliero'. Nello specifico, si tratta di misure di protezione contro l'introduzione nel territorio della Comunità Europea di organismi nocivi ai vegetali o ai prodotti vegetali e contro la loro diffusione. Ad apporre la firma sull'intesa sono stati il vice presidente della Giunta regionale, Emanuele Imprudente, il comandante della Direzione marittima di Abruzzo, Molise ed Isole Tremiti, Donato De Carolis ed il direttore Interregionale Lazio e Abruzzo dell'Agenzia delle Dogane, Gianfranco Brosco. Alla firma del protocollo era presente anche il Comandante della Capitaneria di Porto di Ortona, Cosmo Forte. "Quando le Istituzioni dialogano tra di loro – ha esordito il vice presidente Imprudente – non solo si ottengono risultati ma anche la velocità della tempistica rappresenta un aspetto importante. A tal proposito, si è attivata un’eccellente sinergia di cui beneficerà l’economia legata a questo territorio.  Del resto, - ha aggiunto – non c’è dubbio che il porto di Ortona rappresenti il principale scalo commerciale polifunzionale dell’Abruzzo rivestendo un ruolo fondamentale anche per la presenza di numerosi operatori attivi nell'ambito dell’industria pastaia e mangimistica”. Solo nel 2019 le importazioni hanno riguardato grano tenero, grano duro e mais proveniente da diversi Paesi come Russia, Moldavia, USA, Ucraina, Kazakhistan per un totale di 98.722,831 tonnellate. Invece, le esportazioni di sottoprodotti della lavorazione del grano duro ad uso umano, con destinazione Turchia, è stato calcolato per circa 4.500 tonnellate. 

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Turismo, una rete con Enit per favorire la promozione dei territori

 Favorire ed incrementare un maggiore raccordo tra Regioni, Enit e Ministero, organizzare in maniera unitaria le varie attività di promozione all'estero del turismo italiano, condividere i progetti di sviluppo e quindi dare un impulso concreto per incrementare le presenze dei turisti in Italia ed in Abruzzo. Questi gli argomenti principali affrontati durante la Commissione Turismo e Industria Alberghiera svoltasi, questa mattina, a Roma, nella sede dell'Enit, e presieduta dall'assessore della Regione Abruzzo, Mauro Febbo, in qualità di coordinatore della Commissione Turismo.

"Al tavolo – spiega Febbo – era presente il sottosegretario al Turismo, Lorenza Bonaccorsi, con cui abbiamo ribadito come sia vitale e strategico il raccordo unitario tra le Regioni, l'Enit ed il Ministero alla Cultura e Turismo. Al sottosegretario abbiamo ribadito come sia fondamentale lavorare e programmare le politiche turistiche in maniera unitaria soprattutto con il Governo centrale. Infatti durante i lavori sono stati illustrati e condivisi il piano strategico 2020 e le linee guida di marketing e promozione per il rilancio dell'Italia turistica nel mondo. Gli obiettivi dei prossimi mesi del coordinamento saranno le attività promozionali, la segmentazione dei mercati e le campagne internazionali. Infine, si sono definite le procedure di trasferimento ad Enit - d'accordo con il Ministero - delle piattaforme digitali predisposte dal Coordinamento interregionale ai fini di uno sviluppo turistico sostenibile, accessibile e innovativo. L'Abruzzo – conclude l'assessore – ha un potenziale enorme e, nei prossimi mesi, lavoreremo per sviluppare i progetti già incardinati come la nuova Campagna di Promozione, la riforma della governance, lo sviluppo delle infrastrutture in montagna, l'ampliamento delle piste ciclabili, Expò 2020 e tutti quei programmi capaci di far crescere il nostro turismo".

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