Redazione Notizie D'Abruzzo

Riciclaggio transnazionale, operazione della Polizia tra Abruzzo e Marche

La Polizia di Stato di Teramo ha eseguito una vasta operazione, denominata "The Travelers", nei confronti di cittadini nigeriani accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla commissione dell'illecita intermediazione finanziaria, autoriciclaggio e riciclaggio trasnazionale, nonche' di tratta di esseri umani. Le indagini dei poliziotti della Squadra mobile con la collaborazione del Reparto prevenzione crimine "Abruzzo" di Pescara e delle Squadre mobili di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia dell'Aquila, hanno accertato "l'esistenza di un'associazione a delinquere, con basi operative nelle province di Teramo, Ascoli Piceno, Fermo e Macerata, composta tutta da cittadini nigeriani dedita al riciclaggio ed all'autoriciclaggio verso la Nigeria, attraverso viaggi in aereo, di ingenti somme di denaro, abilmente occultate all'interno dei bagagli al seguito, provenienti dallo sfruttamento sessuale di giovani nigeriane e da ulteriori attivita' illecite". Dall'inchiesta sarebbe emersa l'esistenza di "un sistema capillarmente diffuso su tutto il territorio nazionale che costituisce un meccanismo strutturato e transazionale di raccolta del risparmio o di riciclaggio ed autoriciclaggio attraverso il meccanismo dell'hawala".

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Due morti in un incidente in montagna sulla Majella

I due escursionisti precipitati durante un'escursione in montagna, sulla Maiella, nel Pescarese, sono morti. Le vittime sono: Giampiero Brasile, 58 anni, dermatologo di Lanciano, residente a Pescara, e Antonio Muscendere, 55, di Sora. A constatare il decesso e' stato il medico del 118, intervenuto sul posto con l'elicottero. Il Soccorso alpino (Cnsas) e i vigili del fuoco sono al momento impegnati nel recupero dei corpi. Presenti anche i carabinieri. Feriti gli altri due compagni di escursione che hanno lanciato l'allarme e sono stati trasportati all'ospedale di Pescara.

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A Paganica incontro sulla tossicodipendenza

A Paganica, ieri pomeriggio, in una sala civica piena di persone, la prima iniziativa della nuova campagna delle democratiche, per parlare di prevenzione, della conoscenza del fenomeno tossicodipendenza, con Daniela Spaziani, psichiatra e responsabile UOSD ser.D, Antonio Lattanzi, dirigente scolastico, Federico Palmerini, sacerdote, responsabile servizio diocesano di Pastorale Giovanile. Ha moderato il dibattito Deborah Palmerini, esponente conferenza democratiche della provincia dell’Aquila. Tra i presenti, oltre all’onorevole Stefania Pezzopane, l’assessore comunale Daniele Ferella, il segretario del circolo pd di Paganica Alì Salem, il presidente dell’Ordine degli avvocati dell’Aquila Maurizio Capri, lo scrittore Goffredo Palmerini e rappresentanti dell’ Associazione “Alice”.
 
Pensiamo che tutti i temi, anche i più spinosi, vadano affrontati e trattati, con coraggio, rispetto e coinvolgendo le adeguate competenze per creare luoghi d’informazione e d’incontro; perché riteniamo che ogni prevenzione cominci dalla conoscenza del fenomeno.
 
I dati sul consumo di sostanze che danno dipendenza sono allarmanti. Secondo l’ultimo rapporto dell’agenzia delle Nazioni Unite, 271 milioni di persone hanno fatto uso di droghe nel 2017, l’ultimo anno analizzato. Tra le conseguenze dell’aumento del consumo di droghe, l’inevitabile accrescimento del numero di persone che soffrono di gravi disturbi di salute: in dieci anni si è passati da 30,5 milioni a 35 milioni. Aumentato anche il numero dei decessi. Le morti totali per droga nel mondo nel 2017 sono stati 585mila; più 30% rispetto ai 450mila del 2015. Altro dato preoccupante è l’aumento costante della potenza delle droghe.
 
Questi solo alcuni degli elementi riguardanti un tema difficile, aspro, che, come democratiche, abbiamo però proposto perché riteniamo che la conoscenza delle questioni sia elemento essenziale per riuscire a comprendere i temi, senza affidarsi ad un diffuso pressappochismo assai in voga e affatto utile. Proseguiremo nella nostra nuova campagna sui territori per una miglior comprensione di temi e questioni, toccando ambiti diversi e invitando cittadine e cittadini alla partecipazione.

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Spoltore: riunione operativa per l’ordine e la sicurezza pubblica della comunità

Operazione “Spoltore sicura”: La scorsa settimana in Comune c'è stata una riunione tra il sindaco Luciano Di Lorito, il comandante dell'Arma locale Lgt. Enrico Bicocca e il comandante della Polizia locale Cap. Panfilo D'Orazio nel corso della quale è stata affrontata la tematica sull’ordine e la sicurezza pubblica della comunità, in particolare si è discusso sul funzionamento del sistema di videosorveglianza che a breve sarà potenziato con l’implementazione di ulteriori telecamere, che permetteranno di monitorare l’intero territorio spoltorese. Nella circostanza, con l’approssimarsi delle festività, è stata definita anche un’attività di prevenzione dei furti in abitazione nella quale l’Arma e la Polizia Municipale intensificheranno, anche con l’impiego di personale in borghese, i servizi di controllo del territorio. 

"Quest'operazione" sottolinea il Comandante Bicocca "è un segnale importante per Spoltore che pur essendo una cittadina sicura non deve abbassare il livello di attenzione e pertanto questa iniziativa sottolinea la incisiva presenza delle Istituzioni che opereranno per rendere il cittadino ancora più sicuro.

"La collaborazione tra le istituzioni" aggiunge Di Lorito "è fondamentale. Abbiamo deciso di mettere a supporto delle forze dell'ordine Statali le nostre risorse con l'impiego della Polizia Locale mediante servizi coordinati e congiunti per prevenire e contrastare i fenomeni che colpiscono la cittadinanza, questo perché siamo convinti che solo lavorando in sinergia si ottengono i risultati sperati".

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Festa dell’albero a Salle (Pe): oggi l’iniziativa con la piantumazione dei nuovi alberi

 

Si è svolta questa mattina la Festa dell'albero a Salle (Pe).

Con il corteo partito da Piazza Beato Roberto, guidato dal parroco Padre Federico e dal sindaco Davide Morante, la comunità sallese si è recata nel giardino antistante il Museo delle Corde Armoniche dove si è svolta la cerimonia.

"Noi viviamo in un luogo circondato dalla natura, il Morrone, la Maiella, la valle dell'Orta. Sin da bambini abbiamo la fortuna di respirare aria sana e pulita, crescere in un luogo senza inquinamento. É una fattore importantissimo, ed è per questo che dobbiamo prestare sempre attenzione alla difesa della natura, a preservare tutte queste bellezze". Ha affermato il sindaco di Salle Davide Morante.
"In questo dobbiamo essere bravi ed intelligenti a non vivere con assoluta negatività alcune restrizioni che ad esempio i vincoli del parco presentano, ma dobbiamo dialogare con gli altri enti affinché non ci siano solo vincoli, affinché la montagna, le nostre risorse naturali, siamo delle risorse per noi. In questa ottica ha iniziato un percorso, seppure da poco tempo, il vice sindaco Claudio Fonzo che ha la delega a rappresentare il comune di Salle all'Ente Parco. Siamo felici della presenza di Legambiente, con cui abbiamo già avviato una collaborazione in occasione della riuscita e partecipata manifestazione Puliamo il Mondo. Altre iniziativa faremo insieme. Cosi come siamo entusiasti della collaborazione con la Geav e la Protezione Civile di Caramanico Terme, oltre alla collaudata parteciparzione delle associazioni sallesi: Orizzonti onlus, Amici del Museo delle Corde Armoniche, Blues Time, Centro di Lettura, Life in Salle. Un ringraziamento al Vivaio Raulli che ha donato le piante di ulivo".

Alberi di ulivo sono stati piantumati a simboleggiare i nuovi nati e la Festa dell'albero conclusa dai bambini di Salle che hanno dedicato la famosa canzone "Per fare un albero" scritta da Gianni Rodari e cantata da Sergio Endrigo.


All'iniziativa hanno partecipato i rappresentanti di Legambiente Abruzzo, la Geav (Guardie Ecologiche Ambientali) e la Protezione Civile di Caramanico Terme.


 

 

 

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Trovato morto l’escursionista disperso sul Gran Sasso

E' stato trovato senza vita Matteo Martellini, di Città Sant'Angelo disperso da 36 ore sul Gran Sasso. L.e ricerche, portate avanti con un considerevole numero di tecnici non soltanto del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico ma anche della Guardia di Finanza, si sono concluse poco fa con l'individuazione del cadavere del giovane in un canalino del Monte Camicia del massiccio del Gran Sasso, alta 2564 metri, posta nella sua parte sud-orientale. La salma e' stata trasferita dai soccorritori all'obitorio dell'ospedale dell'Aquila e posta a disposizione dell'autorita' giudiziaria che potrebbe disporre dell'autopsia prima di concedere il nullaosta per i funerali. L'allarme e' scattato venerdi' alle 23,30 da parte di un amico, che sapendo che il giovane era andato sul Gran Sasso, non lo aveva visto tornare. La sua auto e' parcheggiata a Fonte Vetica e la bicicletta a Vado di Sole. 

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Rottamazione-ter e saldo e stralcio, ultima chiamata per 1,8 milioni di contribuenti

Lunedi' 2 dicembre  scade il termine per il pagamento della rata per chi ha aderito alla "rottamazione-ter" e al "saldo e stralcio" delle cartelle (ci sono comunque 5 giorni di 'tolleranza'). Si tratta dell'ultima chiamata per 1,8 milioni di contribuenti che dovrebbe portare nelle casse dello Stato almeno 1,2 miliardi di euro che si aggiungeranno agli 1,6 miliardi gia' incassati a luglio in occasione della prima rata della rottamazione-ter, per un gettito complessivo nel 2019 di 2,8 miliardi atteso dai due provvedimenti di definizione agevolata dei debiti iscritti a ruolo. L'obiettivo di incasso per l'anno in corso e' contenuto nell'atto aggiuntivo tra Mef e Agenzia delle entrate-Riscossione illustrato il mese scorso dal presidente dell'Ente Antonino Maggiore durante l'audizione allla Camera. In quella occasione e' emerso che la prima rata della rottamazione-ter, scaduta il 31 luglio, ha registrato pagamenti superiori alle attese e pertanto a fine anno il risultato complessivo potrebbe anche essere piu' alto del previsto. In effetti la platea dei contribuenti interessati e' molto ampia. La scadenza del 2 dicembre (il termine fissato al 30 novembre cade di sabato ed e' posticipato al lunedi' successivo) riguarda il pagamento della prima rata di circa 385 mila contribuenti che hanno aderito al "saldo e stralcio" e di circa 267 mila "ritardatari" della "rottamazione-ter", cioe' chi ha usufruito della riapertura dei termini fino al 31 luglio 2019 per presentare la domanda (la scadenza iniziale era fissata al 30 aprile 2019). A questa platea si aggiungono circa 1 milione 170 mila contribuenti che hanno aderito alla "rottamazione-ter" entro il 30 aprile, compresi coloro che hanno mancato l'appuntamento della prima rata fissato allo scorso 31 luglio. Per questi ultimi, infatti, e' prevista la possibilita' di rientrare nei benefici della "rottamazione" saldando prima e seconda rata entro il 2 dicembre. Alla stessa data e' fissato il termine per il pagamento della seconda rata della "rottamazione-ter" per i contribuenti che hanno versato la prima entro lo scorso 31 luglio. Il mancato, insufficiente o tardivo pagamento anche di una sola rata, oltre la tolleranza di cinque giorni prevista per legge (sono validi i pagamenti effettuati entro il 9 dicembre 2019), determina l'inefficacia della definizione agevolata, il debito non potra' essere piu' rateizzato e l'Agente della riscossione dovra' riprendere le azioni di recupero

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L’84% degli italiani risparmia parte dello stipendio ogni mese

Gli italiani sono 'formiche' nella gestione del denaro: l'84% risparmia parte dello stipendio ogni mese, a fronte di una media europea del 75%. Non sono pero' altrettanto fiduciosi (40% e' pessimista) su un futuro con una pensione dignitosa. Come primi maestri di educazione finanziaria hanno i genitori (53%) e tra le priorita' dei costi affrontare il pagamento delle bollette di luce e gas (83%) e sanita' (60%). Risparmiare e' una scelta fatta soprattutto per le spese inattese (71%) e in classifica mettono prima Internet e la banda larga (56%) dell'affitto (27%).

I dati emergono dalla settima edizione dell'European Payment Consumer Report (Ecpr) di Intrum basato sulle risposte di oltre 24.000 consumatori di 24 Paesi europei (oltre 1.000 in Italia). L'indagine, che punta a ottenere informazioni sulla vita quotidiana, evidenzia che chi non paga le bollette in tempo e' perche' non ha la disponibilita' economica immediata, in linea con il trend europeo. Il 69% afferma di avere pagato tutte le bollette in tempo negli ultimi 12 mesi (77% media europea). Dopo le spese inattese, le buone ragioni per risparmiare sono i consumi (47%). Acquisto di casa (17%) ed educazione (17%) sono i fanalini di coda. Il 26% mette da parte meno del 5% dello stipendio mensile (come in Europa), mentre il 27% mette da parte fra il 5% e il 10%. Il 16% degli italiani non mette da parte soldi mensilmente (25% media europea).

Il 20% afferma di non essere preoccupato di non riuscire a permettersi in futuro l'acquisto di una casa e il 39% non sa se preferirebbe spendere il proprio denaro per godersi il presente oppure per il futuro. Fermo restando che negli ultimi sei mesi il 78% degli intervistati (83% nel 2018) non ha richiesto un prestito e il 60% non ne avrebbe bisogno nemmeno per fare fronte a spese improvvise, tra chi invece l'ha chiesto l'ammontare va dal 10% al 25% dello stipendio mensile. Se si parla di economia familiare pero' negli ultimi 6 mesi, il 51% (20% nel 2018) ha chiesto almeno una volta un prestito o ha aumentato il limite della propria carta di credito per fare acquisti per i propri figli. Quanto a modalita' di pagamento il 68% preferisce i contanti e il 48% paga comunque con la carta di credito. In tutta Europa invece il 52% preferisce il bancomat. Il 56% del campione italiano e' d'accordo pero' nell'affermare che la tecnologia ha semplificato la gestione delle proprie finanze. In campo entra il tema sostenibilita': il 53% degli intervistati riferisce di essere piu' propenso ad acquistare prodotti di natura etica. La sostenibilita' d'altra parte sembra un freno per gli acquisti: per il 38% ha causato una limitazione delle spese

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Ortona, Di Nardo: giunta ha fallito, si torni al voto

“Nella giornata di oggi, in Consiglio comunale, è andata in scena la crisi politica della Giunta Castiglione, recentemente azzerata dal sindaco. Una crisi profonda e irreversibile, che è l’ovvia conseguenza dell’assoluto fallimento di questi due anni e mezzo di amministrazione comunale. Riteniamo a questo punto necessario tornare al voto, come chiesto già da tempo, piuttosto che tentare di rimettere insieme i cocci, attraverso accordicchi di potere, che forse potrebbero consentire al sindaco di vivacchiare ancora qualche tempo, ma non certo di governare e fornire le risposte di cui la città e i cittadini ortonesi hanno bisogno”. Così Angelo Di Nardo, capogruppo in Consiglio comunale di Fratelli d’Italia, Lega, Libertà e Bene comune per Ortona, al termine della seduta odierna del Consiglio, che ha visto i banchi riservati ai membri della giunta desolatamente vuoti.

“In attesa di conoscere lo sbocco di questa grave crisi politica – prosegue Di Nardo – consideriamo una grande e duplice vittoria l’approvazione delle mozioni da noi proposte da parte del Consiglio”.

E’ stata infatti approvata, all’unanimità, la proposta di delibera sulla Sasi, che comporterà la convocazione del presidente Basterebbe per riferire nell’ambito della Conferenza dei capigruppo. “La convocazione urgente era un atto dovuto – rimarca il capogruppo del centrodestra - in seguito all’inspiegabile aumento delle tariffe, a fronte delle condizioni sempre più precarie e delle continue interruzioni che interessano la rete idrica locale”.

Approvata, all’unanimità, anche la mozione sulla Legge Meloni. “Con l’approvazione di questa mozione – spiega Di Nardo – il Comune assume l’impegno ad acquistare i seggiolini dotati di dispositivi antiabbandono in favore delle famiglie più bisognose”.

 

 

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Pronto soccorso, mancano 2 mila medici

Pronto soccorso, mancano 2 mila medici
La prima proposta è “per evitare l’esplosione del sistema”. È l’incipit, a suo modo allarmante, dell’ultimo comunicato della Società italiana di medicina di emergenza urgenza (Simeu) che lancia l’Sos al presidente Mattarella per chiedere il via libera all’ingresso nella medicina di urgenza di giovani neo laureati.
Cosa accade, per avere toni così definitivi e proposte così dirompenti? Tra l’altro in un settore della sanità così delicato e che può riguardare tutti? È la carenza di medici in Italia, in particolare quelli del Pronto soccorso a spingere il presidente del Simeu, Francesco Rocco Pugliese a lanciare una raccolta firme condivisa da 200 direttori di Pronto soccorso perché è “urgente tamponare i prossimi 5 anni”. La proposta prevede l’assunzione di medici non specialisti, anche neo-laureati, da iscrivere però contemporaneamente in sovrannumero alle Scuole di specializzazione in Medicina d’urgenza. Una via che appare obbligata dettata dal fatto che al
Pronto soccorso dal nord al sud, “sono a rischio chiusura: i medici mancanti sono ormai oltre 2.000 e non si riescono più a coprire i turni”. Il documento dell’Accademia dei direttori Simeu è indirizzato in primis al capo dello Stato Sergio Mattarella ed al ministro della Salute, Roberto Speranza. La prima proposta, per evitare l’esplosione del sistema”, si legge nel documento presentato il 15 novembre scorso e ufficializzato in un incontro al Senato, è proprio l’introduzione dell’”ospedale d’insegnamento”. In altri versi è necessario prevedere l’assunzione temporanea nei Pronto Soccorso di medici non specialisti, anche neo-laureati, o con una specializzazione diversa, da iscrivere contestualmente in sovrannumero alle scuole di specializzazione di Medicina di emergenza. Un modo per inserire i giovani neo laureati o addirittura ancora studenti dentro un sistema lavorativo e quindi di esperienza professionale.
La loro formazione, sempre secondo la proposta della Società italiana di medicina di emergenza urgenza,
avverrebbe per la parte pratica nei dipartimenti d’emergenza, integrata poi dalla formazione teorica nelle sedi universitarie.
In questa maniera, sottolinea il
presidente del Simeu, Francesco Rocco Pugliese, “si ovvierebbe in tempi rapidi alla drammatica carenza di medici nei Pronto Soccorso, con un provvedimento che consentirebbe nell’arco dei prossimi cinque anni di comporre i futuri organici di Ps con soli specialisti in Medicina d’emergenza urgenza”. Tali medici sarebbero destinati nell’immediato, si spiega nel documento, “alla gestione di pazienti con codice a minore priorità ed eseguirebbero la formazione pratica sul campo sotto la supervisione dei direttori”. Per evitare che ci siano tensioni professionali la proposta della Società italiana di medicina di emergenza urgenza,
fa presente che si tratta di “dequalificare i medici d’urgenza ma è necessario tamponare l’emergenza. La nostra è una proposta urgentissima, una misura-tampone temporanea ed eccezionale”.
La Simeu nella sua lettera al presidente Mattarella e ai senatori, ha chiesto anche di “risolvere le carenze strutturali e organizzative”, a partire dalla previsione di un numero congruo di posti letto, e di intervenire sul “grave disagio lavorativo cui sono sottoposti i medici d’urgenza, e che rende poco attrattiva questa professione”. Ciò anche intervenendo decisamente contro il fenomeno delle aggressioni sul luogo di lavoro e prevedendo una valorizzazione economica del lavoro in Emergenza. L’obiettivo, ha concluso Pugliese, è pure “arrestare l’attuale fuga dai Pronto soccorso di professionisti preziosi e difficilmente sostituibili”. Il problema non è solo legato alla carenza di medici di pronto intervento, ma a conti fatti tra
il 2011 e il 2017 il Sistema sanitario  nazionale, ha perso più di 4mila unità e l’età media è passata da 51,0 a 52,9 anni. Ciò che più preoccupa, tuttavia, è l’avvicinamento alla pensione del gruppo più folto di professionisti, i circa 25mila medici che nel 2019 hanno tra i 62 e i 66 anni, nonché gli ulteriori 22mila che nel 2019 hanno tra i 57 e i 61 anni.
Quota 100 ha accelerato il congedo di questa parte di lavoratori.
Alle difficoltà causate dall’impatto dei pensionamenti va aggiunta l’insufficiente compensazione causata dal cosiddetto imbuto formativo, il grande ingorgo formatosi all’ingresso della carriera medica in ragione del basso numero di borse di specializzazione disponibili. C’è poi da ricordare il numero chiuso per gli aspiranti giovani che intendono abbracciare la professione medica. Dal pronto soccorso, all’età e fuga dei medici verso la lesione, al numero chiuso degli studi, sono tre problemi che se non risolti tra breve segneranno davvero la crisi del sistema sanitario.

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