Cronaca

Trasporti, pendolari della Val di Sangro in Molise con meno spese

Si è riunito il tavolo tecnico-politico convocato dalla Regione Abruzzo e dalla Regione Molise per cercare di risolvere i problemi degli operai pendolari molisani ed abruzzesi operanti nella Val di Sangro e trovare soluzioni efficaci e percorribili. Nello specifico si sono esaminate le criticità che le aziende di trasporto molisane incontrano durante lo svolgimento del servizio in determinate zone della Val di Sangro stessa, con particolare riguardo alle difficoltà a raggiungere le singole aziende. Il Sottosegretario Umberto D'Annuntiis per l'Abruzzo e l'Assessore Niro per il Molise, hanno elaborato una proposta per la risoluzione dei problemi che ha riscontrato la determinante collaborazione da parte di tutti i soggetti intervenuti, consentendo così di eliminare i disagi per i lavoratori - in gran parte molisani - che si recano nelle aziende nel nucleo industriale della Val di Sangro. E' stato deciso che, una volta completati gli adempimenti amministrativi previsti entro l'inizio della prossima settimana, le aziende molisane che effettuano il servizio di collegamento alla zona industriale della Val di Sangro consentiranno ai lavoratori di raggiungere le singole aziende senza costi aggiuntivi a carico della Regione.

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Campagna di prevenzione e diagnosi del cheratocono

E' iniziata la campagna di prevenzione e diagnosi del cheratocono, promossa dall'Universita' degli Studi di Verona, dal Centro Nazionale di Alta Tecnologia in Oftalmologia (CNAT) dell'Universita' di Chieti - Pescara e dal Centro Ambrosiano Oftalmico (CAMO), in collaborazione con Neovision e con il patrocinio del Ministero della Salute, dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, della Societa' Italiana Trapianto di Cornea e Superficie Oculare (S.I.TRA.C.), della Societa' Oftalmologica Italiana (SOI) e dell'Associazione Italiana CHEratoconici (A.I.CHE.). E' stato inoltre richiesto il patrocinio della Regione Veneto. Il cheratocono, una patologia di cui poco si parla, e' una malattia progressiva della cornea che causa l'assottigliamento e la deformazione della stessa, provocando una riduzione anche molto grave della capacita' visiva, fino a portare alla cecita'. Puo' esordire fin dalla giovane eta' e se non immediatamente diagnosticato, e' un disturbo difficilmente curabile se non con un trapianto di cornea. Fino all'11 ottobre la campagna di informazione e prevenzione vedra' coinvolti diversi centri su tutto il territorio nazionale. Per un mese, equipe di medici oculisti, ortottisti e assistenti in oftalmologia effettueranno screening oculistici gratuiti, dedicati a giovani di eta' compresa tra i 15 e i 35 anni e che non abbiano mai avuto una diagnosi di cheratocono, per individuare la malattia e suggerire eventuali visite o esami di approfondimento, oltre a informare la cittadinanza su una patologia oculare che puo' arrecare gravi danni alla vista. Lo screening sara' eseguito solo nei centri aderenti alla campagna

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Cinghiali abbattuti dalla Polizia Provinciale donati alle mense dei poveri

 I cinghiali abbattuti dalle squadre della Polizia Provinciale di Teramo durante le operazioni di contenimento, dopo le verifiche sanitarie di rito e le operazioni di macellazione, sono stati donati alle associazioni di volontariato che gestiscono le mense per la distribuzione di pasti alle persone in condizioni di bisogno. Si tratta di 'Casa Madre Ester' di Pineto, della Caritas e della mensa francescana a Teramo.

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Scuola, 173 mila alunni d’Abruzzo tornano sui banchi

Sono 173.096 gli alunni delle scuole di ogni ordine e grado che il prossimo 16 settembre, data ufficiale stabilita dal calendario regionale, torneranno in aula; molte istituzioni scolastiche del territorio regionale, in base all'autonomia, hanno stabilito di anticipare di qualche giorno la ripresa delle lezioni. A renderlo noto e' l'Ufficio scolastico regionale. Sono 51.544 gli studenti della provincia di Chieti, 45.154 nella provincia di Pescara, 39.854 nella provincia di Teramo e 36.544 gli studenti della provincia aquilana. Rispetto al precedente anno scolastico e' stata rilevata una contrazione di 1.639 alunni da cui e' scaturita la riduzione di sole 7 classi. A Chieti e' stata registrata una diminuzione di 710 studenti, 319 all'Aquila, 312 a Pescara e 298 a Teramo. Sono terminate le assunzioni del personale docente, educativo e ATA, con l'immissione in ruolo di 741 docenti nelle scuole di ogni ordine e grado di cui 107 nel sostegno. Il 94% del corpo docente e' costituito da insegnanti di ruolo, il 6% da docenti a tempo determinato, dato in controtendenza con altri territorio della Nazione. Il totale del contingente su base regionale degli insegnanti di sostegno e' di 4.614 posti di cui 1984 posti in deroga autorizzati dall'Ufficio Scolastico regionale. Per garantire la regolare ripresa delle attivita' didattiche, sono state concluse le operazioni di utilizzazione e assegnazione provvisoria del personale docente in anticipo rispetto alla scadenza prevista nonche' quelle di nomina dei docenti e del personale ATA a tempo determinato

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Chieti, monitoraggio geofisico su una zona della città

Il sindaco di Chieti Umberto Di Primio e il geologo Fabio Colantonio hanno tenuto una conferenza stampa in cui sono stati forniti aggiornamenti sul monitoraggio geofisico quotidiano commissionate dal Comune e tutt'ora in atto in via Fonte Vecchia, via Don Minzoni, via Arenazze e sul cavalcavia di via Gran Sasso. Nella zona, infatti, si sono verificate importanti criticita' strutturali in un condominio che hanno portato all'emissione di un'ordinanza di sgombero e di abbattimento dello stabile, mentre da parte dei residenti della zona si stanno manifestando perplessita' e timori che il fenomeno possa riguardare anche altri edifici.

"Anche se si sono verificate importanti criticita' strutturali nel condominio Trinchese di via Don Minzoni, non bisogna generare allarmismo e dare man forte agli sciacalli che cavalcano il tema, in quanto le indagini tecniche che si stanno effettuando e la cui relazione sara' disponibile a fine gennaio 2020 saranno finalizzate alla messa in sicurezza dell'area, consentendo alle famiglie, proprietarie degli immobili della zona, di effettuare le proprie scelte a riguardo - ha detto Di Primio. Ove vi fossero degli alert, segnalati dai monitoraggi in corso, saremo i primi ad intervenire per tutelare la pubblica e privata incolumita'. Le scuole presenti nella zona ovvero l'asilo nido di via Arenazze, la scuola Corradi e l'Istituto comprensivo Vicentini-Della Porta, non sono interessate da fenomeni franosi''. ''La situazione strutturale degli altri palazzi della zona - ha evidenziato Di Primio - e' differente da quella del condominio oggetto di ordinanze di sgombero e abbattimento. Sugli edifici limitrofi, infatti, non vi e' alcuna segnalazione da parte delle autorita', in primis dei Vigili del Fuoco, che segnalino al Comune la presenza di un pericolo. Le attivita' di indagine che stanno effettuando i privati sono anche giuste ma il Comune non ha prodotto alcuna ordinanza analoga a quella del condominio di via Don Minzoni''. Per Colantonio ''l'area in questione risulta essere interessata da due fenomeni franosi risalenti a decenni addietro e su cui e' stata riscontrata una riattivazione repentina in seguito alle forti piogge dell'agosto 2018. Lo scopo delle indagini -ha detto il geologo - e' quello di definire la geometria della porzione di collina instabile e la cinematica monitorando l'area interessata, compreso il cavalcavia di via Gran Sasso. A tal proposito sono stati istallati dei sistemi ottici sul Cavalcavia, 5 sondaggi geognostici profondi fino a 45 metri ed attrezzati a tubi inclinometrici nonche' eseguito circa un chilometro di tomografie, sia sismiche che elettriche, al fine di ricostruire il cuneo di sabbia nel sottosuolo. La relazione tecnica finale avra' lo scopo di definire l'estensione del fenomeno franoso e la conseguente perimetrazione dell'area da sottoporre all'Autorita' di Bacino''. 

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Pirata della strada che uccise pensionato identificata dopo 3 mesi

E' stata denunciata e ha evitato l'arresto perche' si e' presentata spontaneamente e ha ammesso di essere lei alla guida dell'auto, la donna che il 2 giugno scorso, a Colleranesco di Giulianova, a bordo della sua macchina travolse il pensionato Camillo Pechini, che mori' il 17 luglio, dopo 46 giorni di agonia, all'ospedale di Teramo; alla donna sono stati contestati i reati di omicidio stradale, omissione di soccorso e fuga. La donna di 73 anni, ha dichiarato al pm Stefano Giovagnoni, che l'ha sentita negli uffici del Comando della Polizia Stradale di Teramo, di essersi accorta del tonfo sulla parte anteriore della sua auto, ma di non aver capito che aveva urtato una persona, nonostante si fosse fermata qualche centinaio di metri oltre, per verificare l'entita' dei danni alla vettura. L'auto, una Renault Clio di colore grigio, indicata da un testimone oculare e filmata in un video del sistema di sorveglianza di una casa vicina all'impatto, era stata sequestrata alcuni giorni fa dagli agenti della stradale diretti dal vicequestore Nadia Carletti. I sostituti commissari Antonio Bernardi e Stefano Di Stefano, assieme ai colleghi della Polizia postale e delle comunicazioni di Teramo, coordinati dall'ispettore Tazio Di Felice, in tre mesi di indagine hanno passato al setaccio ben 20 mila utenze telefoniche raccolte nei tabulati del 2 giugno, registrati sui ripetitori della zona. E' stato cosi' scremato un elenco di almeno cinque autovetture dello stesso modello e colore intestate ad altrettanti residenti nella provincia di Teramo, fino a individuare quella sospetta. L'auto in questione aveva un fanale destro nuovo, ma ancora i danni alla carrozzeria e sul parafango destro anche un lego di stoffa appartenuto ai pantaloni della vittima. Il riconoscimento fotografico da parte del testimone che guidava l'auto dietro a quella della investitrice, ha chiuso il cerchio delle indagini.

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Processo inquinamento Sasi, due assoluzioni

Sono stati entrambi assolti i due imputati accusati di inquinamento ambientale di fiumi e mari per il malfunzionamento di 12 depuratori, in sette comuni, sequestrati il 28 aprile 2015. La sentenza e' stata emessa oggi pomeriggio dal giudice Andrea Belli a favore dell'ex presidente della Sasi Spa di Lanciano e l'amministratore della Ecoesse che aveva l'appalto per controllare gli impianti di Atessa, Bomba, Quadri. Altri depuratori vennero sequestrati a Lanciano, Treglio, Santa Maria Imbaro e Rocca S. Giovanni. Per i vari reati ambientali contestati assoluzione giunta per tra prescrizioni di reato, perche' il fatto non e' previsto dalla legge come reato, perche' il fatto non sussiste. Prima di emettere la sentenza Belli ha Belli ha dichiarato con ordinanza anche l'inutilizzabilita' della consulenza del pm perche' eseguita dopo la scadenza delle indagini preliminari, atteso che la proroga della prima scadenza e' stata chiesta dopo la scadenza del termine. Dichiarati cosi' inutilizzabili le deposizioni rese dal consulente della procura in udienza, su cui la stessa procura aveva costruito l'impianto accusatorio. Il giudice ha poi revocato il sequestro preventivo dei depuratori. Le difese avevano chiesto l'ampia assoluzione dei due imputati. Al processo si era costituita parte civile il ministero dell'Ambiente chiedendo agli imputati un risarcimento danni di 25,6 milioni di euro totali, meta' a testa.

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Di Lorenzo presidente dell’Asp di Pescara

È Oreste Di Lorenzo il nuovo presidente dell'Azienda pubblica servizi alla persona (Asp) di Pescara. La Giunta regionale ha infatti accolto la candidatura proposta dall'assessore alle Politiche sociali Piero Fioretti che ha voluto alla guida dell'azienda che si occupa dei servizi sociali relativi alla scuola dell'infanzia, le case per anziani e lo Sprar, il sindaco di Villa Celiera con l'obiettivo di attuare il Piano sociale di zona. Rinnovata anche l'assemblea dei portatori di interesse dell'Asp. Accanto a Di Lorenzo ci saranno quindi Achille Ursimi, originario di Loreto Aprutino e residente a Montesilvano, che rappresentera' la Regione nell'assemblea dei portatori di interesse che, da oggi, e' fortemente costituita.

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Pescara, percorso diagnostico terapeutico per il tumore ai polmoni

E' attivo nell'ospedale di Pescara, il "Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale del tumore polmonare", in linea con il Documento Tecnico "Rete oncologica polmonare - PDTA del tumore del polmone", approvato dalla Regione Abruzzo. Il percorso e' garanzia di un corretto procedimento diagnostico-terapeutico-assistenziale, che passa attraverso l'applicazione delle Linee-Guida piu' aggiornate, permettendo un accesso facilitato al paziente. Un paziente con un sospetto diagnostico di tumore polmonare puo' accedere all'Ambulatorio di Patologia Polmonare Oncologica, sito presso l'Unita' Operativa Complessa (UOC) di Chirurgia Toracica dell'Ospedale Civile "Spirito Santo" di Pescara, al 3 piano - Ala Est, con un' impegnativa del medico di medicina generale/specialista con dicitura: "Prima visita Chirurgia Toracica per sospetta patologia polmonare oncologica" con Classe di Priorita' BREVE (B). L'erogazione della prestazione avverra' entro circa 5 giorni. Dal momento della presa in carico, il paziente entrera' ufficialmente nel percorso del Gruppo Interdisciplinare di Cure Oncologiche (GICO) e sara' seguito per gli approfondimenti diagnostici e le cure del caso. 

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Operazione antidroga a Lanciano, 4 arresti

Operazione dei carabinieri di Lanciano che hanno arrestato quattro persone con l'accusa di detenzione di stupefacenti a fini di spaccio. L'operazione denominata Lost Signal (segnale perso) a seguito di un Gps perduto durante le indagini, ha portato in carcere due uomini di Lanciano. Ai domiciliari sono finite altre due persone. Il provvedimento cautelare e' stato disposto dal Gip Massimo Canosa su richiesta del Procuratore Capo Mirvana Di Serio. L'attivita' investigativa, coordinata dal capitano Vincenzo Orlando e' consequenziale e conclusiva di un'analoga operazione antidroga che ad aprile scorso porto' in carcere due donne, madre e figlia, per della cocaina rinvenuta in una casa di riposo di Treglio. Le due donne, poi scarcerate, restano indagate. Nell'odierna operazione vi sono altri sette indagati, facenti parte del gruppo dedito allo spaccio di droga a Lanciano e sulla costa.  Nell'ambito delle due indagini collegate sono stati complessivamente sequestrati un chilo di stupefacenti in particolare cocaina. Il capitano Orlando ha ricordato che: "L'importanza della prevenzione sullo spaccio di droga a cui sono collegati altri reati. Dall'inizio dell'anno la nostra principale attivita' al 99 per cento ha riguardato la lotta agli stupefacenti, sequestrando complessivamente 11 chili di droga e 32 mila euro in contanti". Coinvolto nell'indagine anche un dipendente della Procura accusato di rivelazione di segreto d'ufficio per avere informato uno degli arrestati che c'era un'indagine in corso. 

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