Cronaca

Jova beach party a Montesilvano, festa in spiaggia

Grande festa per Jova beach party a Montesilvano. Oltre 30mila gli spettatori presenti. Qualche goccia di pioggia sulla spiaggia non ha rovinato la manifestazione nella quale Jovanotti è stato autentico mattatore. Ha cantato, ballato, anche "sposato" due fan. Alle 16 Lorenzo Cherubini dopo un rapido saluto con il quale ha aperto ufficialmente l'evento. Sui tre palchi del villaggio - il Main, lo Sbam! e il Kontiki Stage - si sono alternati gli Ackeejuice Rockers, Albert Marzinotto, Andro Dj, i Pinguini Tattici Nucleari, la brasiliana Flavia Coelho e Afrotonix.  Alle 18 Gabriele Muccino e' salito sul palco insieme a Lorenzo Cherubini per celebrare il matrimonio di Anna e Oliver che si conoscono da 16 anni e hanno scelto il concerto del Jova nazionale per coronare il loro sogno.

Il maltempo ha caratterizzato l'appuntamento di Jovanotti in questa penultima tappa del Jova Beach Party. Mentre cantava Flavia Coelho, ha cominciato a intonare la sua 'Piove', rivista in chiave brasiliana. L'area e' sorvolata da un elicottero della polizia, lo specchio d'acqua antistante la spiaggia e' stato pattugliato da motovedette.

"Il beach party e' nato non per risolvere il problema, ma per sollevarlo". Cosi' Jovanotti, poco fa al Jova Beach Party, in riferimento alla tematica ambientale, accogliendo sul palco il prorettore dell'Universita' d'Annunzio di Chieti Pescara, Augusta Consorti e il ricercatore Piero Di Carlo, che hanno presentato agli oltre 30mila spettatori presenti un progetto, avviato di recente, finalizzato alla raccolta delle plastiche in mare. "L'ecologia e' una scienza - ha aggiunto Jovanotti - e servono piu' persone come voi, quindi giro i vostri ringraziamenti a voi". Il progetto, voluto fortemente dal rettore e finanziato interamente dall'ateneo abruzzese, coinvolge circa 40 pescherecci della marineria pescarese. L'iniziativa ha incontrato l'entusiasmo dell'artista, che si e' congratulato con i promotori del progetto. Il prorettore e il ricercatore, nel complimentarsi con Jovanotti, lo hanno ringraziato per il suo impegno nella lotta alla plastica e gli hanno consegnato un tocco di laurea dell'Universita' d'Annunzio, che l'artista ha indossato.

 

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Chieti, in arrivo fondi per la prevenzione del dissesto idrogeologico

"Sono in arrivo altri importanti interventi per mitigare il rischio idrogeologico sul territorio della provincia di Chieti". Ad annunciarlo e' l'assessore regionale Mauro Febbo. Il Ministro dell'Ambiente Costa ha firmato il provvedimento che stanzia le risorse relative al Piano Nazionale per la Mitigazione Idrogeologico, il Ripristino e la Tutela della Risorsa ambientale. "Nel piano - evidenzia Febbo - sono previsti in tutto 12 interventi per la nostra regione. In particolare in provincia di Chieti: a Casalincontrada, consolidamento via Dante Alighieri, via Iconicella e via IV novembre per 1.900.000 euro; a Casalanguida, frana via Ripe, per 685.000 euro; a Vasto, consolidamento via Adriatica, per 370.000 euro; a Gessopalena, consolidamento campo sportivo, per 760.000 euro; a Fresagrandinaria, consolidamento localita' Paglarini, per 738.753,66 euro; a Gissi, completamento opere consolidamento abitato in localita' Muttello, per 1.000.000 euro; a Torino di Sangro, consolidamento localita' lago Dragoni, per 2.200.000 euro.

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Escursionista in difficoltà salvata sul Gran Sasso

E' stata presa dal panico ed è rimasta bloccata mentre tentava di approcciare la Ferrata Ricci, il percorso su roccia a 2930 m.s.l.m. che porta alla vetta orientale del Corno Grande, sul Gran Sasso. L'escursionista, una romana di 32 anni ha lanciato l'allarme, ma è stata anche avvistata da una Guida Alpina Abruzzese, che l'ha raggiunta con un gruppo di clienti e l'ha supportata nella discesa fino al Rifugio Franchetti, mentre una squadra di terra del Soccorso Alpino e Speleologico avanzava a piedi. È intervenuto anche l'elicottero del 118, che a causa della scarsa visibilità per la presenza di nebbia non ha potuto effettuare il recupero, attendendo comunque una finestra di beltempo ai Prati di Tivo. Raggiunta dalla squadra del Soccorso Alpino al rifugio, la donna, molto spaventata ma in buone condizioni di salute, è stata quindi accompagnata a valle dai soccorritori

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Donna investita da un treno a Francavilla al Mare

Una persona e' stata investita da un treno in transito ed e' morta all'alba, intorno alle 4.30 di oggi poco dopo la stazione ferroviaria di Francavilla al Mare, all'altezza di Palazzo Sirena. La circolazione dei treni e' stata sospesa dopo l'accaduto per gli accertamenti, e sono stati disposti bus sostitutivi sulla linea Adriatica Pescara-Foggia. E' S. D. M., 57 anni di Francavilla al Mare la donna investita questa mattina alle 4.30 lungo la tratta ferroviaria adriatica da un treno merci. Ad effettuare il riconoscimento sono stati i parenti della donna. L'ispezione cadaverica e' stata effettuata dall'anatomopatologo Pietro Falco.

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Recupero Tholos e Case di Terra in Abruzzo

Partiranno entro un mese le gare d'appalto per avviare le opere di risanamento, recupero conservativo e valorizzazione delle Capanne di Pietra, o Tholos, e delle Case di Terra esistenti su 7 Comuni della provincia di Pescara. A rendere possibile l'intervento e' stato lo sblocco del fondo Masterplan da 500mila euro da parte della Giunta Marsilio che ha incrementato l'anticipo necessario per la progettazione esecutiva e il bando. Gli interventi saranno nei Comuni maiellini di Roccamorice, Roccamontepiano, Manoppello, Lettomanoppello, Abbateggio, Turrivalignani e Casacanditella.

"Le nostre aree interne sono ricche di manufatti e strutture tipiche o caratteristiche che possono essere sfruttate ai fini della promozione turistica e che, proprio per questo, necessitano di manutenzione costante al fine di non disperdere quello che e' un vero e proprio patrimonio - ha sottolineato il Presidente Zaffiri -. La finalita' e' quella di valorizzare, promuovere, mettere in rete tali strutture, per rilanciare il 'turismo agrario'. Per quanto riguarda le Capanne di Pietra a Roccamorice dove c'e' l'unico esemplare di Tholos a due livelli, separati da un solaio di legno. Ad Abbateggio c'e' un nucleo di Tholos che storicamente servivano come pertinenze delle case agricole. A Lettomanoppello c'e' un Tholos ad anfiteatro e si andranno a recuperare le linee di terrazzamento anche per lo svolgimento di manifestazioni all'aperto. Poi le Case di Terra: a Casacanditella c'e' un borgo di case di terra dove verranno recuperate per preservarle e per mettere in evidenza il borgo stesso; c'e' poi una casa di terra a Manoppello vicino all'Abbazia di Santa Maria d'Arabona e, infine le Case anche a Turrivalignani". 

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Parco della Majella, certificato ‘Platinum’ dell’European Wilderness Society

Per il Parco Nazionale della Majella arriva il certificato 'Platinum' dell'European Wilderness Society. E', insomma, un luogo "selvaggio" dove la natura e' davvero incontaminata. Il prestigioso riconoscimento e' stato consegnato oggi nell'Abbazia di Santo Spirito al Morrone nell'ambito del WildArt Majella 2019. Soddisfatto il direttore Luciano Di Martino: "L'attribuzione della massima categoria del riconoscimento, raggiungimento di tutti i criteri previsti dal sistema di certificazione dell'European Wilderness Society, e' stata ottenuta dall'ente sia attraverso gli sforzi che ha messo in campo negli ultimi anni per la tutela e gestione della fauna selvatica nelle aree ad elevata naturalita', che con il sostegno e la partecipazione a studi scientifici all'interno dell'area protetta sui cambiamenti climatici". La certificazione, ha aggiunto Giuseppe Marcantonio, funzionario dell'ente Parco che segue da anni l'iter per il suo ottenimento, "e' la piu' elevata conferita da questo network europeo. Siamo felici e orgogliosi di questo riconoscimento. Il progetto nasce 15 anni fa, quando al Parco Nazionale della Majella venne data la possibilita' di entrare in questo network di aree protette che si distinguono per le caratteristiche di 'wilderness', di natura selvaggia, non facili da trovare, specialmente nell'Europa mediterranea. Non e' stato semplice- ha precisato- abbiamo dovuto attraversare un percorso di verifica molto attento e dettagliato, superare tutti gli ostacoli e ottenere tutti i requisiti richiesti. La European Wilderness Society ha una rete di comunicazione in tutta Europa e anche al di fuori del continente europeo: esserci significa una forte visibilita' per il nostro Parco anche al di fuori del nostro territorio"

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Tumori, si studia una terapia mirata per il pancreas

Una terapia mirata per alcune forme di tumore del pancreas potrebbe essere all'orizzonte in futuro: uno studio dell'Istituto Nazionale Tumori Regina Elena pubblicato sulla rivista Cancer Research ha identificato infatti, a livello preclinico, una nuova terapia mirata per un sottogruppo di pazienti affetti da tumore del pancreas con marcata dipendenza dall'oncogene K-Ras. La ricerca, del gruppo guidato da Luca Cardone, team leader dell'Unita' di Immunologia e immunoterapia, ha mostrato che la decitabina, farmaco gia' in uso clinico per altre neoplasie, ha una potente azione antitumorale mirata per tumori del pancreas con specifiche caratteristiche. I pazienti selezionati con screening molecolare ne potrebbero beneficiare grazie a un approccio di riposizionamento di farmaci, il cosiddetto "drug repurposing". Si calcola che una percentuale compresa fra il 30% e il 50% dei casi di tumore al pancreas ha una dipendenza molecolare da K-Ras che puo' potenzialmente rispondere alla decitabina. Il carcinoma del pancreas e' una delle neoplasie a prognosi piu' severa e tra le piu' aggressive con un tasso di sopravvivenza a 5 anni dell' 8%. Grazie a questo studio preclinico, si potranno avviare studi clinici con la decitabina, come singolo trattamento o in combinazione. "Investire nella 'drug repurposing' in oncologia - sottolinea Francesco Ripa di Meana, direttore generale dell'Ifo - e' un'opportunita' potenziata dall'utilizzo di big data e intelligenza artificiale". La ricerca e' stata condotta in collaborazione con l'Anderson Cancer Center dell'Universita' del Texas, l'Istituto Telethon di genetica e Medician (Tigem) di Napoli e l'Universita' di Chieti. 

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Controlli dei carabinieri forestali in un maneggio di Sulmona

Blitz dei carabinieri forestali in un maneggio nella frazione delle Marane di Sulmona. L'ispezione dei carabinieri fa seguito a una denuncia che e' stata presentata alcuni mesi fa sulla presenza di fosse comuni in cui sarebbero stati seppelliti illegalmente almeno dieci carcasse di cavalli. Le operazioni di scavo con l'ausilio di ruspe e macchine operatrici, sono state avviate. Il maneggio e' gestito da un allevatore della zona che avrebbe escluso che i seppellimenti siano avvenuti illegalmente. Anche se non garantisce che i chi lo ha preceduto nella gestione del maneggio abbiano fatto altrettanto. Tocchera' ai carabinieri forestali e ai veterinari della Asl, tramite i microchip presenti sulle carcasse dei cavalli accertare se tutti sia stato fatto nel rispetto delle regole.

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 Ogni anno 1.200 abruzzesi a rischio linfedema

Una patologia post-tumorale, che può rivelarsi gravemente invalidante e che in Abruzzo conta ogni anno più di 1.200 persone a rischio. E’ quanto illustrato questa mattina a Pescara, nel corso della conferenza stampa sul tema del Linfedema, alla quale hanno preso parte Maria Antonietta Salmé, presidente dell’associazione Resilia – Linfa per la vita, il professor Ettore Cianchetti, responsabile dell’Eusoma Center di Ortona e Stefano Maceroni, presidente regionale dell’Associazione italiana fisioterapisti.

“Il linfedema è una patologia che può essere di origine genetica o di tipo secondario, ossia derivante da patologie tumorali trattate chirurgicamente con asportazione di linfonodi – spiega Salmé -. Noi ci soffermiamo sul secondo caso, che in Italia colpisce circa 150mila persone, su 350mila complessivamente alle prese con questa patologia”. I soggetti più a rischio, per oltre il 60%, sono donne e tra i principali fattori d’incidenza figurano l’obesità e più in generale l’eccesso di peso. I sintomi sono gonfiore alle braccia o alle gambe, forti dolori agli arti, ma anche infezioni che si manifestano con rush cutaneo, febbre altissima e lesioni della cute. “E’ importante che i pazienti a questo punto si rivolgano ai medici – sottolinea la presidente di Resilia - il linfedema ingravescente e cronico può generare conseguenze molto gravi”.

Il professor Cianchetti mette in luce come “il linfedema dell’arto, nella chirurgia della mammella, che in Abruzzo colpisce ogni anno 1.200 persone, in larga parte donne, sia sempre stato l’evento più temuto, perché una volta che si instaura è difficile da curare ed è estremamente invalidante. Il linfedema consiste in una difficoltà di drenaggio della linfa dell’arto – prosegue l’esperto –. Ad esempio  il braccio tende a gonfiarsi, fino a diventare veramente eclatante, tanto è vero che in alcuni casi si parla di elefantiasi”. Chianchetti spiega che “c’è bisogno di prevenzione, che inizia in sala operatoria, utilizzando tecniche mirate, per risparmiare il più possibile il sistema linfatico, ma anche nella primissima fase post-operatoria, quando il paziente deve essere affidato al fisioterapista, dando inizio ad un percorso che proseguirà da solo e che consisterà in una terapia integrata da portare avanti per tutta la vita”.

Il Governo, nel 2015, ha inserito il Linfedema nel glossario dei Livelli essenziali di assistenza, prevedendo una serie di tutele per i pazienti che ne sono affetti. “In particolare alcuni cicli di linfodrenaggi e la fornitura di tutori elastici, che sono importantissimi per contrastare questa patologia – evidenzia Salmé -. Questi dettami normativi, tuttavia, sono stati recepiti soltanto da alcune Regioni, tra le quali non figura l’Abruzzo. Chi è colpito da Linfedema ha bisogno di cure, continue e regolari, per tutta la vita – continua la presidente di Resilia -. Cure che, come è stato calcolato, costano dai 14mila ai 16 mila euro l’anno e pochissimi possono permettersi”.

Sabato 7 e domenica 8 settembre, presso l’auditorium dell’Hotel Villa Maria di Francavilla al Mare, si terrà un convegno internazionale, organizzato da Resilia, Italf e Aifi, che rappresenta uno dei momenti di confronto più importanti, su scala europea, sul tema del Linfedema: interverranno autorità internazionali, tra ricercatori, chirurghi, radioterapisti, oncologi ed esperti del settore fisioterapico-riabilitativo.  Il professor Hakan Brorson, del Lymfodemcentrum Lunds dell’Università di Malmo, terrà una Lectio Magistralis su Fisiopatologia del Linfedema e lipolinfosuzione.Sarà presente all’evento anche l’assessore regionale alla Sanità, Nicoletta Verì.

“Siamo lieti di partecipare a quest’evento, di livello internazionale, che peraltro domenica coinciderà con la Giornata mondiale della fisioterapia – conclude Maceroni -. Il fisioterapista è la figura di riferimento nella cura del linfedema, per cui i siamo i primi attori nell’intervento a favore di questi pazienti”.

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Grande Pescara, Di Lorito: Oggi è solo una passerella mediatica

Oggi la Grande Pescara è solo una passerella mediatica nella quale è possibile affermare tutto e il suo contrario. E' auspicabile che il tema della Grande Pescara lasci definitivamente le pagine dei giornali per approdare nelle stanze istituzionali". Lo afferma Luciano Di Lorito, Sindaco di Spoltore. 


"C'è troppa confusione, chiunque si sente in dovere di rilasciare dichiarazioni su questa fantomatica nuova città, troppo spesso senza la necessaria conoscenza delle normative, e senza soprattutto la capacità di indicare il percorso che dovrebbe portare non solo a una nuova Pescara più moderna, più efficiente, più ricca di servizi e meno costosa per i pescaresi| ma anche nuove opportunita' per quelli che adesso sono i territori e i cittadini di Montesilvano e Spoltore. Sono personalmente convinto sia necessario procedere con un atteggiamento rispettoso anche delle consultazioni successive al 2014, e in particolare delle più recenti: se non è pensabile tornare indietro rispetto al risultato referendario che ha previsto la creazione del nuovo comune, e' necessario ritornare almeno sulla legge regionale. Serve una legge che contenga al suo interno degli step operativi, a cominciare da una progressiva integrazione dei servizi, e che possa garantire anche un passo indietro o un congelamento della procedura nel caso in cui il percorso intrapreso dovesse rivelarsi un boomerang.  Voglio dire che la fusione deve diventare effettiva solo quando si sarà individuata la strada per farla diventare un vantaggio, e non un onere imposto ai Comuni dal voto referendario: un voto che, lo ricordo, aveva un valore solo consultivo. Dal voto referendario sono passati oltre cinque anni, un periodo di tempo lunghissimo durante il quale abbiamo trasformato quello che doveva essere un indirizzo programmatico sulle scelte future in una bandiera, una battaglia più che altro simbolica che non ha ancora affrontato una sola questione concreta relativa alla fusione. Ad oggi restano ancora moltissimi nodi da sciogliere, in primo luogo sulla composizione del consiglio comunale unico: i 32 eletti saranno tutti di Pescara o, come la normativa consente di fare, saranno suddivisi territorialmente in base alle loro comunità di origine? Si è parlato invece dell'istituzione di municipi "provvisti di organi elettivi": significa che il nuovo comune avrà tre assise distinte e ogni provvedimento andrà approvato tre volte? Oppure a contare sarà solo la seduta di Pescara e le altre due avranno una funzione puramente consultiva e simbolica? E’ chiaro che, consentitemi il termine, una visione “massimalista” del processo di fusione non rispecchierebbe né la volontà dei cittadini, basta guardare ai risultati modesti di partiti e movimenti politici che hanno deciso di impugnare la bandiera della Grande Pescara, né i loro stessi interessi. Non e' opportuno lasciare spazio a dichiarazioni superficiali come quelle sul commissariamento di Spoltore, che non è previsto da nessuna norma (neanche nel caso in cui si decida di differire l’istituzione del nuovo comune) e che comunque dipenderebbe dal Ministero dell’Interno.  E’ per questo che gli articoli di giornale non bastano più, e servono oggi solo a nascondere il dato reale: nessuno sa come evitare che questo processo amministrativo si riveli un salto nel buio, anzi nel vuoto".

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